Claudio Tarlazzi è intervenuto al Consiglio Confederale, tenutosi il 18 gennaio, che ha segnato un importante rafforzamento di tutto l’assetto organizzativo della nostra Uil.
“E’ stata una giornata importante per la Uil – commenta Tarlazzi – che ha confermato ancora una volta la coesione della Organizzazione e la lungimiranza di Carmelo Barbagallo,
nell’aver rafforzato il presente e pianificato il futuro del nostro Sindacato. A Barbagallo, quindi, tutto il mio apprezzamento e tutto il mio sostegno, mentre porgo le mie congratulazioni e tutta la mia stima a Pier Paolo Bombardieri e a Rocco Palombella per i nuovi incarichi.
“Come Barbagallo ha sottolineato nella sua relazione di apertura, c’è bisogno del massimo impegno da parte di tutta l’Organizzazione per rivendicare ciò che ancora il Governo non ha fatto per lo sviluppo e la crescita del Paese.
“Sempre più il lavoro si palesa come una vera emergenza, che va affrontata con un fisco più equo per i lavoratori dipendenti e per i pensionati, affinché si stimoli quella maggior capacità di spesa che produce più consumo e più produzione, e genera più occupazione stabile.
“A questo è necessario affiancare gli investimenti in infrastrutture e Grandi Opere, necessarie a garantire un efficace sistema di mobilità delle persone e delle merci con cui sviluppare il sistema produttivo manifatturiero e il turismo, a partire dal Mezzogiorno, dalla Tav e dal traforo di base del Brennero.
“Bisogna dire basta al far cassa sulle pensioni, separando la previdenza dalla assistenza, per rendere il nostro sistema più equo, visto che oltre la metà dei contributi previdenziali che i lavoratori versano, già ora vanno a finire per pagare l’assistenza, che invece dovrebbe essere a carico della fiscalità generale. Ma per fare questo servirebbe una maggiore responsabilità di questo governo, che non vediamo, come del resto non abbiamo visto neppure con gli altri Governi che lo hanno preceduto.
“La manifestazione del prossimo 9 febbraio, quindi, deve diventare un momento in cui l’unità sindacale mostri tutta la sua forza, per rivendicare diritti e tutele a partire dai lavoratori più deboli e precari, quali sono i rider e tutti i lavoratori della nuova gig economy, i lavoratori degli appalti e quelli del multiservizi, per i quali dobbiamo continuare a lottare tenacemente, perché solo il buon lavoro dà dignità alla persona”.