RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

L’Intelligenza Artificiale al servizio della sicurezza: un approccio predittivo 

L’Intelligenza Artificiale al servizio della sicurezza: un approccio predittivo 

Di Valentina Moriello – Uiltrasporti Campania 

Ogni giorno, in Italia, troppi lavoratori perdono la vita sul posto di lavoro. Una piaga sociale che, nonostante gli sforzi, continua a mietere vittime e l’impatto di queste perdite umane sulle famiglie, le comunità e la società in generale è veramente devastante. 

Ognuna di queste morti, oltre a rappresentare un costo umano ed economico, deve rappresentare per ciascuno di noi un fallimento collettivo. 

Eppure, negli ultimi anni, è stato fatto un grande lavoro per cercare di arginare questo fenomeno aggiornando e rendendo più stringenti le leggi sulla sicurezza sul lavoro e intensificando i controlli per verificare il rispetto delle norme di sicurezza. 

I datori di lavoro hanno, altresì, compreso l’importanza del coinvolgimento dei lavoratori e la necessità di investire nella formazione, “informando e formando” adeguatamente i lavoratori sui rischi e sulle relative misure di prevenzione. 

È stata promossa, in buona sostanza, sia da parte datoriale che dal mondo sindacale, una vera e propria cultura della sicurezza che, così come confermano anche i dati INAIL, sembra aver fatto presa soprattutto sulla fascia di lavoratori under 45 anni.  

Tuttavia, è proprio nella fascia tra i 45 ei 60 anni che si registra il numero più alto di infortuni sul lavoro. Tale fenomeno può essere ascritto, senza dubbio, al fatto che l’esposizione prolungata a condizioni di lavoro gravose e ripetitive rende alcuni lavori particolarmente usuranti. Proprio per questo, per ridurre l’incidenza degli infortuni, si sta lottando da anni per incentivare il turnover e favorire il ricambio generazionale. 

Ciò nonostante tutte le soluzioni tradizionali fino ad oggi adottate sembrano insufficienti a ridurre il numero di morti sul lavoro. Sembra, pertanto, sempre più necessario introdurre nuove tecnologie volte a migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro. 

Una di queste che sta rivoluzionando numerosi settori e che potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui affrontiamo la sicurezza è l’intelligenza artificiale, denominata da tutti IA. 

In particolare l’IA applicata alla sicurezza predittiva potrebbe rappresentare una svolta epocale nelle nostre capacità di anticipare e prevenire eventi avversi. 

Ma che cos’è la sicurezza predittiva e come è possibile impiegare l’intelligenza artificiale in questo settore?  La sicurezza predittiva si basa sull’idea di prevedere eventi futuri analizzando dati storici e attuali; invece di reagire a un evento una volta che si è verificato, l’obiettivo è anticiparlo e prendere misure preventive. Ed è possibile realizzarlo proprio attraverso l’intelligenza artificiale, strumento innovativo e promettente, che impiegato in modo corretto potrebbe prevenire incidenti e salvare vite. 

I sistemi di IA, infatti, possono elaborare enormi volumi di dati provenienti da diverse fonti (sensori, videocamere, report, ecc.) per identificare eventuali anomalie, individuando correlazioni e sequenze di eventi che potrebbero indicare un potenziale rischio. 

In tal modo, basandosi sui modelli identificati, l’IA può prevedere con una certa probabilità il verificarsi di specifici eventi e, in alcuni casi, può essere programmata per attivare automaticamente contromisure in risposta a una minaccia imminente. 

Si possono, pertanto, prevedere guasti ai macchinari e programmare interventi di manutenzione prima che si verifichino incidenti; monitorare in tempo reale le condizioni meteo, utilizzare videocamere intelligenti per analizzare i comportamenti dei lavoratori e identificare eventuali rischi o azioni non conformi alle procedure di sicurezza. 

Tutto questo non deve spaventare i lavoratori, anzi, deve essere chiaro a tutti gli attori coinvolti, istituzioni, aziende e sindacati, che l’IA può essere un valido strumento a supporto dei lavoratori e non un sostituto della forza lavoro. 

Se guardiamo il resto del mondo molti paesi come gli Stati Uniti sono all’avanguardia nello sviluppo e nell’implementazione di tecnologie di sicurezza basate sull’IA, sia nel settore pubblico che privato. L’Europa, invece, ha adottato un approccio più cautelativo rispetto ad altre regioni del mondo e sta gradualmente adottando l’intelligenza artificiale nel settore della sicurezza. Tuttavia, l’implementazione di queste tecnologie varia notevolmente da un paese all’altro, influenzata da vari fattori che influenzano l’adozione dell’IA tra cui in particolare la normativa in tema di privacy, di sorveglianza e uso dei dati. 

L’Unione Europea sta lavorando per sviluppare una normativa comune sull’intelligenza artificiale, l’AI Act, che mira a garantire un uso etico e sicuro di queste tecnologie. L’obiettivo è di creare un quadro normativo che bilanci l’innovazione con la protezione dei dati e dei diritti fondamentali: Regno Unito, Francia, Germania e Paesi Nordici come la Svezia e la Finlandia sono all’avanguardia nell’uso delle tecnologie digitali e stanno esplorando applicazioni dell’IA nel campo della sicurezza e della cybersecurity 

In conclusione, l’utilizzo dell’IA nella sicurezza predittiva in Europa è un tema complesso e in continua evoluzione. Mentre alcuni paesi sono all’avanguardia in questo campo, altri mantengono un approccio più cautelativo. Occorre trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la protezione dei diritti e delle libertà fondamentali soprattutto se l’utilizzo degli strumenti tecnologici può limitare gli incidenti sul lavoro cercando di azzerare il numero di morti. 

È fondamentale ricordare che ogni giorno che passa, un lavoratore potrebbe non tornare a casa. È inaccettabile e, soprattutto, evitabile. L’intelligenza artificiale ci offre uno strumento potente per cambiare le cose. Investire nella ricerca, nella formazione e una normativa chiara sono i primi passi verso un futuro in cui ogni lavoratore possa tornare a casa sano e salvo. Immaginiamo un futuro dove gli incidenti sul lavoro siano solo un ricordo del passato.  

È il momento di cogliere questa opportunità e costruire un futuro in cui le aziende non solo producono, ma proteggono. Un futuro dove la tecnologia è al servizio dell’uomo. È tempo di investire nel futuro, un futuro in cui la sicurezza sia una priorità assoluta.