In una richiesta di incontro inviata al Guardasigilli Carlo Nordio i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno denunciato la grave situazione di incertezza in cui versano i circa 1.500 fonici, trascrittori e stenotipisti impiegati nell’appalto del Ministero della Giustizia per il servizio di documentazione degli atti processuali.
Il confronto per il rinnovo dell’Accordo Integrativo Interaziendale, in corso da due anni, ha rilevato “considerevoli criticità che hanno reso impossibile la conclusione di un accordo”, spiegano le organizzazioni sindacali nella lettera unitaria.
Accordo che, “integrando le previsioni del Ccnl per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi, regolamenta aspetti relativi all’organizzazione del lavoro e alle professionalità di lavoratrici e lavoratori fondamentali per il corretto funzionamento della Giustizia nel nostro Paese”.
A destare perplessità anche le notizie sull’attivazione di “percorsi formativi, relativi a mansioni corrispondenti a quelle delle lavoratrici e dei lavoratori dell’appalto, destinati agli Operatori Data Entry assunti direttamente dal Ministero della Giustizia”.
“Informazioni – stigmatizzano i sindacati – che destano forte preoccupazione sulle prospettive occupazionali del settore e, sommate alle difficili relazioni sindacali con le ditte aggiudicatarie, stanno creando un clima di forte tensione”.
“Per queste ragioni Filcams, Fisascat e Uiltrasporti Nazionali – conclude la missiva – al fine di effettuare chiarimenti sulla situazione sopra descritta senza i quali si attiveranno le necessarie iniziative di mobilitazione sindacale, sono a chiedere di essere convocate urgentemente per l’attivazione di un tavolo di confronto finalizzato al superamento della condizione di continua emergenza e precarietà delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nell’appalto”.