Roma, 3 dicembre. “Ora non devono essere sprecati i sei mesi di proroga concessi per la definizione di un nuovo bando e per intervenire sui punti deboli della azienda”. A dichiararlo il Segretario generale, Claudio Tarlazzi, e il Segretario nazionale, Ivan Viglietti,
della Uiltrasporti, commentando il decreto-legge che assicura la continuità del servizio Alitalia e Alitalia Cityliner.
“Sulla componente lavoro non c’è nulla da tagliare, perché già le retribuzioni dei dipendenti di Alitalia son di gran lunga inferiori a quelle delle compagnie concorrenti, e spesso anche delle low cost, mentre c’è da investire nelle principali aree di business, quali flotta, manutenzione, handling – proseguono i due Segretari.
“Se si vuole agire sulla componente costi si cominci col rinegoziare i contratti di leasing, dando ai Commissari gli strumenti necessari.
“Serve poi un piano industriale che intervenga sulla flotta, per aumentare il volato intercontinentale e rivedere il network complessivo delle rotte, sostituendo quelle economicamente deboli con altre più profittevoli.
“Per i voli nazionali, fondamentali per garantire l’accessibilità di tutti i territori del Paese ma che non garantiscono una necessaria sostenibilità economica, lo Stato deve prevedere un sostegno analogo a quello per la continuità territoriale marittima e per il trasporto universale ferroviario.
“Necessarie anche le regole di sistema, per le quali chiediamo da anni un intervento legislativo, affinché la concorrenza tra vettori si sviluppi sulla qualità e a pari condizioni di partenza, invece che sulla compressione dei diritti e delle tutele dei lavoratori.
“Come sindacato vogliamo essere coinvolti in tutto questo percorso, e sbaglia chiunque pensi che chi rappresenta i lavoratori debba essere spettatore inascoltato.
“Per questo motivo – concludono Tarlazzi e Viglietti – confermiamo lo sciopero del 13 dicembre e non escludiamo altre iniziative, se le cose non dovessero dare rapidamente segno di deciso cambiamento”.
“Se si vuole agire sulla componente costi si cominci col rinegoziare i contratti di leasing, dando ai Commissari gli strumenti necessari.
“Serve poi un piano industriale che intervenga sulla flotta, per aumentare il volato intercontinentale e rivedere il network complessivo delle rotte, sostituendo quelle economicamente deboli con altre più profittevoli.
“Per i voli nazionali, fondamentali per garantire l’accessibilità di tutti i territori del Paese ma che non garantiscono una necessaria sostenibilità economica, lo Stato deve prevedere un sostegno analogo a quello per la continuità territoriale marittima e per il trasporto universale ferroviario.
“Necessarie anche le regole di sistema, per le quali chiediamo da anni un intervento legislativo, affinché la concorrenza tra vettori si sviluppi sulla qualità e a pari condizioni di partenza, invece che sulla compressione dei diritti e delle tutele dei lavoratori.
“Come sindacato vogliamo essere coinvolti in tutto questo percorso, e sbaglia chiunque pensi che chi rappresenta i lavoratori debba essere spettatore inascoltato.
“Per questo motivo – concludono Tarlazzi e Viglietti – confermiamo lo sciopero del 13 dicembre e non escludiamo altre iniziative, se le cose non dovessero dare rapidamente segno di deciso cambiamento”.
Foto di copertina di pubblico dominio, ritagliata da commons.wikipedia.org