Roma, 18 novembre – Il Covid sta contribuendo a dare un duro colpo alla sostenibilità finanziaria di tantissime aziende, non risparmiando nessuno, compreso il Gruppo FSI. Se non fosse per lo spirito di sacrificio dei ferrovieri che nonostante tutto riescono ad offrire un servizio di qualità, oggi la situazione sarebbe forse ancor più preoccupante per la nostra principale azienda di trasporto ferroviario. La Uiltrasporti non riesce a comprendere, in una situazione di emergenza sanitaria e di crisi del settore, per quale motivo il Gruppo non abbia un progetto per il prossimo futuro, un piano industriale che sappia traguardare questo momento così terribile, indicando delle prospettive di sviluppo futuro e di rilancio aziendale.
Questa indeterminatezza delle scelte e la mancanza di obbiettivi chiari si è riversata anche sui tavoli di confronto a livello nazionale dove nonostante l’apertura di procedure di raffreddamento, non sta arrivando nessuna risposta concreta.
In Trenitalia si fa ricadere la scelta di tagliare servizi sull’AV, nonostante gli aiuti ricevuti dai vari Decreti di ristoro emanati dal Governo Italiano, direttamente sui lavoratori, senza preoccuparsi di attivare il fondo di solidarietà del settore ferroviario ma pensando allo stesso tempo di mettere in ferie forzate le persone e di spostarne altre su nuove attività lavorative tramite un processo di professionalizzazione al quanto dubbio ed incerto.
In RFI le problematiche relative ad un’organizzazione del lavoro che faccia capire bene quali siano i ruoli, quali siano le giurisdizioni di competenza, quanti siano gli operatori sufficienti per un approccio in sicurezza del lavoro, non trovano concretizzazione e risposte esaustive.
In Mercitalia, l’approccio della Uiltrasporti è stato quello di eliminare ogni discriminazione economica e normativa legata ad applicazione di contratti di lavoro diversi. Da parte sindacale è stata chiesta l’applicazione del CCNL AF e del CCNL aziendale del Gruppo FSI per tutti i lavoratori del Polo Mercitalia.
Non è possibile che nel Gruppo FSI vi siano ancora lavoratori di serie A e lavoratori di serie B per cui operatori con medesime qualifiche, mansioni ed attività lavorative identiche, abbiano condizioni economiche e normative diverse (un esempio per tutti lo possiamo individuare nelle attività svolte da RFI e Blu jet nello stretto di Messina).
In merito al rinnovo del CCNL scaduto oramai da tre anni, nonostante una richiesta formale per riaprire rapidamente il confronto e sanare almeno tutti questi anni non coperti da Contratto collettivo, non sono arrivate, al momento, risposte in tal senso.
La Uiltrasporti ritiene che tutto questo sia sufficiente a mettere in luce un quadro fortemente preoccupante della situazione del Gruppo FSI e ritiene opportuno che si agisca quanto prima per rimettere sulla giusta rotta le FS non escludendo anche un percorso di conflittualità.
Download attachments: scarica il pdf del volantino