RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Ferrovie, sindacati italiani e austriaci: L’Europa ha bisogno anche dei ferrovieri

Ferrovie, sindacati italiani e austriaci: L’Europa ha bisogno anche dei ferrovieri

L’Ue faccia di più a livello normativo e di sicurezza

Roma-Vienna, 8 settembre – “Se il trasporto merci transfrontaliero su rotaia riuscirà davvero a collegare l’Europa, come simbolicamente annunciato dal Connecting Europe Express (CEE) che, nella giornata di domani, giovedì, in occasione dell’Anno Europeo della Ferrovia, fa tappa al Brennero, dipenderà anche dall’esito della standardizzazione dei sistemi infrastrutturali necessari e dall’adeguare condizioni di lavoro e competenze del personale in modo sostenibile.

Più di 1 milione di persone lavorano oggi in Europa nel settore ferroviario. Quale contributo all’evento delle Ferrovie dello Stato Italiane FS e delle ÖBB, noi – i sindacati dei ferrovieri d’Italia (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti) e Austria (Vida), associati alla Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF) – chiediamo alla Commissione Europea, alle autorità nazionali e ai rappresentanti delle ferrovie di:

– introdurre in maniera uniforme in tutta Europa, nel processo di revisione della direttiva europea sulla certificazione dei macchinisti prevista per il 2022, un unico quadro normativo vincolante per tutte le imprese ferroviarie dei paesi membri, che innalzi gli standard di sicurezza e qualità, con chiari requisiti per la formazione del personale in termini di durata e di qualità di livello elevato, sia per quanto riguarda la patente di guida che i certificati complementari.

Allo stesso modo, il requisito di competenza linguistica per i macchinisti a livello B1 è ancora necessario, almeno fino a quando l’idea di una lingua ferroviaria unica in Europa esiste solo sulla carta. Per mantenere un alto livello di sicurezza nella circolazione, resta indispensabile garantire una comunicazione inequivocabile nella lingua parlata a livello nazionale.

– garantire la verifica dell’orario di lavoro e di riposo dei ferrovieri impiegati anche in servizi transfrontalieri attraverso un sistema di rilevamento europeo, omogeneo e armonizzato, installato direttamente sul treno: l’Europa non può permettersi di alimentare il dumping sociale agevolando condizioni di concorrenza sleale, con il concreto rischio di ridurre l’alto livello di sicurezza delle ferrovie”.