RIDARE DIGNITA' AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

La cura del ferro, a Milano la nona edizione del convegno per discutere sul futuro dell’intermodalità tra opportunità e vincoli

La cura del ferro, a Milano la nona edizione del convegno per discutere sul futuro dell’intermodalità tra opportunità e vincoli

Si è svolta questa mattina a Milano la nona edizione del convegno organizzato dalla Uiltrasporti Lombardia “La cura del ferro”. Il tema di discussione principale è stato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con riguardo alle opportunità e ai vincoli della transizione ecologica.
All’incontro, aperto dal Segretario Generale della Uiltrasporti Lombardia Antonio Albrizio e dalla relazione del Segretario regionale Angelo Cotroneo, era presente il segretario generale della Uil Milano Lombardia Enrico Vizza.
Dopo la presentazione dei risultati di uno studio condotto da Isfort sull’intermodalità, il dibattito è proseguito con l’intervento di alcuni tra i principali rappresentanti delle inprese ferroviarie e della logistica in Italia. Le conclusione sono state affidate al Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi.
“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con i fondi complementari, ma anche l’Allegato Infrastrutture al Def – ha detto Tarlazzi nel suo intervento – rappresentano un’occasione determinante per intraprendere la giusta direzione in direzione di una piena intermodalità. La strada seguita è quella di connettere le linee ferroviarie con gran parte dei porti italiani e i numerosi centri intermodali, investendo risorse non solo sulle infrastrutture ma anche sui territori. I finanziamenti in atto saranno fondamentali per appianare le fragilità, ma non basta pianificare le infrastrutture, molto dipende anche dalle politiche industriali e dall’approccio culturale che è alla base di questo sistema. Imprese troppo piccole non hanno la capacità di penetrare nei mercati internazionali e di fare profitto se non comprimendo i diritti dei lavoratori.
Se in un sistema non si danno delle regole vince chi costa meno anche se non rispetta certi paramentri che possono essere ad esempio le regole sul lavoro, sulla sicurezza e sul fisco.
Il fatto che si possa scegliere l’impresa di autotrasporto che non rispetta le regole sul lavoro senza che la committenza ne abbia respondabilità distorce il mercato e favorisce una concorrenza sleale.
I trasporti sono un asset strategico per il nostro Paese e allora lo Stato deve creare le condizioni affinché si realizzi l’intermodalità eliminando le distorsioni e tenendo ben presente che la regolazione del mercato attraverso regole e principi ben precisi puó davvero contribuire alla modernizzaione del Paese con uno sviluppo non solo ambientale ma anche economico e sociale. Occorre fare sistema coinvolgendo istituzioni, aziende e parti sociali e la Uiltrasporti, in qualità di sindacato non solo di rivendicazione, ma anche di analisi e proposta, c’è per contribuire attivamente al raggiungimento di questi obiettivi”.