RIDARE DIGNITÀ PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

La Uiltrasporti presente al Consiglio Regionale della Uiltrasporti Toscana

La Uiltrasporti presente al Consiglio Regionale della Uiltrasporti Toscana

Firenze, 7 luglio –  Si è svolto oggi il Consiglio Regionale della Uiltrasporti Toscana.

Ha aperto i lavori il Segretario Generale della Uiltrasporti Toscana, Michele Panzieri.

“Siamo davvero pronti per ripartire? E soprattutto quello che ci siamo detti nel corso di questi due anni di pandemia, ovvero mettere in piedi nuovi modelli di società … è avvenuto veramente? abbiamo cambiato qualcosa? E questo anche da parte delle istituzioni e delle parti datoriali?

La pandemia certamente ha creato tantissimi disagi e difficoltà ma ha offerto anche delle possibilità… il sindacato ad ogni livello sta cercando di mettere un po’ di ordine sui vari settori. I segnali che arrivano non sono quelli che noi vorremmo… le istituzioni hanno tentato di riproporre le gare al massimo ribasso tentativo scongiurato grazie all’intervento della confederazione e della Uiltrasporti. I lavoratori riders devono essere inquadrati come lavoratori subordinati, applicando loro il ccnl della logistica, i lavoratori di amazon sono costretti a turni di lavoro massacranti a causa di algoritmi che impongono loro tempi di consegna ogni 3 minuti.

Altro tema importante è quello della sicurezza e formazione nei luoghi di lavoro, ci ritroviamo in piazza a manifestare perché una cattiva formazione sulla sicurezza sul lavoro porta morti sul lavoro, quando si struttura un modello precario è più facile avere magli larghe in cui inciampare.

Nel biennio 2019/2020 la Uiltrasporti Toscana è cresciuta di oltre il 6%

È stato lavoro che ci ha dato soddisfazioni, Il nostro impegno deve continuare in questo senso. Ottimizziamo le forze, razionalizziamole e cerchiamo di essere presenti su tutte le questioni sindacali aperte”.

Dopo un primo giro di interventi dei Segretari Regionali e Territoriali è intervenuto il Segretario Generale della Uil Toscana, Annalisa Nocentini:

“Entriamo subito nel merito: in Toscana la categoria della Uiltrasporti è in crescita, quest’anno ha registrato un aumento di iscritti del 6%.

Questo è sintomo di una organizzazione che funziona e che produce buoni risultati. Il lavoro sinergico portato avanti dalla Uil e dalla Uiltrasporti è un elemento prezioso che deve essere tutelato.

 La Toscana, come Regione, è ferma, chi dovrebbe avere le redini e indicare la rotta non decide. La bio raffineria di Livorno ne è un esempio, ma ce ne sono altri: rider, lavoratori di Amazon… Comitati agguerriti, anche se minoranza, stanno bloccando un progetto che porterebbe occupazione e investimenti.

A distanza di mesi da quando si è insediata la nuova giunta ancora non si sa quali siano le idee e i piani di sviluppo. Ci sono alcuni assessori che lavorano, va detto, ma sono iniziative personali che riguardano specifici settori. Quello che manca totalmente è una strategia complessiva, ed è difficile pensare di poter andare avanti così, con una Regione assente e che non convoca i sindacati in un momento critico per tutta la Toscana e il Paese”.

Ha chiuso i lavori il Segretario Generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi:

“È bello ritrovarsi dopo così tanto tempo. La pandemia ha segnato profondamente il nostro Paese, abbiamo attraversato un periodo molto complicato ma nonostante questo, come Organizzazione, siamo cresciuti, siamo nella giusta direzione, serve passione per la nostra attività, i lavoratori si aspettano molto da noi.

Sono soddisfatto della Uiltrasporti Toscana, della sinergia instaurata tra voi che ha portato la Regione a conseguire ottimi risultati.

Abbiamo la “presunzione” di essere gli ultimi baluardi per la difesa dei diritti e delle tutele del lavoro. Siamo ancora in una fase complicata, il Paese si è impoverito: 1 milione di disoccupati in più, i poveri assoluti sono 5.6 milioni. La metà dei nostri giovani vive ancora con la famiglia. Il nostro Paese va ricostruito considerando gli errori del passato, un passato che non lo vedeva in grado di competere a livello europeo per la disoccupazione, il precariato e la differenza di genere.

Il Paese si deve rigenerare, il Recovery è una occasione imperdibile, dobbiamo essere ottimisti e impegnarci dando come sindacato un contributo fattivo affinché questi soldi siano ben investiti.

Dobbiamo ripartire mettendo il lavoro al centro, lo sviluppo della persona.

Se è vero che il Recovery è una occasione ghiotta per modernizzare il Paese e renderlo più evoluto è altrettanto vero che non può essere solo una lunga elencazione di opere. Bisogna fare di tutto affinché ci sia il collegamento delle opere da costruire con le politiche industriali indispensabili per rifondare una nuova Italia. Servono riforme industriali vere.

Non possiamo abdicare sulla formazione permanente per tutti i lavoratori, diventa un elemento vitale per mantenere il lavoro, nessuno può rimanere escluso, soprattutto coloro che hanno meno attitudine al digitale e alle tecnologie.

È una battaglia di civiltà così come la è la formazione su salute e sicurezza, 1200 morti l’anno scorso e lo stillicidio da inizio anno è inaccettabile. Dobbiamo ambire ad un Paese migliore sfruttando le risorse che abbiamo a disposizione e che non abbiamo mai avuto prima”.