Roma, 28 gennaio 2021– Siamo grati alle Commissioni per averci dato la possibilità di esprimere un giudizio di massima sul Piano Industriale che ci aspettavamo essere più coraggioso. Siamo molto preoccupati per la sorte dei lavoratori di Alitalia che non dà certezze e tempi. C’è il rischio che molti di questi perdano certificazioni e abilitazioni. Ribadiamo l’importanza che la società debba rimanere pubblica essendo un asset strategico per il Paese, che venga rifinanziato il fondo FSTA e siano previsti ammortizzatori sociali adeguati che si stanno esaurendo.

La flotta della compagnia è inadeguata per la partenza, 52 aerei sono un numero esiguo e altrettanto per la flotta a regime. Non condividiamo la scelta di abbandonare Malpensa e il mercato del nord Italia. Vanno previsti investimenti sul cargo.

Per quanto riguarda la manutenzione e l’handling, bene che il piano li consideri importanti.

Le regole di mercato devono essere omogenee per tutti gli operatori, l’articolo 203 del decreto rilancio è un punto importante di riferimento per poter lavorare in Italia ma va applicato. Il riferimento minimo salariale aiuta ad allineare la concorrenza.

Abbiamo chiesto ai quattro Ministeri competenti l’attivazione della cabina di regia per il passaggio dei lavoratori e degli asset alla nuova Alitalia e altrettanto abbiamo chiesto l’attivazione di un tavolo di crisi del settore falcidiato dal crollo del mercato che incide pesantemente sull’occupazione.

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