Rafforzare i sistemi nazionali per la sicurezza e la salute sul lavoro al fine di dimostrare la capacità di reazione utile ad affrontare proficuamente le crisi dell’oggi – uscendone rafforzati – e l’auspicata ripresa del futuro, facendo tesoro delle difficoltà per trasformarle in esperienza. Questo il tema della 119^ Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, condiviso dall’industria armatoriale italiana, rappresentata da Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori, e dalle organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.
Dall’inizio del 2020, la pandemia COVID-19 ha posto l’armamento e i lavoratori marittimi di fronte a sfide imprevedibili, dirompenti e senza precedenti per contrastare il virus e le sue gravi ripercussioni sulla navigazione e il lavoro a bordo. L’industria armatoriale e i Sindacati dei lavoratori, sin dal primo insorgere della pandemia da Covid19, hanno lavorato in sinergia per affrontare la crisi con un costante scambio di informazioni sugli adempimenti da adottare in materia di salute e igiene a bordo e con azioni congiunte di sensibilizzazione nei confronti delle Istituzioni, soprattutto per risolvere la grave problematica dei cambi equipaggi che, soprattutto nel 2020, ha costretto molti marittimi a dover prolungare il loro imbarco oltre il periodo contrattuale, impedendo ad altrettanti lavoratori di poter raggiungere le navi per via delle restrizioni imposte dai Governi dei Paesi Terzi. Lo sforzo congiunto datori di lavoro-lavoratori, assieme al contributo delle competenti Amministrazioni, è stato fondamentale per il progressivo miglioramento della situazione. Allo stesso modo, e con un risultato politicamente molto rilevante, l’impegno comune ha indotto il Governo a riconoscere, anche a livello nazionale – con decisione comunicata all’IMO-International Maritime Organization il 25 gennaio 2021 – i marittimi quali “key workers providing an essential service”. La difficile situazione venutasi a creare a seguito della pandemia da COVID-19 ha dimostrato ancora una volta che le relazioni industriali del settore marittimo sono mature e responsabili e che, affrontando le questioni in modo costruttivo, salvaguardando i ruoli delle parti, è possibile superare sfide importanti per il settore nell’ottica di un’ulteriore crescita dell’industria marittima nazionale e del conseguente sviluppo dell’occupazione marittima italiana. In un contesto fortemente caratterizzato dall’emergenza sanitaria, il tema della sicurezza e salute sulle navi rimane fondamentale per migliorare le condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori marittimi ed è al centro delle relazioni tra parti armatoriali e sindacali al fine di promuovere una concreta cultura della sicurezza in un rapporto dialettico e di rappresentanza sociale tangibile e nel rispetto delle norme vigenti che, per alcuni aspetti, necessitano di un’attenta modernizzazione, anche nell’ottica della semplificazione e armonizzazione con le norme internazionali. È indispensabile un’azione energica e condivisa per proseguire nel percorso di conseguimento dell’obiettivo di azzerare gli incidenti sul lavoro sia a bordo che a terra intensificando le procedure preventive e coinvolgendo tutti gli stakeholders attraverso un’adeguata organizzazione del lavoro, l’utilizzo delle buone pratiche conosciute nel settore, nonché una continua attività di analisi sulle attività di sorveglianza e monitoraggio delle malattie professionali e degli infortuni. C’è un ulteriore determinante traguardo che l’armamento e i marittimi, tramite le organizzazioni che li rappresentano, si stanno impegnando a raggiungere: che questo riconoscimento nazionale e sovranazionale del valore strategico del lavoro di bordo possa presto tradursi in un canale preferenziale per l’accesso a quella vaccinazione di massa a favore del personale navigante che è lo strumento più efficace a tutela di un intero sistema e di chi, marittimo e passeggero, ne è protagonista.
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