Roma, 7 luglio – “Consideriamo importante l’istituzione della task force perché il settore, nonostante ci sia un contratto che prescriva norme contro il dumping sociale e contrattuale, è troppo permeato da situazioni di sfruttamento e dumping che alla fine impoveriscono la qualità dei servizi e del settore.
Gli elementi trasformativi in corso devono accelerare i processi di modernizzazione e tener conto di una maggiore qualificazione del tessuto produttivo e della sicurezza sui luoghi di lavoro. È opportuno sviluppare una politica industriale per la qualificazione e un maggior dimensionamento delle imprese. Le imprese troppo piccole non hanno capacità di penetrazione nei mercati internazionali, non hanno capacità organizzativa e lucrano sul costo del lavoro. Inoltre per evitare la proliferazione degli appalti si appalta solo per risparmiare il costo del servizio e del lavoro e non per logiche organizzative” Così il Segretario Generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi e il Segretario Nazionale, Marco Odone.
“Serve introdurre la parità di trattamento economico e normativo che elimini il vantaggio determinato dalla riduzione costi, e si deve applicare lo stesso contratto che applica l’azienda contraente sia nel settore pubblico che in quello privato. Inoltre occorre riferirsi, come già avviene in altri settori, a tabelle ministeriali sul costo del lavoro ricavate dal contratto nazionale.
Occorre una maggiore qualificazione delle imprese appaltatrici: serve una correzione alla norma per eliminare la distorsione operata dalle aziende appaltatrici a danno della concorrenza. È importante introdurre la patente a punti ed eliminare aziende appaltatrici che non investono su salute e sicurezza per stroncare i fenomeni che vedono il continuo verificarsi delle morti sul lavoro” spiegano Tarlazzi e Odone, che proseguono:
“Bisogna reintrodurre il reverse charge sull’iva per qualificare meglio le aziende appaltatrici, deve essere fatta selezione sulle cooperative spurie che non versano l’iva incassata dalle committenze.
L’azienda leader non può chiamarsi fuori da responsabilità che lei stessa genera, provocando conflitti che si scaricano sul costo del lavoro; deve essere responsabilizzata rispetto a diritti e tutele e deve essere responsabile rispetto ai conflitti collettivi. Il contratto applicato deve essere connesso alle attività svolte. Occorrerebbe accendere un focus sui contatti di servizi e di trasporto che hanno le stesse dinamiche e criticità che noi rileviamo nel sistema dei appalti tradizionali, che spesso hanno effetti negativi sul lavoro” concludono i Segretari Uiltrasporti.