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Autostrade: Sindacati, rinnovato contratto nazionale. 250 euro aumento medio

Autostrade: Sindacati, rinnovato contratto nazionale. 250 euro aumento medio

“Sottoscritto nella notte l’accordo di rinnovo del contratto nazionale Autostrade e Trafori, scaduto il 30 giugno 2022”. A riferirlo Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl Viabilità, sottolineando che “il rinnovo, sottoscritto unitariamente con le associazioni datoriali Federreti e Acap (Associazione concessionarie autostrade private), interessa circa 13 mila addetti del settore ed avrà decorrenza dal 1 luglio 2022 fino al 30 giugno 2025”.

“Dal punto di vista economico – spiegano i sindacati – è previsto, nel triennio, un aumento salariale di 250 euro al livello C. Di questi 210 euro sui minimi tabellari ripartiti in 60 euro ad agosto 2023, 50 euro a gennaio 2024, 30 euro ad agosto 2024 e 70 euro gennaio 2025. Inoltre sono previsti 10 euro di incremento dell’IDR 2019 (Importo distinto della retribuzione) al livello C da gennaio 2024, per un importo complessivo di 25 euro, che diventano utili ai fini del calcolo del TFR. Ulteriori 30 euro sono di welfare per 12 mensilità per ogni anno a partire da gennaio 2024, per un importo complessivo annuo di 360 euro. Prevista a livello economico anche un ‘Una Tantum’ al livello C di 700 euro con la retribuzione di luglio 2023, oltre a 300 euro di welfare, sempre a titolo di Una Tantum”.

“Dal punto di vista normativo – spiegano i sindacati – vengono introdotti diversi miglioramenti in merito al tema dei congedi per la maternità e la paternità, alla normativa del FTH e del Part Time, al comporto per le gravi malattie. Viene esclusa qualsiasi forma di penalizzazione per i nuovi assunti nel comparto. A settembre riprenderà il confronto per la definizione del nuovo contratto di filiera”.

“Esprimiamo soddisfazione – dichiarano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl Viabilità – per l’importante risultato raggiunto che consente alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto un recupero importante del potere d’acquisto in questo particolare momento di alta inflazione”.