Governo coinvolga parti sociali o pronti a mobilitazione
“Apprendiamo con preoccupazione che nel Consiglio dei Ministri previsto per questo pomeriggio dovrebbero essere discusse norme che riteniamo pericolosissime per la portualità italiana”.
Così in una nota il Segretario Generale Marco Verzari e il Segretario Nazionale Giuliano Galluccio della Uiltrasporti che specificano:
“A quanto ci risulta c’è la volontà di escludere i dipendenti delle autorità di sistema portuali dal fondo di accompagnamento all’esodo, una disposizione introdotta dal decreto 228/21. Se confermata, questa decisione, oltre ad essere iniqua, rappresenterebbe un vero e proprio attacco al sistema regolato dei porti, vogliamo infatti ricordare che il Ccnl del settore è unico e riguarda tutti i lavoratori che operano all’interno dei porti e in special modo coloro che lavorano nelle autorità di sistema portuale, che sono il garante della concorrenza regolata e del sistema di tutele esistente. Escludere dunque qualsivoglia lavoratore portuale, ivi compresi i dipendenti delle Adsp, dal fondo per ragioni che non comprendiamo, vorrebbe dire distruggere il Ccnl dei porti”.
“Ricordiamo inoltre – proseguono i due segretari della Uiltrasporti – come la precedente riforma della governance abbia istituito la Conferenza nazione dei Presidenti delle Adsp e l’organico porto, due strumenti che garantiscono il giusto equilibrio dell’occupazione per creare un sistema portuale italiano efficiente e utile a garantire i giusti investimenti dei porti in base ai mercati di riferimento, tenendo conto delle diverse vocazioni delle aree di riferimento di ogni singolo porto.
È importante continuare a garantire un sistema in equilibrio che ha imparato dagli errori del passato, quando alcuni porti, a causa dell’eccessiva specializzazione o della presenza di un singolo operatore hanno vissuto momenti di crisi che ancora oggi non sono del tutto superati. Qualsiasi norma che vada contro questa impostazione la riteniamo rovinosa per lo sviluppo dei nostri porti e più in generale del nostro sistema economico e produttivo”.
“Il Governo – concludono Verzari e Galluccio – continua a procedere a colpi di decreto, escludendo ancora una volta il confronto intermedio con le parti sociali. Sono state ignorante le nostre richieste di confronto utile per illustrare le nostre posizione sul fondo di accompagno all’esodo e più in generale sulla più volte annunciata riforma portuale. Se il Governo proseguirà con questa impostazione metodologica e continuerà a non coinvolgerci per queste scelte saremo pronti anche alla mobilitazione”.