RIDARE DIGNITÀ PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Alitalia: Il Segretario generale Uilt Tarlazzi ‘piano B inaccettabile, già troppo timido quello approvato. molto preoccupati per occupazione’

Alitalia: Il Segretario generale Uilt Tarlazzi ‘piano B inaccettabile, già troppo timido quello approvato. molto preoccupati per occupazione’

Roma, 9 gennaio – “No a un piano B per Ita, sarebbe inaccettabile visto che il nuovo business plan approvato è già troppo timido”. A metterlo in chiaro è Claudio Tarlazzi, segretario generale Uiltrasporti, interpellato dall’Adnkronos su un eventuale piano B, che prevederebbe una ulteriore riduzione della flotta e dei dipendenti, come riporta oggi ‘Il Sole 24 Ore’.

Lo schema di piano industriale della newco di Alitalia, approvato dal cda il 18 dicembre, sul quale si attende il pronunciamento dell’Unione europea per la questione degli aiuti di Stato “è un piano troppo timido e non condivisibile – afferma Tarlazzi – anche perché non contiene sufficiente flessibilità in funzione di possibili esiti positivi della campagna di vaccinazione”. Dunque, “un piano che riduca ulteriormente flotta e presupposti per il rilancio della compagnia è ancora più inaccettabile”.

Il piano industriale, spiega Tarlazzi, è stato preparato “in uno scenario prudente, se però la campagna di vaccinazione in Europa dovesse avere un’accelerazione è chiaro che il mercato potrebbe ripartire prima di quelle previsioni. E il piano dovrebbe contenere una flessibilità maggiore in termini di flotta perché 52 aerei per noi sono troppo pochi”. Inoltre, tra le varie criticità individuate dal segretario di Uiltrasporti, la previsione di una flotta di 9 aerei di lungo raggio per le 8 rotte intercontinentali. E ancora: “viene abbandonato Malpensa con il rischio di cedere tutto il mercato intercontinentale del Nord Italia ad altre compagnie”.

“Il piano di Ita poi non punta sul Cargo – prosegue Tarlazzi- in un momento in cui l’Italia sta potenziando tutte le modalità di trasporto in ambito logistico”. E tutto questo, per il sindacalista, “si riverbera sulla questione dell’occupazione che ci preoccupa molto”. “Il piano prevede una partenza di soli 5.200-5.500 dipendenti nel 2021, – argomenta – se si dovesse ridurre ancora di più la flotta – osserva ancora Tarlazzi – vorrebbe dire che più persone rimarrebbero in amministrazione straordinaria con una maggiore incertezza sulle loro prospettive. E questo per noi sarebbe inaccettabile”.

“Noi siamo convinti che tutti i dipendenti devono passare in Ita – afferma il segretario di Uiltrasporti- e si dovrebbero attivare piani di ammortizzatori più idonei, consentendo a tutti i lavoratori con certificazioni e abilitazioni di poter lavorare”.

I sindacati hanno chiesto di essere auditi dalle commissioni parlamentari e dai capigruppo dei partiti “perché vogliamo coinvolgere anche loro in un dibattito assolutamente necessario – spiega Tarlazzi – considerato l’investimento che l’Italia fa su questo asset strategico che sarà la nuova Ita”.

Per quanto riguarda la vendita all’asta dello storico brand di Alitalia è “una scelta discutibile sulla quale noi chiediamo che il governo italiano ponga la questione in modo determinato alla Commissione europea perché il marchio è un asset strategico per l’azienda”.

“E’ incomprensibile comunque, – spiega Tarlazzi – l’accanimento da parte della Commissione sulla questione della discontinuità a tutti i costi, anche su elementi molto importanti per determinare il futuro di Ita e quindi, non solo per il marchio ma anche per gli slot di Linate che, se dovessero andare a gara, sarebbe veramente una situazione molto complicata che potrebbe sottendere anche un vantaggio per Lufthansa”.

“E’ fondamentale dunque – sottolinea Tarlazzi – che il governo italiano faccia di tutto per far cambiare idea all’Unione europea per mantenere questi due asset fondamentali per la partenza di ita”. E se il marchio dovesse andare all’asta “è chiaro che la nuova compagnia dovrebbe fare di tutto per recuperarlo” conclude.