Rimini 19 ottobre – Si è svolto nelle giornate di ieri e oggi l’attivo nazionale organizzato dal settore Mobilità a Rimini con le strutture regionali.
Ha aperto i lavori il Segretario Generale della Uil, Emilia Romagna, Giulio Zignani:
“Quella di sabato scorso è stata una grande manifestazione ed una grande risposta data a coloro che pensano che questo sia un sindacato minoritario. L’attacco alla cgil è stato un attacco al sindacato confederale. Siamo un’organizzazione contro ogni tipo di violenza da qualunque parte provenga. Ringrazio la Uiltrasporti per il prezioso contributo offerto e per la partecipazione alla manifestazione. Adesso occorre iniziare a lavorare seriamente rispetto ai problemi che abbiamo, rispetto alla questione green pass credo che la maggior parte delle persone vaccinate non debba essere bloccata da una minoranza che non lo fa. Abbiamo fatto battaglie importanti, oggi siamo di fronte ad un bivio e bisogna proseguire nella giusta direzione. Sono tanti i temi aperti, i fondi del pnrr, le pensioni e poi il tema principe: la sicurezza sul lavoro. Ogni giorno registriamo morti sul lavoro, la uil ha iniziato una importante campagna di sensibilizzazione, la sicurezza è anche un fatto culturale. Negli ultimi anni è stata abbassata la guardia e questo non è ammissibile. L’organizzazione è estremamente in salute, un plauso al segretario generale perché la vostra non è una categoria facile, i problemi sono molteplici e questo ci fa ben sperare per il futuro”.
Il Segretario Nazionale, Paolo Fantappiè, ha svolto la sua relazione di apertura:
“Da oggi ripartiamo: in epoca pandemica abbiamo assistito ad una delegittimazione del tpl poiché veniva descritto come mezzo non sicuro. È stato registrato un incremento del mezzo privato a discapito di quello pubblico. Dalle istituzioni sono stati stanziati moltissimi fondi per il settore, la domanda che sorge spontanea è: come saranno impiegati questi fondi ? Il servizio è migliorato? Sono migliorate le condizioni di lavoro? La risposta purtroppo, ad oggi, è no!
In questo ambito sono costretto a constatare l’assenza delle associazioni datoriali. Queste associazioni sono all’altezza del compito che sono chiamate a svolgere oppure occorre una riforma vera e profonda? I fondi che sono chiamati a gestire sono ingenti e delicati. Il settore è eccessivamente frammentato, come Uiltrasporti riteniamo che sia importante combattere il nanismo aziendale, è necessario che le aziende vengano aggregate in base ad una riforma che preveda incentivi all’aggregazione ed in cui, allo stesso tempo, nessuna perda il proprio posto di lavoro.
Un altro quesito che vorrei porre è questo: il tpl deve evidenziare la propria vocazione di servizio pubblico, il profitto non deve essere preminente, la vera sua essenza è quello di essere un servizio pubblico essenziale. Il vaccino è uno strumento per migliorare le condizioni di lavoro. Importante l’aspetto di sicurezza sul lavoro, fondamentale: altro aspetto per noi urgente e intollerabile sono le aggressioni ai conducenti, abbiamo incontrato il Ministro Giovannini, il quale ci ha riferito che siamo ancora ad un approccio sistemico! Servono investimenti, azioni concrete. L’azione che siamo chiamati a svolgere è un’azione preventiva, dobbiamo essere incisivi, lo Stato deve individuare le risorse. Il pnrr è un’occasione importante, si parla di digitalizzazione, transizione ecologica, potenziamento infrastrutturale.
Il ccnl: in 12 anni c’è stato solo un rinnovo del contratto, è inammissibile.
Dobbiamo essere protagonisti del cambiamento. Da questo attivo mi aspetto molto, dobbiamo focalizzarci sulla centralità del servizio pubblico e del ccnl come tutela e gestione del mercato e tutela salariale e normativa dei lavoratori”.
Il Segretario Generale, Claudio Tarlazzi, ha concluso i lavori dell’attivo dedicato al trasporto su gomma e ferro.
“Siamo in una fase molto complicata, occorrono numerose riflessioni su che cosa le persone si aspettano. Come Uiltrasporti facciamo di tutto per intercettare i bisogni delle persone e portare a casa risultati concreti. Per questo la Uil cresce e altrettanto la Uiltrasporti seppur in un momento difficile. La fase benché ancora delicata, come detto, vede il Paese in ripresa, la nota di aggiornamento al def registra una crescita del 6% e questo deve essere uno sprone per far si che la crescita diventi strutturale, si deve passare dalla precarizzazione alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro e ad un lavoro di qualità. Ci sono ancora 400 mila persone inoccupate rispetto al periodo pre covid, 250 mila persone inattive, e 10 milioni di donne senza lavoro. Si assume prevalentemente a tempo determinato.
Deve essere ridisegnato il modello sociale di questo Paese, un modello che tenda alla centralità della persona e del lavoro. Sono aspetti imprescindibili, non ci può essere crescita economica senza crescita sociale.
In tutto questo c’è il tema della sicurezza sul lavoro al quale la Uiltrasporti presta estrema attenzione. È un tema complesso che coinvolge tutti i settori produttivi del Paese, le Istituzioni e tutti noi. Registro purtroppo che la società si è assuefatta alle morti sul lavoro, noi dobbiamo fare qualunque cosa per dare maggiore consapevolezza.
Il sistema degli appalti deve essere diverso rispetto a quello utilizzato fino adesso, nel momento in cui il datore di lavoro appalta deve essere costantemente monitorato attraverso un sistema di relazioni industriali efficace. Quando parliamo di sicurezza non possiamo non parlare di green pass e dell’allegato 14 per il contrasto alla diffusione del Covid, le nuove norme prevedono che l’azienda si doti di personale specifico esterno per la verifica dei comportamenti delle persone. Norma da noi voluta per evitare di esporre il personale autista alle aggressioni dell’utenza. Sul tema green pass il Governo non si è assunto le proprie responsabilità. Quello che deve prevalere è parlare alla maggioranza delle persone vaccinate. La libertà di tutti noi risiede nel fatto che ci dobbiamo vaccinare per il bene della collettività e del Paese.
Sulla questione delle aggressioni al personale vediamo le Istituzioni latitanti e di questo siamo molto preoccupati anche se continueremo a sollecitare MIMS e Min Interno. Il tpl è un servizio pubblico e questa finalità non deve mai venire meno. Il PNRR è una grande occasione, stanzia fondi ingenti per il rinnovo del parco mezzi, prevede processi importanti di digitalizzazione, transizione ecologica…. ma se agli investimenti non si abbinano le riforme il piano non produrrà i risultati sperati.
La riforma del tpl è fondamentale, deve essere una riforma organica non una stratificazione di norme, che crei un contesto chiaro ed unico per tutto il Paese e spinga al superamento dell’attuale nanismo aziendale che non consente innovazione e modernizzazione del servizio e non valorizza la professionalità e formazione dei lavoratori.
Devono altresì migliorare le condizioni di lavoro, le aziende devono essere premiate quando investono e modernizzano così come devono essere penalizzate quelle dove si registrano maggiori infortuni sul lavoro o maggiori conflitti sindacali perché troppo spesso sono determinate dalle inadempienze contrattuali delle aziende stesse.
Deve essere inserita la clausola sociale per il passaggio da un’azienda all’altra, è forte la necessità di rinnovare il contratto riportando in termini salariali questa attività ad essere attrattiva dal momento che già si registra carenza di personale autista. Se non riceveremo risposte dalle associazioni datoriali in tempi molto urgenti la mobilitazione sarà inevitabile.