Roma, 15 dicembre – “L’a.d. ancora non l’abbiamo visto per confrontarci sul piano. Lo vedremo domani. Ma se questo dovesse essere il piano che ci presentano assolutamente non lo condividiamo”.
Così il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, interpellato dall’ANSA, commenta le indiscrezioni sul piano della newco Ita, che partirebbe con la flotta e personale dimezzati, 51 aerei e circa 5 mila dipendenti. “Un piano così sarebbe insoddisfacente anche dal punto di vista industriale. Comprendiamo la cautela in questo momento di incertezza, ma se questo dovesse essere il piano, sarebbe troppo poco coraggioso anche sul piano industriale”, prosegue Tarlazzi, evidenziando “preoccupazione” anche sul piano occupazionale: “Se questi sono i numeri, se in questa prima fase solo 5 mila persone passano alla nuova azienda, non possiamo essere d’accordo”. Questo creerebbe “un problema di mantenimento delle abilitazioni” per chi resta nella vecchia azienda, spiega Tarlazzi, chiedendo “tempi certi per il passaggio dei lavoratori” ed evidenziando anche il problema del mancato finanziamento del Fondo del trasporto aereo.
“E’ necessario che l’azionista, cioè il Mef – chiede quindi Tarlazzi – dia un indirizzo chiaro al cda e all’a.d. Questo non può essere il piano di sviluppo in cui abbiamo creduto. C’è stato un finanziamento molto importante. La nuova Alitalia non può partire con 50 aerei. Se la si considera un asset strategico, lo deve diventare veramente”.