RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Sindacato e inclusione nella logistica ed e-commerce 

Sindacato e inclusione nella logistica ed e-commerce 

Di Samuela Benvegnù – Segretario Generale Uiltrasporti Verona-Vicenza 

L’e-commerce sta cambiando lo scenario del mondo del lavoro del nostro paese, con la nascita di nuove realtà produttive basate sulla logistica che rispondono a dinamiche diverse dal passato ed in continua, veloce evoluzione. 

La tempistica di lavorazione diventa determinante, con cicli produttivi attivi per 24 h al giorno 7 giorni su 7: per il settore questo significa drastico cambiamento rispetto al passato, con turnazione continua e consistente riduzione dei tempi di recupero psico-fisico, oltre che peggioramento della qualità del rapporto conciliazione vita/lavoro. 

Il fenomeno del “compro con un click e me lo portano a casa”, letteralmente esploso con la pandemia da covid 19 ma ormai consolidato nelle abitudini dei consumatori, condiziona indissolubilmente il settore della logistica e-commerce, e l’arduo compito del sindacato che segue questo settore oggi è capire come conciliare la qualità del rapporto vita/lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori occupati con le esigenze produttive vincolate a queste dinamiche.  

Ma l’evoluzione della tecnologia applicata alla logistica integrata sta portando anche nuove opportunità di occupazione per lavoratrici e lavoratori diversamente abili. 

Ne abbiamo un bell’esempio nel territorio veronese, dove dal 2018 è operativo uno stabilimento di logistica e-commerce che impiega stabilmente 1.400 persone, che nella stagionalità arrivano a 1.900. 

Durante la pandemia è stato un importante sito di occupazione per centinaia di persone che avevano perso il posto di lavoro, e dopo la pandemia ha deciso di aprire alla sperimentazione dell’assunzione di lavoratrici e lavoratori diversamente abili, in particolare audiolesi, con abilità funzionali all’attività lavorativa richiesta. 

Operazione che nel tempo si è dimostrata opportunità vincente per l’occupazione in costante crescita, ma che per il sindacato ha rappresentato un’ardua sfida, dato che i lavoratori audiolesi comunicano per la maggior parte tramite LIS (Lingua Italiana dei Segni) che oltretutto può cambiare a seconda del paese di appartenenza (nel sito sono occupate più di 40 etnie). 

Una sfida che i nostri giovani delegate e delegati RSA Uiltrasporti Vr-Vi occupati nel sito, hanno deciso di cogliere come importante opportunità di inclusione, alla quale si sono dedicati con impegno e dedizione costante, mettendo in pratica i principi ed i valori che contraddistinguono la nostra Organizzazione Sindacale al servizio di tutti. 

Questa loro esperienza è continuamente in evoluzione, perché ogni giorno porta nuove sfide nella comprensione della comunicazione, sia lavorativa che personale. Di seguito alcune risposte della nostra delegata Yenisleydi, a nome di tutti i delegati Uiltrasporti del sito. 

Come è nata la voglia di imparare la lingua dei segni? 

Il mio ruolo lavorativo prevede la comunicazione e l’insegnamento ai colleghi dei processi aziendali, ed a seguito dell’assunzioni di lavoratori audiolesi ho avuto l’opportunità di seguire un breve corso di Lingua dei Segni Italiana (LIS). Il legame che si crea con le persone che utilizzano la LIS è stato come un colpo di fulmine, e fin da subito ho capito quanto fosse straordinario comunicare con loro, come entrare in un nuovo mondo, comprendere quella che è una vera e propria cultura. Un mondo intuitivo, paziente, affettuoso e fiducioso, dove si comunica senza suoni ma con tutto il corpo. Questo rende l’esperienza incredibilmente arricchente per noi come RSA, dando un significato più profondo al nostro ruolo sindacale. 

Quali sono le principali difficoltà che quotidianamente i lavoratori audiolesi devono affrontare?  

Sono molteplici, principalmente per quanto riguarda la comunicazione operativa e le relazioni con gli altri addetti nell’ambiente di lavoro. La principale difficoltà naturalmente è comunicare con i colleghi ed i superiori che non conoscono la Lingua dei Segni Italiana (LIS) o altri modi di comunicare visivamente, perché purtroppo non è così scontata nemmeno la propensione a farlo. Questo è causa di malintesi, ritardi nel lavoro e frustrazione, specialmente se non ci sono tecnologie di supporto o altri dispositivi per comunicare. Molte informazioni aziendali, come avvisi urgenti, riunioni o briefing, istruzioni sulla sicurezza sul lavoro, sono comunicate a voce, tramite telefonate o messaggi audio. Se queste informazioni non vengono convertite in formato che sia anche visibile, con sottotitoli, traduzione LIS o documenti scritti, i lavoratori audiolesi non ricevono ausili importanti e non sono nelle condizioni di lavorare in sicurezza e produttivamente. Anche i segnali di allarme spesso sono acustici e devono essere adattati visivamente perchè altrimenti sono impossibili da percepire per i lavoratori audiolesi. Questo li rende più vulnerabili in situazioni di emergenza, perché non possono sentire i pericoli o seguire le indicazioni verbali in caso di evacuazione. In molti posti di lavoro, il personale non è sufficientemente preparato a capire le necessità delle persone audiolese. La mancanza di conoscenza della cultura della Lingua dei Segni e delle difficoltà che affrontano questi lavoratori ogni giorno può creare confusione e incomprensioni, rendendo difficile l’inclusione. L’esperienza in questa Azienda dimostra che il supporto della tecnologia ed un’attenzione precisa alle necessità dei lavoratori diversamente abili, rendono possibile e produttiva l’attività lavorativa con l’inclusione di tutti i lavoratori. Per migliorare la situazione sociale e rendere il mondo del lavoro più accessibile a tutti sarebbe utile insegnare la Lingua dei Segni Italiana (LIS) fin dalle scuole elementari. Questo aiuterebbe a sensibilizzare i bambini fin da piccoli alla diversità ed a favorire una comunicazione più semplice e naturale tra tutti, abbattendo le barriere linguistiche e culturali.  

Come il sindacato ha migliorato e può ancora migliorare la loro condizione lavorativa?  

La Uiltrasporti si impegna da sempre per garantire a tutti i lavoratori condizioni di lavoro eque e migliorare la qualità di vita professionale, senza fare distinzioni: i lavoratori audiolesi devono avere pari diritti e pari opportunità degli altri dipendenti. Tuttavia è importante sottolineare che, a causa della barriera linguistica che rende più complicata la comunicazione, è necessario dedicare loro un’attenzione particolare. Quando i lavoratori audiolesi vengono inseriti nei vari team, prevediamo il supporto di un interprete che li accompagna nelle fasi iniziali come la firma del contratto e l’ingresso nel mondo del lavoro. Questo garantisce che possano comprendere e partecipare pienamente a tutte le operazioni necessarie. Per favorire l’inclusione e aumentare la consapevolezza, anche tutto il resto del personale viene informato dall’Azienda della loro presenza. 

Come si realizza, se si realizza, l’integrazione tra tutti i lavoratori dell’azienda?  

Posso portare l’esperienza che viviamo attualmente nel sito: all’interno dell’Azienda dove lavoro sono stati organizzati corsi di formazione in Lingua dei Segni Italiana (LIS) per le figure chiave e di responsabilità che lavorano a stretto contatto con i lavoratori audiolesi, in modo da facilitare la comunicazione quotidiana. Ma è necessario sottolineare che i lavoratori audiolesi per primi non si lasciano scoraggiare dalla barriera linguistica e contribuiscono attivamente a farsi capire, trovando soluzioni creative per comunicare efficacemente con i colleghi, mostrando una grande determinazione e adattabilità. Questo approccio proattivo e collaborativo contribuisce in maniera importante a creare un ambiente di lavoro inclusivo, dove tutti si sentono parte integrante del team.  

Puoi raccontare brevemente un episodio con i lavoratori che per te ha un significato particolare?  

Mi viene in mente quella volta in cui sono andata a cena con i colleghi e poi siamo andati in discoteca. I ragazzi audiolesi non si sono assolutamente tirati indietro, anzi, sentendo le vibrazioni della musica, si sono uniti a noi ed hanno ballato con entusiasmo. È stato un momento incredibile, dove l’energia della musica ha superato ogni barriera, creando un’esperienza di condivisione e gioia per tutti. 

Nel sito il numero di lavoratrici e lavoratori audiolesi occupati è in continua crescita, e molti hanno scelto di aderire alla Uiltrasporti, portando il loro fondamentale contributo alla nostra organizzazione sindacale con il loro esempio di essere e fare comunità, aiutandoci ad essere migliori e comprendendo appieno il significato dei valori che hanno ispirato i nostri principi statutari. Siamo il sindacato dei lavoratori e dei servizi, dobbiamo dare dignità al Lavoro mettendo la Persona al centro, qualsiasi sia l’attività lavorativa che seguiamo.