RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Sindacati, verso nuovo sciopero nel trasporto pubblico locale

Sindacati, verso nuovo sciopero nel trasporto pubblico locale

Avviata seconda fase procedure, in caso di esito negativo si procede con la proclamazione 

“Se non verrà dato seguito alle intese assunte in sede ministeriale, di cui rivendichiamo la piena validità, andiamo verso la proclamazione di un nuovo sciopero nel trasporto pubblico locale, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa”. Ad annunciarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna nel corso di una conferenza stampa che ha ripercorso le fasi della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del settore, sottolineando che “oggi si è avviata la seconda fase delle procedure di raffreddamento da chiudersi entro 10 giorni e in caso di esito negativo si potrà procedere con la proclamazione”.

“Due intese – hanno ricordato le organizzazioni sindacali – la prima dell’11 dicembre scorso con le controparti datoriali per il rinnovo del Ccnl Autoferrotranvieri – Internavigatori (Mobilità – TPL) scaduto il 31 dicembre 2023 e la seconda il 18 dicembre con il Governo che si era impegnato al reperimento delle risorse a sostegno del rinnovo, in un settore che, a causa dei tagli al Fondo nazionale trasporti, nel corso degli anni, allo stato attuale non è in grado di essere autosufficiente nel sostenere i costi dell’intesa. Ad oggi risulta che lo strumento normativo, contenente la disposizione economica delle risorse, che, secondo le intese, si sarebbe dovuto concretizzare entro la metà di gennaio, non è ancora arrivato in Consiglio dei Ministri per ragioni assolutamente ignote, producendo per l’ennesima volta il rinvio tra le parti per la formalizzazione definitiva. Contestualmente, le associazioni datoriali hanno comunicato con una circolare formale alle aziende loro associate e informalmente a noi di non garantire i contenuti delle intese in assenza delle risorse”.

“Quanto accaduto in questi mesi – hanno spiegato Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl FNA – configura una escalation di eventi lesivi della dignità di lavoratori e lavoratrici. Il ccnl in questione rappresenta infatti uno strumento di garanzia non solo per i circa 110 mila addetti del settore, ma anche per l’intero sistema del trasporto pubblico locale, da cui dipende l’esercizio del diritto alla mobilità della cittadinanza, nonché il benessere e le opportunità di sviluppo delle varie aree del Paese”.

“Da parte nostra – hanno concluso le organizzazioni sindacali – abbiamo richiesto alle associazioni datoriali di dare seguito a quanto definito nelle intese contrattuali di dicembre e ai soggetti istituzionali competenti, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’economia e delle Finanze e Mit, di dare seguito con urgenza agli impegni assunti sul piano delle risorse. In assenza di ciò dopo aver assunto e mantenuto un atteggiamento di responsabilità, tale da non determinare ulteriori elementi di criticità rispetto ad un iter di espletamento procedurale istituzionale, già di per sé estremamente delicato, manifestiamo una seria preoccupazione sulla tenuta della pace sociale nel settore e nel Paese e sulla mobilità dei cittadini, in un momento storico oltretutto caratterizzato da grandi eventi di portata internazionale”.