RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Porto Industriale di Cagliari, Sindacati: dal Mise prospettiva per evitare licenziamenti. Ora ciascuno faccia la propria parte

Porto Industriale di Cagliari, Sindacati: dal Mise prospettiva per evitare licenziamenti. Ora ciascuno faccia la propria parte

Roma, 31 luglio. “Oggi al ministero dello sviluppo economico è stato avviato un percorso importante, per affrontare l’emergenza occupazionale, agganciandola a prospettive di rilancio del porto, evitando in tal modo il licenziamento dei 210 lavoratori”.

Così le Segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti al termine della riunione tenuta al Mise per il porto industriale di Cagliari, DOVE IL terminalista Contship, ha aperto una procedura di licenziamento collettivo.
“Apprezziamo il lavoro svolto dai tre Ministeri, Mise, Trasporti e Lavoro – proseguono le tre segreterie – ed apprezziamo che sia stata accolta la nostra proposta di mantenere la sede di confronto in forma permanente, per monitorare e supportare il percorso di rilancio del porto di Cagliari, quale asset fondamentale per l’economia della regione Sardegna, già pesantemente in difficoltà. Restiamo fiduciosi in attesa che il Gruppo Contship sciolga ogni riserva e accetti di richiedere la Cigs per cessata attività che, come prospettato al tavolo di oggi, consentirà di attivare l’ammortizzatore sociale per 12 mesi a tutti i 210 dipendenti”.
“In un contesto mondiale – concludono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti – in cui in vari porti ci si sta attrezzando per accogliere le grandi navi e si stanno sperimentando le nuove tecnologie, facciamo appello alle istituzioni, a partire dalla Regione Sardegna, affinché sappiano trasformare la crisi dello scalo di Cagliari in una opportunità di sviluppo e crescita del porto stesso, prevedendo i necessari investimenti affinché si possa partire con sperimentazioni che possano essere di riferimento per l’intero sistema portuale italiano, vista la collocazione geografica strategica del nostro Paese.
“Auspichiamo che nella gestione dell’emergenza la Regione Sardegna avvii subito un programma di politiche attive, e che si ricerchi un nuovo operatore portuale, che si impegni per nuovi volumi di traffico, rendendo Cagliari un porto adeguatamente attrezzato al traffico delle grandi navi”.