Sindacati, siglata ipotesi rinnovo ccnl autonoleggio. Aumento medio 238 euro

Sindacati, siglata ipotesi rinnovo ccnl autonoleggio. Aumento medio 238 euro

“Siglata l’ipotesi di accordo di rinnovo del contratto nazionale autonoleggio, scaduto il 31 dicembre 2024″. A riferirlo unitariamente Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sull’intesa sottoscritta unitariamente con l’associazione datoriale del settore, Aniasa e che riguarda circa 20 mila addetti complessivi, sottolineando che è “un’intesa che porta con sé importanti risultati economici e nuovi elementi di carattere normativo”.

“Dal punto di vista economico l’intesa per il triennio 2025 – 2027 – sottolineano le organizzazioni sindacali – prevede un aumento complessivo pari a 238 euro al livello medio, di cui 200 sul tabellare, che saranno erogati in 4 tranche a partire da gennaio prossimo, e 560 euro al livello medio di vacanza contrattuale, a copertura del 2015”.

“Molte le novità dal punto di vista normativo – spiegano infine Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – a partire dall’introduzione della sezione appalti, per consolidare il percorso di un ccnl di filiera e per evitare il dumping contrattuale. Prevista anche la verifica del rispetto dei limiti del part time, anche con la previsione del consolidamento delle ore supplementari e dal monitoraggio dell’effettivo ricorso come strumento di contrasto al part time involontario. Introdotte alcune novità anche per lavoratrici e lavoratori, con una particolare attenzione alle politiche di genere, come il permesso retribuito per lavoratrici affette da dismenorrea e nel caso di lavoratrice inserita nei percorsi di protezione relativa alla violenza di genere viene raddoppiato il compenso una tantum per il trasferimento e viene inserita la clausola di rientro. Avviato anche il monitoraggio del gender pay gap. A sostegno della genitorialità viene estesa la fruizione degli istituti previsti anche a soggetti monogenitoriali e coppie omogenitoriali. Infine un punto qualificante è l’assistenza legale in caso di procedimenti civili o penali per cause non dipendenti da dolo o colpa grave e relative a fatti connessi con l’esercizio delle funzioni svolte, anche per vittime di reati perpetrati via social”.