come la Cooperativa Yeah sta cambiando il digitale e i trasporti
di Pasquale Dagnello e Marta Pietrosanto – Trasporto Aereo
Il 28 giugno è entrato in vigore l’Accesibility Act, una normativa dell’Unione Europea che mira a garantire che i prodotti e i servizi digitali siano accessibili anche alle persone con disabilità. Gli obiettivi principali che la direttiva si pone sono uniformare le regole tra i Paesi membri, eliminare le barriere digitali e favorire il mercato unico digitale.
A doversi uniformare seguendo le indicazioni di questa normativa sono numerosi servizi tra cui i servizi bancari, i siti di e-commerce, ma anche le aziende di trasporto che dovranno adeguare non solo i servizi di prenotazione e acquisto dei titoli di viaggio, ma anche i sistemi di informazione in tempo reale.
In particolare le aziende e le organizzazioni interessate dovranno ora valutare la conformità dei propri prodotti e servizi digitali ai requisiti di accessibilità, Adeguare i processi di sviluppo per garantire l’accessibilità sin dalla fase di progettazione e Formare il personale sui principi e le pratiche dell’accessibilità digitale.
In Italia l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) è stata designata come autorità competente per la vigilanza sull’applicazione del decreto e ha avviato una consultazione pubblica sulle Linee Guida relative all’accessibilità dei servizi in linea con l’Accessibility Act.
Di lavoro da fare, soprattutto in un contesto sociale ed economico in cui l’inclusione rimane spesso confinata sul piano teorico, ce n’è molto. Il nostro Paese si confronta ancora con forti ritardi in materia di inclusione, ma ci sono realtà che ormai da anni lavorano per dimostrare che un altro modo di progettare il lavoro, il web, la città, è possibile e già in corso e che l’accessibilità non si fa per le persone con disabilità, ma con loro.
Abbiamo incontrato uno dei fondatori della Cooperativa Yeah, un’Impresa Sociale che rappresenta un esempio concreto di innovazione, giustizia sociale e sostenibilità. Nata nel 2013 con una missione chiara: abbattere le barriere, fisiche, culturali e digitali, che impediscono alle persone con disabilità di partecipare pienamente alla vita sociale, lavorativa e culturale del Paese.
La parola ora a Fabio Lotti, co-fondatore di Yeah, Disability Manager ed esperto certificato in accessibilità digitale, ha formato centinaia di operatori nei settori del turismo, dei trasporti e dei servizi pubblici. Vive in prima persona la disabilità visiva e trasforma l’esperienza personale in competenza professionale. Fabio coordina progetti innovativi per rendere siti web, spazi urbani e servizi realmente accessibili. È oggi una voce autorevole nel panorama italiano dell’inclusione.
Fabio, ci racconti in poche parole che cosa fa la Cooperativa Sociale YEAH e con quali obiettivi nasce?
Yeah impresa sociale da più di 10 anni lavora per promuovere i temi dell’accessibilità e dell’inclusione. Lo facciamo erogando servizi per enti pubblici e aziende private per rispettare le recenti normative in materia di accessibilità digitale. Siamo una cooperativa sociale di tipo B, pertanto la mission aziendale è inserire nel mondo del lavoro persone con svantaggio sociale, infatti il Team che esegue i test di accessibilità ed eroga i corsi di formazione sono composti da personale specializzato con disabilità di vario tipo.
Quando una persona con disabilità cerca di comprare un biglietto online per treni, bus o aerei, quali ostacoli incontra ancora oggi?
Ancora nel 2025 molti siti web e App mobile presentano barriere digitali: immagini senza testo alternativo, pulsanti privi di etichetta, assenza del focus della tastiera, elementi che non possono essere modificati usando la tastiera. Questi sono alcuni esempi di ostacoli digitali che impediscono alle persone con disabilità di organizzare, prenotare, acquistare un viaggio, dal semplice spostamento in città ad una vacanza.
Con l’obbligo del 28 giugno, cosa cambierà per le piattaforme di trasporto? È davvero un passo avanti concreto per chi viaggia?
L’Unione Europea con l’adozione dell’Accessibility Act ha imposto anche alle aziende private la considerazione dell’accessibilità in modo serio e strutturale. Sono convinto che d’ora in poi anche all’interno delle imprese, sarà sempre più normale parlare di accessibilità e le ricadute saranno visibili sin da subito: nei prossimi mesi vedremo un graduale aumento dell’accessibilità dei portali digitali con un conseguente innalzamento della qualità della vita dei cittadini.
Secondo te, quanto incide l’accessibilità digitale sul lavoro di chi opera nei trasporti? Penso ad esempio a chi assiste le persone nelle stazioni o negli aeroporti.
Oramai il digitale è parte integrante della nostra quotidianità, non si tratta solo di acquistare un biglietto, ma di poter verificare gli orari delle linee, le ultime news in materia di trasporti come lavori in corso, deviazioni e scioperi. Il digitale serve anche per prenotare il servizio di assistenza, sono sempre più diffuse App per prenotare l’assistenza per cui il tema va considerato nel suo insieme e non solo nell’ambito ticketing.
Quanto è importante coinvolgere nella progettazione e nella creazione le associazioni e gli enti che si occupano di disabilità specifiche quando si stanno realizzando piattaforme accessibili?
Direi che è la mossa vincente, in quanto chi vive situazioni di difficoltà spesso è in grado di rilevare gli ostacoli meno visibili. In più, l’accessibilità non è un argomento magico e misterioso, si tratta di standard internazionali che basta conoscere e applicare nel modo corretto. Il connubio tra specialisti e utenti con disabilità è il mix perfetto per risolvere in modo intelligente e strutturale le problematiche di accessibilità.
Che messaggio vuoi lanciare al mondo sindacale e ai lavoratori dei trasporti sulla battaglia per un accesso davvero per tutti?
Colgo questa occasione per gridare con forza che l’accessibilità è un diritto, tutti gli attori coinvolti nella filiera dei trasporti devono investire per garantire la libertà di spostamento a tutti i cittadini, anche a quelli con disabilità e alle loro famiglie. È importante garantire l’accessibilità fisica, lavorando per rimuovere le barriere architettoniche, ma dobbiamo garantire l’accesso anche ai numerosi servizi digitali, che oggigiorno sono fondamentali per poter gestire gli spostamenti sul nostro territorio. Abbiamo l’opportunità di crescere come Paese, a livello di infrastrutture, ma anche a livello di Stato inclusivo.