RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Alitalia-Ita, sindacati: Piano industriale insoddisfacente, chiediamo confronto a Governo e parlamento

Alitalia-Ita, sindacati: Piano industriale insoddisfacente, chiediamo confronto a Governo e parlamento

Roma, 23 dicembre – “Lo schema di piano industriale che ci è stato presentato oggi è insoddisfacente: chiediamo un confronto con Governo e Parlamento, cioè con le  Commissioni Trasporti di Camera e Senato e con i gruppi parlamentari, per discuterlo e presentare le nostre proposte di miglioramento nell’ambito degli investimenti, che allo stato attuale giudichiamo insufficienti, in flotta, manutenzione e handling”. Lo annunciano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl TA, spiegando che: “Per mesi il Governo ci ha assicurato che Alitalia non sarebbe stata solo salvata ma rilanciata e resa quindi, anche grazie a un partner forte, un player di livello internazionale e capace di fare gli interessi economici del Paese. Per mesi abbiamo sentito ripetere dall’Esecutivo che ci garantiva che nessuno delle lavoratrici e dei lavoratori di Alitalia sarebbe rimasto indietro. Ora invece ci troviamo davanti a uno schema di piano industriale che la dimezza in termini di flotta e personale e ci chiediamo come un ridimensionamento del genere possa consentire una qualche ripresa della compagnia di bandiera.
Visto che lo Stato è intervenuto in maniera significativa e in più modi per sostenere Alitalia in questo anno di pandemia e stop generalizzato dei voli, ora Governo e Parlamento devono agire in coerenza con quanto fatto finora e lavorare insieme ad Alitalia e ai sindacati per un rilancio vero. Vogliamo la garanzia che tutte le lavoratrici e i lavoratori della compagnia di bandiera entrino in Ita”.
“Ci aspettiamo anche – concludono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl TA – che il Governo intervenga altresì sul piano delle regole perché se la nuova Alitalia dovrà competere sul mercato dovrà farlo a parità di condizioni: ci riferiamo all’assenza di reciprocità con alcuni paesi. Infatti mentre alcuni Stati come la Cina possono far volare gli aerei delle loro compagnie di bandiera in Italia grazie a slot disponibili, noi non possiamo fare altrettanto verso quei medesimi paesi”.