Roma, 24 aprile – “L’emergenza coronavirus ha confermato che la direzione Sanità di Rfi può, e secondo noi deve, svolgere un ruolo di supporto e trait d’union fra l’autorità sanitaria e le aziende ferroviarie.
Torniamo a sollecitare la società Rfi affinché la consolidi e la potenzi a livello sia nazionale che regionale”. È la richiesta di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast-Confsal e Orsa, che aggiungono: “Da giorni abbiamo avanzato alla Direzione del personale di Rfi richieste precise, derivanti dalla situazione emergenziale in cui ci troviamo: va data omogeneità a tutte le strutture e vanno ripristinate le unità sanitarie territoriali nelle realtà oggi sedi di presidio; vanno create nuove strutture sanitarie nelle regioni attualmente non presidiate, ossia Abruzzo, Basilicata, Molise, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta, e in sede centrale vanno create due nuove strutture, una deputata ai rapporti sanitari internazionali e una alla gestione del coordinamento delle attività relative alla psicologia in ambito ferroviario/trasporti, per sostenere le lavoratrici e i lavoratori anche da questo importante punto di vista in una fase che è traumatica per tutti. Queste implementazioni richiedono un rafforzamento del personale in dotazione alla Direzione Sanità”.
Concludono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast-Confsal e Orsa: “In questa fase di ripresa graduale delle ssa a punto, gestione e controllo di un piano per prevenire, mitigare e rispondere alla diffusione delle malattie a bordo dei treni rivolto ai ferrovieri e ai passeggeri”.