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La nuova logistica della guerra: il piano tedesco 

La nuova logistica della guerra: il piano tedesco 

Il potenziamento militare tedesco ridisegna la logistica europea, tra ferrovie, autostrade e aeroporti. 

Di Enrico Casadei – Uil Ravenna 

Il riarmo della Germania sta coinvolgendo in modo sempre più profondo le grandi aziende logistiche del Paese, che non si limitano più a un ruolo di supporto occasionale, ma diventano ingranaggi centrali nella strategia militare tedesca. Come evidenziato in un recente articolo uscito sul German Foreign Policy, si sta delineando un’integrazione strutturale tra logistica civile e difesa militare, con importanti implicazioni economiche, politiche e sociali. Treni, navi e aerei civili si trasformano così in strumenti chiave di un nuovo modello di difesa, ridefinendo i confini tra ciò che è civile e ciò che è militare.  

Il riarmo tedesco, spesso associato a investimenti in nuovi armamenti e all’aumento degli effettivi militari, presenta un aspetto meno discusso ma altrettanto cruciale: il coinvolgimento sempre più marcato di aziende civili, in particolare quelle del settore della logistica, nelle strategie di difesa della Bundeswehr. Società come Deutsche Bahn e Lufthansa non sono più semplici fornitori di supporto, ma diventano parti integranti della pianificazione militare, con infrastrutture, mezzi e personale destinati non solo al trasporto, ma anche all’addestramento dei soldati e alla manutenzione degli equipaggiamenti militari. 

Vediamo il caso delle compagnie aeree. Lufthansa, storicamente conosciuta come compagnia aerea civile dedicata a viaggi e collegamenti commerciali, emerge come un elemento cruciale nella strategia di riarmo della Germania. In scenari di crisi o conflitto, come quello potenzialmente ipotizzato con la Russia, i suoi aerei potrebbero essere mobilitati per trasportare migliaia di soldati NATO dalla Germania e da altri Paesi alleati verso il fronte orientale. Questa trasformazione radicale della compagnia da vettore civile a ponte aereo militare sottolinea l’estensione dell’integrazione tra settore civile e militare. Tuttavia, questa integrazione porta con sé anche diverse sfide. In particolare, la dipendenza dal personale civile — piloti e membri dell’equipaggio — che, non essendo militari, non possono essere obbligati a partecipare a missioni in zone di conflitto attivo, rappresenta un punto critico per la pianificazione delle operazioni militari. Questo pone la necessità di sviluppare strategie per garantire la disponibilità volontaria del personale o di prevedere alternative operative. 

Lufthansa non si limita al trasporto truppe, ma gioca un ruolo sempre più importante anche nell’addestramento del personale militare. La collaborazione tra la compagnia aerea e la Bundeswehr ha radici storiche, risalenti agli anni ’60, con l’addestramento di piloti di aerei da trasporto militari. Ora, si discute la possibilità di estendere questa collaborazione anche ai piloti di aerei da combattimento, con Lufthansa che fornirebbe la formazione di base. 

Questo rappresenta un esempio significativo di come il know-how specialistico del settore civile venga utilizzato per potenziare le capacità militari, aiutando la Luftwaffe a concentrarsi sull’addestramento operativo più avanzato. Tale sinergia potrebbe accelerare i tempi di formazione, aspetto fondamentale di fronte alle crescenti esigenze di personale qualificato e allo sviluppo tecnologico nel settore aeronautico militare. 

Lufthansa Technik Defense, la divisione tecnica della compagnia aerea, tradizionalmente impegnata nella manutenzione della flotta aerea governativa, ora punta a espandere significativamente il proprio ruolo nel settore militare, candidandosi alla manutenzione di velivoli strategici della Bundeswehr. Questa sinergia evidenzia come le competenze civili vengano riconvertite e valorizzate per soddisfare le crescenti esigenze militari. 

Con riferimento, invece al trasporto ferroviario, la Deutsche Bahn svolge un ruolo centrale e insostituibile nella logistica tedesca, in particolare per l’eventuale trasporto su rotaia di equipaggiamenti pesanti come carri armati e veicoli blindati. Pur non essendo completamente statale, DB coordina la pianificazione e l’esecuzione di questi trasporti cruciali, mettendo a disposizione centinaia di carri pianale attrezzati e valutando l’adattamento di carri container per uso militare. 

Tuttavia, il sistema ferroviario tedesco presenta alcune criticità infrastrutturali che potrebbero rappresentare un collo di bottiglia in caso di conflitto su larga scala, limitando la capacità di movimentare rapidamente grandi quantità di materiale e personale. Per questo motivo, i massicci investimenti previsti per il potenziamento della rete ferroviaria, anche attraverso fondi speciali destinati a migliorare le connessioni strategiche verso est, sono fondamentali per garantire l’efficacia della logistica militare. 

L’articolo evidenzia come l’integrazione tra la logistica militare tedesca e il settore civile vada ben oltre i grandi nomi come Deutsche Bahn e Lufthansa, le cui dimensioni e capacità sono senza dubbio fondamentali. Vengono infatti citati anche altri importanti operatori privati nel settore logistico, come DHL, Hermes e Kühne C Nagel, che hanno siglato contratti quadro con la Bundeswehr. Questo indica chiaramente che la Bundeswehr intende sfruttare in modo capillare e sistematico l’intero ventaglio delle risorse logistiche disponibili nel Paese.  

In conclusione, l’articolo di German Foreign Policy offre una visione chiara e preoccupante del riarmo tedesco, evidenziando come la Germania stia integrando in modo sempre più  

strategico le capacità logistiche civili nella sua difesa. Questo processo ridefinisce il confine tra attività civili e militari, coinvolgendo aziende private e sollevando questioni infrastrutturali, umane e legali. La Germania si avvia verso un modello ibrido di difesa in cui il settore privato ha un ruolo centrale, una dinamica che richiede un’attenzione continua e un dibattito aperto.  

Mentre in Italia il dibattito sul riarmo e sulla modernizzazione delle forze armate rimane spesso fermo a discussioni teoriche, la Germania ha già iniziato a muoversi concretamente, integrando profondamente il settore civile nella sua strategia di difesa. Questo solleva domande importanti: siamo pronti a ripensare anche noi il ruolo delle aziende civili nella sicurezza nazionale? Quali saranno le implicazioni per i lavoratori e la società nel suo complesso? Il futuro della difesa europea potrebbe dipendere proprio dalla capacità di rispondere a queste sfide con decisione e visione.