RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Newco Alitalia, Uiltrasporti: lavorare per una Compagnia di Bandiera non per un piccolo vettore marginale

Newco Alitalia, Uiltrasporti: lavorare per una Compagnia di Bandiera non per un piccolo vettore marginale

Roma, 27 marzo. “L’emergenza Covid19 ha azzerato il trasporto aereo italiano e ha decimato quello di tutto il mondo, ma in Italia il settore 

già era segnato da pesanti difficoltà, come testimoniano le vicende Air Italy ed Ernest Airlines”. A dichiararlo il Segretario generale, Claudio Tarlazzi, e il Segretario nazionale, Ivan Viglietti, della Uiltrasporti, che proseguono:
“Questa fase di crisi profonda deve essere superata con uno slancio corale del Governo e delle parti sociali, per costruire un progetto che traguardi il futuro. La riforma del settore, in materia di trasparenza e regole anti dumping, costituisce la pre-condizione irrinunciabile per far ripartire, alla fine dell’emergenza, un comparto più sano e produttivo, nell’interesse dei lavoratori e del Paese.
“La nuova Alitalia a controllo statale – proseguono i due segretari della Uiltrasporti – dovrà essere un vettore di bandiera e non una piccola compagnia marginale rispetto al mercato.
“Chiediamo, quindi, che il Governo preveda investimenti adeguati, come stanno facendo in queste ore tutti gli altri Stati europei ed extra Europei, nelle principali aree di business del nuovo vettore: flotta, manutenzione, handling, prevedendo anche cargo e charter, per garantire una crescita in termini dimensionali della nuova società e non l’ennesimo e dannoso ridimensionamento.
“Deve nascere un’impresa nazionale in grado di competere e di rilanciare il settore per dare risposte ai cittadini ed a tutti i suoi lavoratori, nessuno escluso.
“La tutela dell’interesse nazionale passa necessariamente per lo stanziamento di investimenti che generino sviluppo ed occupazione di qualità, cominciando dalle modalità di passaggio alla newco dei lavoratori Alitalia, che dovranno prevedere modalità dirette senza procedure di licenziamento e riassunzione.
“Non è più pensabile ragionare di soluzioni tampone di piccole dimensioni, è il momento di costruire il futuro di un settore strategico da troppi anni trascurato: investimenti e crescita sono l’unica cura che, al termine dell’emergenza sanitaria, andrà somministrata in dosi massicce”.