RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Igiene ambientale, a Treviso un dibattito sull’uso dei fondi del Pnrr in questo settore

Igiene ambientale, a Treviso un dibattito sull’uso dei fondi del Pnrr in questo settore

Si è svolto oggi a Treviso il convegno “Pnrr nel settore dell’igiene ambientale, l’altra faccia della medaglia”. Nel corso dell’incontro sono state affrontare le principali problematiche del settore con un focus specifico sui punti di forza del modello veneto che è, nel nostro Paese, la regione più virtuosa per quanto riguarda la differenziata con punte che vanno oltre l’86% come nel caso di Treviso. Dal dibattito è emersa chiara la necessità di fare in modo che i territori più efficienti non vengano penalizzati dalle scelte e dagli investimenti del governo centrale proprio nell’ottica di un sempre maggiore efficientamento. 

La relazione introduttiva è stata fatta dal Segretario Regionale Uiltrasporti Veneto Andrea Zaniol che ha illustrato i risultati positivi del settore dell’igiene ambientale puntando peró l’attenzione sul costo sociale che questi standard richiedono in termini di infortuni e malattie professionali e sulla necessità quindi di un adeguamento tecnologico per rendere meno gravoso questo tipo di lavoro. 

L’incontro è proseguito con l’intervento del Segretario Generale della Uiltrasporti Veneto Daniele Zennaro e con i contributi degli amministratori della aziende operanti nel campo dell’igiene ambientale sul territorio. Le conclusioni sono state affidate al Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi: “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rappresenta un’occasione imperdibile per il settore dell’igiene ambientale, ma la riuscita di questi finanziamenti dipenderà soprattutto dalla capacità del nostro Paese di mettere a terra i progetti giusti, capaci di  dotare il settore di infrastrutture e strumenti innovativi. 

Il settore dell’igiene ambientale ha bisogno di una maggiore industrializzazione e di aziende che siano in grado di realizzare il ciclo completo dei rifiuti, puntando ad una maggiore efficienza e all’autosufficienza di tutte le regioni nella gestione dei rifiuti. 

Per questo riteniamo che il superamento del ricorso all’in house fine a se stesso, che vorrebbero introdurre con l’Art 6 del DDL concorrenza, non è sinonimo di qualità del servizio. La vera efficienza si raggiunge invece evitando la frammentazione, favorendo anzi le aggregazioni tra le aziende. Il problema che va affrontato è piuttosto quello della conflittualità tra le competenze dello Stato e quelle delle regioni. 

Gli strumenti che abbiamo a disposizione oggi sono tutti molto utili e possono garantire, se utilizzati nel modo corretto, stabilità al settore. Non a caso, nelle realtà in cui le discipline settoriali vigenti hanno trovato piena applicazione, si è assistito allo sviluppo di operatori industriali forti, capaci di assicurare performance elevate, spesso in linea con i migliori standard europei. Questo ci dimostra che non abbiamo bisogno di modificare le discipline esistenti, ma dobbiamo invece assicurarci che queste vengano davvero applicate in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.

Abbiamo poi molto da fare nell’ottica di una maggiore tutela delle lavoratrici e dei lavoratori in questo ambito. La trattativa che portiamo avanti per il rinnovo del contratto deve basarsi, soprattutto in questa fase economica in cui l’inflazione incide in modo notevole sulle capacità di spesa degli italiani, sulla necessità di adeguare gli stipendi al reale costo della vita. La salvaguardia dei lavoratori e delle lavoratrici deve passare anche da una maggiore sicurezza. Dobbiamo farlo anche in un settore come quello dell’igiene ambientale dove sono spesso prevalenti mansioni gravose che incidono sulla sicurezza dei lavoratori. siamo riusciti ad inserire quello degli operatori ecologici tra i lavori gravosi e abbiamo previsto un fondo per l’anticipo pensionistico, ancora non entrato in funzione a causa delle lungaggini procedurali dell’Inps, ma serve in linea generale un intervento specifico di carattere legislativo per favorire un ricambio generazionale. Lavoriamo ogni giorno per aumentare le tutele e migliorare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori dell’igiene ambientale con la convinzione che il Paese cambia e anche questo settore cambia se nessuno viene lasciato indietro e se si rimette al centro il valore e la dignità della persona, concetto fondamentale per il cambiamento che vogliamo vedere nel nostro Paese e a cui vogliamo contribuire.”