Si sono svolti questa mattina a Bologna gli stati generali della Uiltrasporti Emilia Romagna, al centro dell’incontro il tema lavoro, sicurezza, legalità. Durante l’evento sono state esposte le opere d’arte realizzate dall’artista Antonio De Chiara sul tema della sicurezza sul lavoro.
Numerosi gli ospiti intervenuti nel dibattito come il Vice Ministro Bignami, l’onorevole Gaetana Russo, il Direttore dell’Ispettorato territoriale del lavoro Antonio Zoina, il criminologo Vincenzo Musacchio, il Direttore diocesano Don Paolo Dall’Olio, la ricercatrice Livia Di Stefano, la blogger Silvia Calcavecchia, il responsabile politiche sociali Coopservice Alessandro Collini; tutti hanno portato il loro prezioso contributo nel dibattito circa un tema particolarmente importante e sentito all’interno del mondo sindacale. Molti gli interventi anche dalla Uil e Uiltrasporti. Ad aprire i lavori la relazione del Segretario Generale della Uiltrasporti Emilia Romagna Fabio Piccinini. Sono poi intervenuti il Segretario Generale della Uil Emilia Romagna Marcello Borghetti, il presidente dell’ Ital Giuliano Zignani e la Segretaria Generale della Uiltec Nazionale Daniela Piras.
A chiudere i lavori il Segretario Generale della Uiltrasporti Nazionale Claudio Tarlazzi.
“Buon lavoro, Sicurezza, Legalità sono i presupposti per il modello di sviluppo sociale che vogliamo e per il quale svolgiamo la nostra azione sindacale. Un modello inclusivo che dia futuro ai giovani, sostegno agli anziani e pari opportunità a tutti.
Non si fa abbastanza per contrastare l’economia sommersa dentro la quale si sviluppa tutto quello che va a detrimento del buon lavoro, della sicurezza e della legalità. L’evasione fiscale è calcolata in 100 miliardi e se consideriamo anche l’economia sommersa, il conto arriva 192 miliardi di euro, ma il governo decide di fare la sanatoria sugli scontrini fiscali, il concordato preventivo e la flat tax.
Il lavoro – ha proseguito Tarlazzi – deve ridiventare protagonista dello sviluppo di questo Paese!
E invece viene continuamente sminuito e non valorizzato da politiche miopi se non addirittura dannose.
Se il buon lavoro, la sicurezza la legalità e la giustizia sono i presupposti di quel modello di sviluppo sociale per il quale ci impegniamo ogni giorno, non va mai dimenticata o sottovalutata l’attenzione
di ognuno di noi per cambiare una società che ancora non attribuisce alle donne parità di condizioni e la piena libertà di scelta. I femminicidi, oltre a rappresentare un atto criminale, palesano un’impostazione culturale sbagliata che neppure i tempi moderni sono riusciti a cambiare. Fino a
quando anche solo un uomo considererà una donna come un contratto di proprietà o come un oggetto, tutti noi avremo mancato la nostra missione. Dobbiamo educare i nostri figli, essere per loro un esempio di correttezza e onestà, elementi sui quali si fondano i modelli positivi che vogliamo
rappresentare.
Anche la contrattazione – ha concluso Tarlazzi – può sicuramente fare da traino per l’affermazione di un’impostazione che dia alle persone le stesse opportunità e soprattutto che garantisca la dignità di tutti”.