Di Alessandra Murinni – Uiltrasporti Abbruzzo
Marco F.: Gent.ma Dottoressa, nel contesto del settore dei trasporti, quali strumenti, strategie e interventi possono essere messi in atto per superare le criticità organizzative e culturali, instaurando una giusta cultura della sicurezza?
Il settore dei trasporti rappresenta una spina dorsale fondamentale per l’economia e lo sviluppo di ogni nazione. Tuttavia, questo comparto, caratterizzato da ritmi serrati, turnazioni alternate e una forte pressione a garantire efficienza e puntualità, incontra quotidianamente problematiche legate alla sicurezza sul lavoro. Non si tratta solo di rispettare le normative vigenti, ma di instaurare un ambiente lavorativo in cui la protezione dell’incolumità fisica vada di pari passo con la tutela della salute psicologica dei dipendenti. Recenti dati, come quelli raccolti dall’INAIL, evidenziano che quasi il 40% degli incidenti registrati nel settore dei trasporti è riconducibile a fattore umano, criticità organizzative e carenze di formazione continua, così da richiamare l’urgente necessità di interventi strutturali.
Nella quotidianità operativa dei dipendenti dei trasporti si denotano i fattori che contribuiscono al rischio:
- Turni serrati e pianificazione inadeguata: La mancanza di una programmazione efficace dei turni, che preveda pause rigenerate e riposi adeguati, porta a livelli elevati di affaticamento fisico e mentale.
- Comunicazione inefficace: La carenza di canali di dialogo aperti e strutturati tra i lavoratori e la direzione ostacola la rapida individuazione e risoluzione delle criticità.
- Mancanza di formazione specifica: Secondo alcuni studi, ben il 55% degli operatori dichiara di non aver ricevuto un aggiornamento adeguato in materia di sicurezza negli ultimi due anni. È fondamentale, infatti, che tutti i lavoratori non solo conoscano le procedure di emergenza, ma abbiano anche familiarità con l’utilizzo corretto degli strumenti di protezione e con la gestione delle situazioni critiche.
- Clima aziendale poco inclusivo: Un ambiente in cui i dipendenti percepiscono una mancanza di attenzione alle loro esigenze psicologiche può compromettere il livello di attenzione e il senso di responsabilità, elementi essenziali per prevenire incidenti.
Questi elementi si coniugano con una cultura lavorativa troppo orientata esclusivamente agli obiettivi produttivi, trascurando l’aspetto umano e prevenendo il potenziale sviluppo di una “cultura della sicurezza” condivisa tra tutti gli attori dell’azienda.
Il Fattore Umano: Valorizzazione di Capacità e Limiti
Il Fattore Umano rappresenta l’insieme delle dinamiche psicologiche, cognitive e comportamentali che determinano come un individuo interagisca con il proprio ambiente lavorativo. Nel settore dei trasporti, questa dimensione è particolarmente critica.
Ecco alcuni punti fondamentali:
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Ergonomia e Congruenza Fisico-Mentale:
La progettazione delle postazioni di lavoro e degli strumenti, così come l’organizzazione dei turni, devono essere pensate in maniera ergonomica per ridurre il carico fisico e psicologico.
- Una postazione adeguata, ad esempio, non solo limita il rischio di infortuni muscolo-scheletrici, ma migliora anche la concentrazione e la capacità di prendere decisioni in situazioni critiche.
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Capacità Cognitive e Resilienza:
Il riconoscimento dei limiti cognitivi è fondamentale: anche un operatore esperto, se sopravvalutato o sottoposto a fatica cronica, può subire una riduzione significativa della performance. Gli studi nel campo della psicologia del lavoro sottolineano l’importanza di “pause rigenerative”, che permettano al cervello di ricaricarsi, di ridurre il rischio di errori e di garantire costantemente elevati standard di attenzione e prontezza.
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Motivazione e Autonomia Decisionali:
Quando i lavoratori percepiscono una maggiore autonomia e sono coinvolti nelle decisioni che riguardano il loro ambiente di lavoro, il senso di responsabilità e l’impegno personale crescono. L’ascolto attivo delle esigenze individuali e l’implementazione di sistemi di feedback continuo aiutano a creare un clima di fiducia, in cui ogni dipendente si sente parte integrante del sistema di sicurezza.
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Fattore Emotivo e Supporto Psicologico:
Il riconoscimento dei fattori emotivi, come ansia, stress e preoccupazione per il proprio benessere e quello dei colleghi, è indispensabile. Interventi di counseling e programmi di supporto psicologico, integrati in modo sistematico nelle politiche aziendali, contribuiscono a prevenire episodi di distrazione e affaticamento mentale che possono portare a incidenti.
Questa visione integrata del fattore umano richiede l’adozione di metodologie innovative, che combinino tecnologia, formazione e, soprattutto, una cultura che metta al centro la persona. Mi preme sottolineare che il fattore umano non è semplicemente un elemento da “gestire” in un sistema di sicurezza, ma una risorsa fondamentale che, se valorizzata correttamente, diventa il pilastro su cui si fondano tutte le altre misure preventive. Ridurre i rischi connessi al fattore umano richiede interventi sulla gestione del lavoro, sul comportamento del singolo e sulla formazione, per garantire che i lavoratori siano consapevoli dei rischi e abbiano le competenze necessarie per svolgere le proprie attività in sicurezza. La scarsa attenzione di un operatore che, distratto o stanco, non si accorge di un pericolo, è un esempio di errore umano che può portare a un incidente. Ricordiamo che la Legge 81/2008 (Testo Unico Sicurezza sul Lavoro) prevede l’obbligo per il datore di lavoro di valutare e gestire questi fattori, attraverso la formazione, l’informazione, la gestione delle relazioni interpersonali per la creazione di un ambiente di lavoro sicuro e motivante.
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Valorizzazione delle Competenze Individuali:
Ogni lavoratore possiede un bagaglio di esperienze, intuizioni e capacità decisionali che, se integrate in processi formativi e decisionali condivisi, possono contribuire a ridurre significativamente il rischio di errori.
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Cultura della Responsabilità Collettiva:
Incentivare il senso di responsabilità individuale e collaborativa porta a una maggiore attenzione non solo alla propria sicurezza, ma anche a quella dei colleghi. Quando ogni lavoratore è consapevole del proprio ruolo all’interno della catena di sicurezza, si crea un ambiente in cui ogni segnale di pericolo viene prontamente comunicato e affrontato.
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Feedback Psicologico e Monitoraggio Costante:
Strumenti che sfruttano l’intelligenza artificiale per analizzare il comportamento e gli stati di affaticamento in tempo reale contribuiscono a definire piani d’azione personalizzati. Questi sistemi non sostituiscono l’esperienza, ma offrono una valida integrazione per prevenire situazioni di rischio, con particolare attenzione alle variazioni nei livelli di attenzione e reattività degli operatori.
Dati Empirici e Sondaggi Recenti
I recenti studi e sondaggi analoghi, affidati a istituti specializzati, forniscono spunti preoccupanti ma fondamentali per orientare le politiche di sicurezza:
- Un sondaggio del 2024 dell’International Road Transport Union (IRU) evidenzia come circa il 70% degli autisti percepisca un carico eccessivo di lavoro, mentre il 65% dichiara di sentirsi sopraffatto almeno una volta alla settimana.
- Ricerche condotte dal “Modello di Sondaggio sulla Valutazione del Carico di Lavoro” sottolineano che la mancanza di adeguati riposi e pause non solo compromette l’efficienza lavorativa, ma incide direttamente sulla capacità cognitiva degli operatori, aumentando il rischio di incidenti.
Questi dati evidenziano la necessità di interventi a 360 gradi, che includano sia misure tecniche ed organizzative sia un’attenzione particolare al benessere del fattore umano.
Strategie e Strumenti per un Approccio Integrato alla Sicurezza sul Lavoro
Per trasformare la sicurezza in un valore condiviso, è fondamentale mettere in atto una serie di azioni che coinvolgono tutti gli attori del settore:
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Implementazione di Sistemi Digitali di Monitoraggio:
L’adozione di piattaforme tecnologiche avanzate consente il monitoraggio in tempo reale di orari, fatiche, e dati biometrici tramite dispositivi indossabili. Questi strumenti sono in grado di segnalare automaticamente situazioni di rischio dovute all’affaticamento e alla prolungata esposizione a condizioni operative strette.
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Pianificazione Partecipata e Sistemi di Feedback:
È essenziale creare spazi di dialogo fra lavoratori, dirigenti e rappresentanti sindacali: incontri periodici, questionari anonimi e focus group permettono di raccogliere informazioni in tempo reale sulle problematiche quotidiane, contribuendo a un intervento tempestivo e mirato.
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Formazione Continua Integrata:
La formazione deve andare oltre gli aspetti tecnici e normativi, includendo moduli dedicati alla gestione dello stress, al riconoscimento dei segnali di affaticamento e alla gestione del fattore umano. Sessioni di simulazione, realtà virtuale e corsi di aggiornamento regolari sono strumenti che aumentano la consapevolezza e la capacità decisionale dei lavoratori.
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Contrattazione Collettiva e Iniziative Sindacali:
Le organizzazioni sindacali, come Uiltrasporti, svolgono un ruolo strategico nella negoziazione di contratti che impongano limiti rigidi agli straordinari e garantiscano pause regolari. Queste misure devono essere affiancate da audit indipendenti e verifiche periodiche, che controllino l’effettiva applicazione delle norme di sicurezza.
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Sostegno Psicologico e Programmi di Benessere:
Includere all’interno delle politiche aziendali percorsi di counseling e di supporto psicologico aiuta a gestire le tensioni emotive e riduce l’impatto del fattore umano negativo. Tali interventi, oltre a migliorare la qualità della vita lavorativa, fungono da precursori di un ambiente in cui la sicurezza diventa un obiettivo condiviso e proattivo.
In conclusione, garantire la sicurezza sul lavoro nel settore dei trasporti significa investire in un approccio integrato che riconosca e valorizzi il fattore umano. La strada da percorrere include:
- L’adozione di tecnologie che facilitino il monitoraggio in tempo reale delle condizioni operative e degli stati psicofisici degli operatori;
- La promozione di una cultura aziendale partecipativa, in cui il feedback sia considerato un elemento essenziale per il miglioramento costante;
- Il rafforzamento della formazione, che includa aspetti tecnici, normativi e, altrettanto importanti, elementi di gestione emotiva e cognitiva;
- Un dialogo costante e strutturato tra lavoratori, aziende e sindacati, per tradurre in politiche condivise le esigenze e le criticità che emergono dal lavoro quotidiano.
Solo attraverso una sinergia tra innovazione tecnologica, formazione continua e valorizzazione profonda del fattore umano sarà possibile creare ambienti di lavoro sicuri e sostenibili, così da prevenire il più possibile errori umani e incidenti sul lavoro che, come sappiamo, stanno divenendo una piaga nel nostro paese. Lo dimostra la campagna “Zero Morti sul Lavoro”, lanciata nel 2021 dalla Uil, che si batte costantemente per cambiare il sistema. Obiettivo comune dev’essere il benessere dei lavoratori, in quanto persone, quale principale indicatore di successo per l’intera filiera dei trasporti. Solo riconoscendo il contributo irrinunciabile del fattore umano e investendo nella sua formazione, protezione e valorizzazione, si potrà realmente proiettare il settore verso standard di sicurezza elevati, duraturi ed appaganti.