Roma, 25 gennaio 2022 – La scorsa settimana si svolto un incontro, di carattere interlocutorio, voluto dalle Segreterie Nazionali, per il tramite della Federazione Europea dei Lavoratori dei Trasporti (ETF), con l’Agenzia dell’Unione Europea per le Ferrovie (ERA).
La riunione stata richiesta in seguito alle interlocuzioni avute con ANSFISA, in merito alle modifiche da essa apportate al regolamento di circolazione ferroviaria (RCF). Modifiche che hanno visto, tra le altre, un’eliminazione dell’obbligo di presenza di personale di bordo formato e qualificato sui treni passeggeri, per le quali la stessa agenzia ha precisato, su nostra sollecitazione, che tali indicazioni venivano da ERA.
L’ERA, in apertura, ha sottolineato che il processo di rimozione di norme nazionali rese superflue dal diritto dell’Unione e che danno luogo a restrizione delle operazioni di trasporto ferroviario, si avviato, attraverso l’emanazione di una specifica direttiva, nel 2016, con l’intento finale di creare un sistema ferroviario realmente interoperabile. stato rimarcato che in diversi paesi, Italia compresa, vi siano ancora norme che limitano tale processo, tra cui quella, specifica italiana, che prevede un agente treno qualificato a bordo dei treni passeggeri di tutte le imprese. Secondo l’agenzia europea, sarebbe di fatto pi corretto e in linea con i principi della direttiva, lasciare margine di operativit sulla gestione della sicurezza a bordo alle stesse imprese ferroviarie.
Come Segreterie Nazionali, preso atto delle dichiarazioni di tipo tecnico-normativo dei rappresentanti dell’ERA, abbiamo posto l’accento sul fatto che la medesima direttiva nasce con il nobile intento di sviluppare e migliorare la sicurezza del sistema ferroviario. Si sottolinea che il modus operandi adottato va, secondo il nostro avviso, palesemente in direzione contraria: togliere un tale vincolo, fortemente voluto dal sindacato ormai molti anni fa per evitare un peggioramento delle condizioni di sicurezza di passeggeri e personale, in una fase di forte liberalizzazione del settore, produce dei rischi per la sicurezza. Per prestare tempestivo soccorso al macchinista riteniamo fondamentale mantenere altro agente a bordo treno, soprattutto in un paese con un’orografia particolare avente una rete ferroviaria con numerose gallerie e difficolt di accesso dei mezzi di soccorso in taluni tratti. Cos come siamo convinti che sarebbe inconcepibile lasciare i passeggeri in balia di loro stessi senza assistenza ordinaria per lunghe tratte e senza un minimo di servizio a bordo, cos come senza personale qualificato di bordo in caso di criticità.
Come organizzazioni sindacali, supportati dall’ETF, abbiamo ribadito ad ERA la nostra forte contrariet ad una semplificazione delle norme che hanno come unica
ratio quella di omogeneizzarle in tutta l’Europa, senza tenere conto delle peculiarit nazionali e delle prerogative sindacali ai fini della sicurezza dell’esercizio.
Abbiamo inoltre posto l’accento sul fatto che l’Italia, proprio per la spinta avuta nel processo di liberalizzazione del settore, ad oggi conta innumerevoli aziende ferroviarie minori, anche di trasporto passeggeri, e che vi il concreto rischio che lasciare eccessivo margine di discrezionalit sulla sicurezza alle imprese potrebbe avere pi svantaggi che vantaggi, in quanto si rischia che vedano la sicurezza pi come un costo che un investimento, decidendo di puntare ai soli profitti.
Considerato infine che ANSFISA, in seguito ai vari incontri e alle altre azioni messe in campo da parte sindacale, ha fatto un passo indietro, riconoscendo importanza alle prerogative poste dalle organizzazioni nazionali, inviando, in data 22/12/2021, una nuova bozza del RCF all’autorit europea elaborato a seguito dell’analisi delle osservazioni pervenute nell’ambito della consultazione avviata dall’Agenzia nel corso del 2021, abbiamo esplicitamente rimarcato che per noi la formulazione cos come attualmente inserita nel RCF deve rimanere tale.
Al contrario di quanto asserito da ANSFISA, ERA, sottolinea che il proprio intento non sia quello di elidere norme di tipo nazionale, ma esclusivamente quello di verificare che il contenuto normativo dei regolamenti ferroviari rispetti i principi dell’art. 8 (Norme nazionali in materia di sicurezza) e degli altri articoli della direttiva UE/2016/798 sulla sicurezza delle ferrovie.
ERA inoltre ha dichiarato che allo stato attuale la bozza inoltrata non ancora stata esaminata e che proceder alle opportune verifiche ed eventuali segnalazioni sul contenuto delle norme. Noi continueremo a ribadire in ogni sede che la sicurezza deve rimanere una priorit anche in un settore fondamentale per la mobilit come quello ferroviario, e riteniamo insensato trincerarsi dietro burocratiche disposizioni di armonizzazione delle norme senza entrare nel merito delle reali necessit di uno stato e delle richieste dei rappresentanti dei lavoratori.
Vi terremo aggiornati sull’evolversi della vicenda.
Le Segreterie Nazionali
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