RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

“I Think, I Can, I Do”: il Sindacato di domani 

“I Think, I Can, I Do”: il Sindacato di domani 

Di Alessandra Murinni – Uiltrasporti Abruzzo 

Ha avuto luogo a Bologna, il 19 e il 20 novembre scorsi, presso il Royal Hotel Carlton, l’evento organizzato dalla UilTrasporti Nazionale che ha coinvolto rappresentanti sindacali del settore per un’importante occasione di confronto ed approfondimento. Un evento che ha visto partecipi oltre 50 sindacalisti e sindacaliste, under 35, provenienti da tutta Italia. La mattina del 20 novembre si è così svolto l’incontro con i giovani. Il titolo, ideato dall’Addetta Stampa UILTRASPORTI Daniela Carnevale, “I Think, I Can, I Do” rappresenta perfettamente l’approccio che ogni giovane dovrebbe avere nei riguardi della propria vita professionale e del sindacato. All’ampia tavola rotonda, a cui ho avuto il privilegio di far parte anch’io in qualità di Rsa dell’azienda di trasporti di cui faccio parte, erano presenti Daniela Carnevale, Addetta stampa UilTrasporti Nazionale, Giuseppe Murinni Tesoriere Nazionale, il Segretario Organizzativo Nazionale William Zonca nonché, ovviamente, il Segretario Generale UILTRASPORTI Marco Verzari.  

Oggi più che mai noi giovani siamo chiamati a costruire il nostro futuro, trovandoci, nostro malgrado, a dover spesso fronteggiare sfide che sembrano insormontabili. Qui il supporto del nostro sindacato si fa sentire a tal punto da “tenderci la mano” con le proprie figure al massimo livello di responsabilità, mettendosi al nostro servizio, incitandoci a far sentire la nostra voce e chiedendoci di non aver paura di batterci sempre per “ricostruire il tessuto di quei valori dell’art. 2 dello statuto che vanno salvaguardati poiché il sindacato di domani sarà nelle nostre mani”.  

Sono stati concessi circa 5 minuti a testa nei quali ognuno di noi “giovani sindacalisti” ha potuto presentarsi e portare la propria esperienza, i propri pensieri, i punti di vista e ancora timori o preoccupazioni. L’importanza della formazione, della comunicazione, la parità di genere, la sicurezza sul lavoro, l’incertezza rispetto ai contratti ma anche l’equilibrio che dovrebbe sussistere tra vita professionale e vita privata sono solo alcune delle tematiche affrontate e che hanno trovato unanimità in quanto inevitabilmente motivi di apprensione in noi giovani. In questo contesto è fondamentale arrivare a tutti i giovani che, come noi, si trovano ad affrontare il mondo del lavoro con annessi e connessi. È fondamentale che tutti comprendano il valore della solidarietà e dell’unione; valori che non mancano nel nostro sindacato e che ci spingono al raggiungimento degli obiettivi. 

Il titolo scelto dall’organizzazione racchiude infatti tutto ciò che di più importante è stato portato sul tavolo: “I Think” implica riflettere sulle proprie possibilità e sul proprio futuro, avere una visione chiara di dove si vuole andare e cosa si desidera raggiungere. Questo pensiero non dev’essere però solitario. Abbiamo potuto constatare infatti di quanto sia importante confrontarsi con altri lavoratori e lavoratrici, giovani come noi e, come ha anche asserito il Tesoriere Nazionale nel suo intervento, “quanto sia importante il ruolo del sindacato nel confronto con le parti datoriali perché, è certo, che ci troveremmo perdenti sempre se lottassimo da soli”.  Nel suo contributo il Tesoriere Giuseppe Murinni ha ricordato altresì, che è grazie all’azione sindacale che si sono conquistati i diritti fondamentali di cui il mondo del lavoro oggi beneficia, diritti che dobbiamo difendere e preservare e soprattutto che la chiave di volta per arrivare alle persone è l’Empatia. Il sindacalista infatti, deve essere in grado di ascoltare le istanze dei lavoratori, capire le difficoltà che questi ultimi affrontano ogni giorno e mettersi nei loro panni per poter rappresentare al meglio le loro esigenze. Disagi a volte non espressi platealmente per timore, che proprio l’empatia permette di percepire costruendo così un legame umano e solidale tra i membri del sindacato e creando, quindi, un clima di fiducia reciproca su cui poter sempre contare. 

La seconda parte “I Can”, racchiude la fiducia nelle proprie capacità. Il Segretario Organizzativo William Zonca ci ha spronati chiedendoci di rispondere alle domande “Qual è il futuro del mondo del lavoro? E ancora “Come vedete il mondo del lavoro e il sindacato del domani?”. Le risposte che son state date a queste domande riflettono le preoccupazioni che più accomunano la nostra generazione: il mondo del lavoro e il sindacato saranno influenzati dai cambiamenti tecnologici, dalle trasformazioni sociali e dalle sfide globali. La crescente digitalizzazione, l’automazione e l’evoluzione del lavoro fanno accendere un campanello d’allarme riguardo l’Intelligenza Artificiale sempre più in espansione. Il sindacato del domani dovrà essere più inclusivo, internazionale e pronto a rispondere alle sfide di un mondo del lavoro in rapida evoluzione. Sarà una sfida ma anche una grande opportunità per rinnovare la missione di difesa dei diritti dei lavoratori in un contesto sempre più interconnesso e diversificato. Noi giovani d’oggi però dobbiamo credere nel fatto che, nonostante le difficoltà, abbiamo, se uniti, la forza di cambiare le cose. Fare sindacato, come ha sottolineato il Segretario Generale, “non è un lavoro, ma una missione”. Il sindacato rappresenta una forza collettiva che moltiplica il potere individuale, permettendo a tutti noi di farci sentire con una voce unita e forte.  

Ed infine, la terza parte del titolo “I Do”, comporta l’agire. La teoria senza l’azione è inutile. Noi giovani, attraverso l’impegno sindacale, possiamo essere protagonisti di una vera e propria rivoluzione positiva nel mondo del lavoro. In prima linea, il sindacato lavora per migliorare le condizioni lavorative, ottenere migliori tutele e diritti, difendere la dignità del lavoro di tutti e combattere contro ogni forma di sfruttamento e discriminazione. Partecipando attivamente, diventeremo artefici di questi cambiamenti, contribuendo a costruire un sistema più equo per tutti. In un’epoca dove il lavoro è sempre più flessibile e frammentato il sindacato diventa una risorsa insostituibile per creare nuove strategie d’azione. Un sindacato attento e attivo alle necessità dei lavoratori inoltre, contribuisce a ridurre il rischio di burnout, ansia e altre problematiche psicologiche legate alla sfera lavorativa creando un clima di fiducia, equità e rispetto. La sua presenza nelle organizzazioni è cruciale per la promozione di una cultura del lavoro che riconosca la centralità della persona, migliorando in questo senso sia la qualità della vita professionale che quella personale. L’appartenenza al sindacato quindi non è meramente una questione di tutele ma anche di visione a lungo raggio: un’opportunità per noi giovani di contribuire a plasmare le politiche del lavoro e l’economia del futuro.  

Da questa esperienza mi porto a casa, e credo di poter parlare a nome di tutti i partecipanti, le parole del nostro Segretario Generale Marco Verzari il quale ci ha detto: “Oggi la formazione l’avete fatta voi a me. Credete sempre nella vostra capacità di fare la differenza, agite concretamente per costruire un mondo del lavoro più giusto e rispettoso per tutti. Non abbiate paura di dire la vostra, perché anche il pensiero più banale potrebbe essere fonte di ispirazione per qualcun altro. Il sindacato è qui, pronto ad accoglievi, a darvi una mano e a lottare con voi.” 

 L’unione fa la forza e solo insieme possiamo creare il futuro che vogliamo.  

“I Think, I Can, I Do”: insieme, possiamo farlo!