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? CONTINUITA’ TERRITORIALE MARITTIMA CON LA SARDEGNA E LA SICILIA: UN DISASTRO ANNUNCIATO E REALIZZATO

? CONTINUITA’ TERRITORIALE MARITTIMA CON LA SARDEGNA E LA SICILIA: UN DISASTRO ANNUNCIATO E REALIZZATO

di Paolo Fantappiè
Segretario Nazionale Uiltrasporti

Dopo 8 anni di gestione della continuità marittima territoriale con la Sardegna e la Sicilia in convenzione diretta tramite la società CIN Tirrenia, il Governo italiano ha deciso di cambiare in maniera strutturale la modalità di assegnazione delle tratte marittime, utilizzando lo strumento della gara pubblica. Avevamo avuto una gestione diretta, fino ad ora, da parte di CIN Tirrenia, come unico soggetto gestore, dal 2012 al 2020, in tutte le tratte di continuità territoriale previste per la Sardegna, la Sicilia e le isole Tremiti.

Il Ministero dei Trasporti ha deciso di dare una svolta, anche su indicazione della legislazione europea, introducendo il metodo della gara in luogo dell’assegnazione diretta tramite convenzione. Le gare sono state strutturate tramite una procedura che ha segmentato il perimetro stesso di gara in tante singole tratte marittime da assegnare con altrettanti rispettivi bandi. Insomma in poche parole si è costruito un vero e proprio “spezzatino” che non ha tenuto conto assolutamente delle necessità e dei bisogni degli isolani nel collegamento al continente.

Una predisposizione di gara non condivisa dalla Uiltrasporti che ha sempre evidenziato la preferenza verso un modello impostato su un unico bando che racchiudesse tutte le tratte in questione. Quanto sopra avrebbe privilegiato sul mercato soggetti armatoriali forti e ben strutturati in luogo di società marittime piccole o di veri e propri avventurieri, garantendo una continuità territoriale di maggiore qualità e quantità con un attenzione alle tariffe praticate ai residenti. Purtroppo abbiamo dovuto assistere ad un Ministero dei trasporti insensibile ad ogni nostra considerazione in tal senso; lo stesso dicastero ha preferito evirare ogni confronto con il sindacato pur di proseguire nella sua determinazione ad attuare un progetto incomprensibile ai fini di un servizio efficiente e di una copertura occupazionale efficace per i marittimi coinvolti.

Ciò che temevamo si è avverato tanto che non solo le singole gare non sono state predisposte dal Ministero in modo da essere appetibili per i vari operatori marittimi presenti sul mercato (tanto   vero che alcune gare sono andate deserte e si   dovuto provvedere con un assegnazione provvisoria) ma le stesse che prevedevano la clausola sociale come forma di tutela occupazionale per i marittimi non sono state ottemperate da chi ha avuto assegnata la tratta in questione. Parliamo del caso eclatante della tratta Napoli, Cagliari, Palermo, assegnata a Grimaldi che non ha ritenuto di assumere il relativo personale dell’operatore cedente, in questo caso Tirrenia.

Si parla di circa 40 naviganti e 20 amministrativi che continuano a lavorare alle dipendenze di Tirrenia invece che essere stati assorbiti da Grimaldi. Grimaldi, dal canto suo, sostiene che la clausola sociale cosi come proposta dal bando di gara del Ministero non pu  essere accolta (tanto è vero che nei mesi precedenti la stessa Grimaldi aveva presentato ricorso presso il TAR del Lazio proprio su questa materia) in quanto Tirrenia avrebbe dovuto cedere il relativo naviglio insieme allo stesso personale. Tirrenia evidenzia il problema ed afferma che non può dare nessuna garanzia futura occupazionale al personale in questione se non in questa attuale fase commerciale. Nel mezzo di tutta questa vicenda il sindacato ed i lavoratori interessati rappresentano l’ultimo anello dove scaricare gli errori fatti a monte con un Ministero sordo alle nostre proteste e critiche.

La Uiltrasporti in questa vertenza   stata molto attiva, facendo sentire la propria voce al Ministro Giovannini ed al Governo, esprimendo il massimo dissenso per come è stata gestita la continuità territoriale marittima e la richiesta di vigilare sul rispetto della clausola sociale come previsto dagli stessi bandi di gara. Ora si tratta non solo di ottenere un intervento chiaro ed esaustivo dal parte del Ministro dei trasporti su questa vicenda per mettere in sicurezza l’occupazione non solo relativamente a questa tratta assegnata a Grimaldi ma anche per le restanti che verranno assegnate, nel caso si dovesse cambiare l’attuale operatore, ma contestualmente attendiamo da parte delle istituzioni una maggiore attenzione al servizio di continuità marittima con le isole maggiori.

Per quanto sopra basta far riferimento alla riduzione delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Governo per la continuit  territoriale marittima, passate da 72 milioni di euro all’anno assegnate alla sola Tirrenia a poco pi  di 30 milioni di euro per i vari operatori delle singole tratte. Senza dimenticare che molte tratte marittime, prima sovvenzionate dallo Stato, ora sono state rimesse sul mercato senza alcun aiuto finanziario. Insomma un quadro molto triste relativamente a questo tema dove le responsabilità sono da dividersi in maniera paritetica tra la politica ed il mondo armatoriale. Nonostante ciò la Uiltrasporti c’è  e ci sarà sempre al fianco dei marittimi ed in questo particolare caso farà la sua parte fino in fondo per garantire la piena occupazione dei soggetti coinvolti. Auspichiamo un atto di responsabilità da parte del Ministero dei Trasporti e del Governo nel rispetto dei bandi di gara ed in una maggiore sensibilità verso il comparto marittimo.