Roma, 28 gennaio. “Se il viceministro Rixi intende definire una nuova legge sui marittimi imbarcati, dovrà coinvolgere anche il sindacato”. Ad affermarlo il Segretario generale, Claudio Tarlazzi, ed il Segretario nazionale, Paolo Fantappiè, della Uiltrasporti, a seguito di quanto dichiarato dal viceministro Edoardo Rixi alla stampa.
“Non si può pensare – spiegano i due segretari – di costruire nuove normative che incideranno profondamente sul lavoro e sulla vita dei marittimi attuali e futuri, senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali.
“Per intercettare nuova occupazione marittima italiana e sviluppare ulteriormente questo settore fondamentale per i traffici commerciali via mare, serve prima di tutto calibrare una formazione specifica per i nostri marittimi, che sia coerente al bisogno delle nuove qualifiche che man mano nascono a seguito dello sviluppo tecnologico e digitale a bordo delle navi.
Ma tale formazione – avvertono i sindacalisti – non potrà più gravare sulle tasche degli attuali e futuri marittimi: occorre riformarne il sistema, finora regolato solo da un mercato essenzialmente privato. Nel contempo, riteniamo fondamentale arrivare rapidamente ad una riforma del collocamento della gente di mare, che sviluppi un concreto e reale incrocio tra offerta e domanda di lavoro marittimo.
“Dovrà, poi, essere indirizzata particolare attenzione alla concessione della bandiera, in quanto l’attuale sistema ha permesso di aumentare in maniera significativa il numero di navi di bandiera italiana, respingendo di fatto forme di delocalizzazione.
Infine – concludono Tarlazzi e Fantappiè – per quanto riguarda le future concessioni da mettere a gara per la continuità territoriale, chiediamo che venga inserita e rispettata la norma sulla clausola sociale, per garantire tutti i posti di lavoro ed i salari dei marittimi”.
Ma tale formazione – avvertono i sindacalisti – non potrà più gravare sulle tasche degli attuali e futuri marittimi: occorre riformarne il sistema, finora regolato solo da un mercato essenzialmente privato. Nel contempo, riteniamo fondamentale arrivare rapidamente ad una riforma del collocamento della gente di mare, che sviluppi un concreto e reale incrocio tra offerta e domanda di lavoro marittimo.
“Dovrà, poi, essere indirizzata particolare attenzione alla concessione della bandiera, in quanto l’attuale sistema ha permesso di aumentare in maniera significativa il numero di navi di bandiera italiana, respingendo di fatto forme di delocalizzazione.
Infine – concludono Tarlazzi e Fantappiè – per quanto riguarda le future concessioni da mettere a gara per la continuità territoriale, chiediamo che venga inserita e rispettata la norma sulla clausola sociale, per garantire tutti i posti di lavoro ed i salari dei marittimi”.
Foto di copertina: Uiltrasporti, manifestazione marittimi a Roma, 7 febbraio 2018