RIDARE DIGNITÀ PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

La provincia dimenticata, a Savona un convegno sulle prospettive del territorio con Uiltrasporti e Uilm

La provincia dimenticata, a Savona un convegno sulle prospettive del territorio con Uiltrasporti e Uilm

Si è svolto questa mattina a Savona, un incontro, organizzato dalla Uiltrasporti e la Uilm di Savona, dal titolo “La Provincia dimenticata. Le opportunità delle infrastrutture dall’industria al porto per il lavoro e lo sviluppo sostenibile. Quale futuro per il territorio?”.

Nel corso dell’incontro si è svolta una tavola rotonda a cui hanno preso parte tra gli altri il Segretario Generale della Uiltrasporti nazionale Claudio Tarlazzi e il Segretario Generale della Uilm Rocco Palombella per affrontare il tema della carenza di infrastrutture e la necessità di una ripresa nell’occupazione e nello sviluppo, che sono i fili conduttori che legheranno due comparti importanti – metalmeccanico e trasporti – che oggi appaiono vitali per la crescita del territorio savonese, spesso dimenticato dai governi centrali.

Nel corso del suo intervento il Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi ha affrontato il tema del porto come elemento di sviluppo del territorio in relazione all’autonomia differenziata. “In linea generale l’autonomia differenziata – ha detto Tarlazzi – non è utile al Paese che ha bisogno invece di strumenti che diminuiscano il gap tra i territori e creino maggiori opportunità. Se questo ragionamento lo portiamo nel sistema portuale vediamo chiaramente il rischio di un depotenziamento di un settore che si è dimostrato invece in questi anni particolarmente resiliente grazie soprattutto ad un modello di partecipazione e coinvolgimento di tutte le parti in causa che ha funzionato bene nel determinare le politiche di sviluppo. 

I porti non sono più solo luoghi di passaggio, ma sono sempre più piattaforme logistiche integrate e collegate con le principali interconnessioni internazionali. Un asset così fondamentale per il Paese non puó quindi essere relegato ad un interesse regionale, anzi bisognerebbe tornare indietro sulla riforma del titolo V che ha introdotto storture nella gestione del sistema portuale, aeroportuale e grandi reti di trasporto rendendole competenze concorrenti tra stato e regioni. Bisognerebbe portare questi temi alla competenza esclusiva dello Stato nell’ottica di un piano di interesse Paese. Dobbiamo proporci al mondo come un sistema unico, non come 21 modelli diversi. Quello dei porti è un modello dove si è riusciti a coniugare l’interesse delle aziende con la sicurezza del lavoro, un modello dove convive la regolazione del sistema pubblico con la capacità di competere del privato, un modello quindi vincente da esportare anche in altri settori”.

In merito al decreto lavoro varato dal Governo il Segretario Generale Tarlazzi ha commentato: “questo decreto da risposte parziali a temi complessi. Il problema dell’occupazione non si risolve con un intervento sul tempo determinato. In un Paese dove prevale la precarizzazione del lavoro, dove tre milioni di lavoratori sono nel sistema degli appalti o con contratti stagionali, la risposta vera è dare stabilità e prospettiva alle nuove generazioni. L’altro problema poi è il salario, per questo non bastano interventi a tempo, ma servono iniziative strutturali come la detassazione degli aumenti contrattuali, un’iniziativa che non richiederebbe impegno di spesa e che invece aiuterebbe molto soprattutto in vista dei prossimi rinnovi contrattuali che necessariamente dovranno dare risposte concrete per il recupero del pieno potere d’acquisto eroso dall’aumento dell’inflazione e del costo della vita”.