RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Il Segretario Generale Tarlazzi al Congresso Fit-Cisl: Serve un sindacato forte per le sfide che abbiamo davanti. Nostro compito contribuire a ricostruire Paese

Il Segretario Generale Tarlazzi al Congresso Fit-Cisl: Serve un sindacato forte per le sfide che abbiamo davanti. Nostro compito contribuire a ricostruire Paese

Il Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi è intervenuto oggi al XII congresso della Fit Cisl in corso a Sorrento.  

“Anche noi come Uiltrasporti siamo quasi in fase congressuale, capiamo quindi bene la difficoltà di affrontare il congresso in momento così particolare e delicato come quello che stiamo vivendo. Un momento di grande preoccupazione che ci vede ancora impegnati a fronteggiare la pandemia dalla quale non siamo ancora usciti e che ha dimostrato l’importanza strategica dei trasporti e della logistica per il nostro Paese. A complicare ulteriormente la situazione è intervenuto lo scoppio della guerra in Ucraina che rappresenta un elemento di grande preoccupazione anche dal punto di vista economico con l’aumento del fenomeno inflativo e il rincaro dei prodotti energetici. Il Paese si sta impoverendo perché i salari sono falcidiati dall’aumento dei costi, per questo motivo i contratti vanno rinnovati recuperando il potere d’acquisto che si sta perdendo e superando quindi l’Ipca, un indicatore che in questo momento non può rispondere al recupero di quel salario. 

Questi elementi si intrecciano in un momento di grande difficoltà per il Paese e possono contribuire all’innesco di una vera e propria bomba sociale. 

La guerra cambierà probabilmente la geografia dell’economia e dei trasporti, di fronte a questo scenario di grande incertezza occorre discontinuità nella politica. Servono meno tagli agli investimenti, meno concorrenza sfrenata e meno precarizzazione.

Dobbiamo ripartire mettendo a centro il valore della persona. Il nostro compito è contribuire ad una ricostruzione del Paese che metta al centro il valore dell’equità e della giustizia per una transizione ecologica e digitale in cui nessuno rimanga escluso. 

Per fare questo c’è bisogno di un sindacato forte che agisca con unità di azione nel perseguire i propri obiettivi e nell’elaborazione di proposte concrete. Quando siamo stati uniti abbiamo portato avanti risultati importanti nella difesa dei lavoratori che rappresentiamo, ma essere uniti significa impegno e ricerca di convergenza degli interessi comuni. 

Dobbiamo essere da stimolo per una politica diversa che protegga il mondo del lavoro. I dati ci dicono che aumenta l’occupazione, ma ad aumentare sono solo i contratti a tempo determinato. Quello di cui abbiamo bisogno per cambiare il paradigma di sviluppo del nostro Paese è più qualità e sicurezza del lavoro. 

Serve maggiore coinvolgimento dei lavoratori nell’azienda per arrivare a sistemi di partecipazione industriale e a un modello di bilateralità efficace. Abbiamo ottenuto ottimi risultati con Enav, Con Ferrovie dello Stato e con Aspi, ma dobbiamo continuare su questa strada anche con altre aziende senza cancellare la parola conflitto dal nostro vocabolario.

I fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non basteranno a cambiare il Paese, perché migliorare l’infrastruttura non è sufficiente se non si pongono le basi per una forte azione di regolazione dei mercati sotto  il profilo della salvaguardia del lavoro. 

Anche sul tema degli appalti c’è molto da lavorare sia per quanto riguarda il settore pubblico che privato. Oggi si appalta non per esigenze organizzative, ma per logiche di profitto e questo non aiuta lo sviluppo, anzi impoverisce ulteriormente il Paese attraverso l’impoverimento dei lavoratori. Nel DDL appalti che punta ad eliminare l’obbligatorietà di inserire le clausole sociali nei bandi di gara, una direzione pericolosa che dobbiamo assolutamente evitare.

Ci aspettando molte sfide e ci sono molti punti su cui lavorare insieme per tutelare le donne, i giovani e tutti i lavoratori che rappresentiamo nell’interesse di tutto il Paese”.