Momenti di tensione e disperazione al dicastero: oltre 300 i lavoratori in presidio, circa 10mila senza retribuzione dal mese di maggio. I Sindacati pronti allo sciopero nazionale
Roma, 8 luglio. Fumata nera all’incontro al Mise richiesto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, per fare luce sulla difficile vertenza che ha coinvolto i 10mila addetti del Consorzio Manital – composto dalla capofila Manital Idea e dalle società consorziate – impiegati su tutto il territorio nazionale in appalti pubblici e privati per committenze importanti (ministeri, società partecipate dallo Stato, ospedali, Università, Consip, Consob, ecc.) da mesi senza retribuzione.
Momenti di tensione e disperazione questa mattina al presidio promosso davanti alla sede del dicastero dove oltre 300 lavoratrici e lavoratori hanno manifestato il forte dissenso sullo stato di una vertenza che si trascina ormai dal 2017.
Manital Idea ha dichiarato “difficoltà di riallineamento economico”, di fatto ritardando il pagamento delle retribuzioni anche di 90 giorni, retribuzioni già ai limiti della sostenibilità, mediamente di 650/700 euro al mese.
I sindacati hanno illustrato ai rappresentanti del Mise – Chiara Cherubini, della struttura ministeriale delle Crisi di Impresa, e il dott.Scopelliti, assistente del vice capo di gabinetto dott. Giorgio Sorial – tutta la complessità della vertenza, che ad oggi non vede luce, nonostante gli impegni sul pagamento delle retribuzioni sottoscritti al Ministero dell’Istruzione dalla direzione del Consorzio. Le soluzioni proposte dalla direzione di Manital e dalle società consorziate nel corso dei mesi trascorsi, a livello territoriale e a livello nazionale, non sono state dunque in grado di dare una soluzione positiva e definitiva alle mancate retribuzioni, segno di una crisi complessiva oramai conclamata e strutturale.
Per i sindacati è urgente definire un intervento sinergico, con la regia del Ministero dello Sviluppo Economico, che impegni anche le Committenze a dare seguito a quanto previsto dalle leggi e dai contratti.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno sollecitato l’attivazione immediata di un tavolo di crisi che definisca un intervento risolutivo e affronti i nodi connessi al pagamento dei salari, sebbene le committenze comunicano di pagare regolarmente.
Il Dicastero ha annunciato che nei prossimi giorni sarà convocato il Consorzio e a seguire dovrebbe essere convocato il tavolo con i sindacati, ma senza ancora una data certa.
I tre sindacati di categoria, ritenendo insufficienti gli impegni e le risposte, si sono riservati di proseguire le iniziative di lotta e mobilitazione e di verificare l’opportunità di proclamare uno sciopero nazionale.
Manital Idea ha dichiarato “difficoltà di riallineamento economico”, di fatto ritardando il pagamento delle retribuzioni anche di 90 giorni, retribuzioni già ai limiti della sostenibilità, mediamente di 650/700 euro al mese.
I sindacati hanno illustrato ai rappresentanti del Mise – Chiara Cherubini, della struttura ministeriale delle Crisi di Impresa, e il dott.Scopelliti, assistente del vice capo di gabinetto dott. Giorgio Sorial – tutta la complessità della vertenza, che ad oggi non vede luce, nonostante gli impegni sul pagamento delle retribuzioni sottoscritti al Ministero dell’Istruzione dalla direzione del Consorzio. Le soluzioni proposte dalla direzione di Manital e dalle società consorziate nel corso dei mesi trascorsi, a livello territoriale e a livello nazionale, non sono state dunque in grado di dare una soluzione positiva e definitiva alle mancate retribuzioni, segno di una crisi complessiva oramai conclamata e strutturale.
Per i sindacati è urgente definire un intervento sinergico, con la regia del Ministero dello Sviluppo Economico, che impegni anche le Committenze a dare seguito a quanto previsto dalle leggi e dai contratti.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno sollecitato l’attivazione immediata di un tavolo di crisi che definisca un intervento risolutivo e affronti i nodi connessi al pagamento dei salari, sebbene le committenze comunicano di pagare regolarmente.
Il Dicastero ha annunciato che nei prossimi giorni sarà convocato il Consorzio e a seguire dovrebbe essere convocato il tavolo con i sindacati, ma senza ancora una data certa.
I tre sindacati di categoria, ritenendo insufficienti gli impegni e le risposte, si sono riservati di proseguire le iniziative di lotta e mobilitazione e di verificare l’opportunità di proclamare uno sciopero nazionale.