“A distanza di poco meno di un anno è il secondo lavoratore che nel porto di Taranto perde la vita durante le operazioni di carico/scarico di pale eoliche. Bisogna scongiurare che eventi tragici come questi accadano ancora eliminando ogni fattore che possa causare incidenti, specialmente in un ambito così ad alto rischio, come quello del porto”. Ad affermarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in merito all’incidente avvenuto questa mattina nel porto di Taranto, in cui ha perso la vita l’operaio Massimo De Vita, mentre era impegnato, secondo le prime ricostruzioni, in operazioni di movimentazione di pale eoliche.
“Era il 29 Aprile 2021– continuano le tre organizzazioni sindacali – quando Natalino Albano perse la vita nel tentativo di sfuggire ad una pala eolica che precipitò dopo essersi sganciata dall’imbracatura della gru che la stava sollevando. L’incidente di questa mattina riaccende tristemente i riflettori sugli elevati rischi del lavoro portuale. Occorre rimettere al centro la parola “sicurezza” nell’agenda delle istituzioni ministeriali e del Governo, a partire dalla emanazione dei necessari provvedimenti di aggiornamento del decreto legislativo 272/99, ripetutamente sollecitati dalle Organizzazioni Sindacali, ed in particolare i regolamenti attuativi sulla “Sicurezza nei luoghi di lavoro settore trasporti e microimprese”.
“Ci stringiamo nel dolore alla famiglia di Massimo De Vita”. Concludono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che per domani 23 marzo 2022, in segno di lutto, hanno indetto lo sciopero nazionale di 1 ora ad ogni fine turno o prestazione di lavoro di tutti i lavoratori dei porti ed il suono delle sirene, alle ore 12:00.