Roma 29 aprile – “Una flotta di 92 aerei per la newco, annunciata oggi dal commissario Leogrande, per noi può essere il punto di partenza per giungere ad una flotta complessiva con un numero di aeromobili adeguato al ruolo che una compagnia di bandiera
deve avere, per connettere il Paese al suo interno e con i mercati internazionali ed intercontinentali”.
Così le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo sulle dichiarazioni del commissario straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, in audizione alla Commissione trasporti della Camera, sottolineando che “in ogni caso le modalità di annuncio senza preventiva condivisione con i rappresentanti dei lavoratori non favoriscono le soluzioni, alimentando al contrario la preoccupazione di tutti. Per questo, il commissario ed i ministeri competenti ci convochino immediatamente per avviare il confronto e dipanare tutte le ombre emerse dall’audizione.
“La decisione dell’attuale amministrazione – proseguono le tre organizzazioni sindacali – di voler procedere nell’elaborazione del piano Industriale senza coinvolgerci, pensando di presentare un pacchetto preconfezionato con azioni che di fatto produrrebbero uno spezzatino inaccettabile delle attività, non solo non ci vedrebbe disponibili, ma sarebbe osteggiato duramente e con ogni possibile iniziativa.
“Nel merito, infatti, abbiamo sempre dichiarato di essere contrari allo spezzatino aziendale – evidenziano Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl trasporto aereo – e quindi vorremmo capire cosa la gestione commissariale ha in mente per le attività di handling che, da quanto abbiamo appreso, oggi rimarrebbero temporaneamente nella bad company. Per noi, invece, come abbiamo sempre affermato, è un servizio fondamentale per una compagnia di bandiera, dove ci sono più di 3 mila lavoratori. Inoltre non è chiaro se Alitalia City Liner sarà parte integrante dell’azienda, come per noi è necessario.
“Per noi è indispensabile sapere – proseguono i sindacati – quale è il piano industriale della newco; con quale grande alleanza internazionale si intende andare, visto che su questo c’è ancora un’incertezza enorme; quale sarà la mission dell’azienda; e soprattutto quali e quanti sono gli investimenti che si hanno in mente per rilanciare la nuova Alitalia, visto anche il rilevante impegno di finanza pubblica messo in campo dagli altri paesi europei nei confronti delle loro compagnie di riferimento. Un’operazione di semplice taglio dei costi non è sufficiente per far restare in piedi la compagnia di bandiera, queste operazioni sono già state fatte dalla gestione dei cosiddetti capitani coraggiosi prima e da Etihad successivamente ma hanno portato solo alla situazione odierna.
“Supporteremo esclusivamente un piano industriale – sottolineano infine Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl trasporto aereo – che permetta di salvaguardare i relativi livelli occupazionali, attraverso la salvaguardia del perimetro attuale ovvero le attività di volo, la manutenzione, l’handling ed anche con l’ambizione di ritornare a svolgere attività di cargo e di vendere all’esterno attività di training.
“Le gravi criticità in essere, innegabili, non autorizzino nessuno ad eludere il confronto. Tutti i ministri che si sono avvicendati nella gestione dell’emergenza Alitalia nell’ultimo anno, hanno sempre dichiarato che nessun lavoratore sarà mai lasciato senza lavoro e retribuzione. Tutto questo potrà avvenire soltanto con un piano di sviluppo”.