Di Melania Tramontana – Uiltrasporti Calabria
Un palco affacciato sul mare, una città simbolo del Mezzogiorno e centinaia di persone riunite attorno a un obiettivo chiaro: riconoscere al Sud il ruolo centrale che merita nello sviluppo del Paese. La Quarta Festa Nazionale della UIL, svoltasi il 13 e 14 giugno all’Arena dello Stretto di Reggio Calabria, ha rappresentato un momento cruciale di confronto sulle sfide del Mezzogiorno e sul futuro del lavoro in Italia, mettendo al centro il tema della dignità e dei diritti dei lavoratori.
La prima giornata si è aperta con interventi di spessore da parte di figure chiave del sindacato e delle istituzioni: Emanuele Ronzoni – Segretario Organizzativo UIL, Mariaelena Senese -Segr. Generale UIL Calabria, Giuseppe Falcomatà – Sindaco Città Metropolitana di Reggio Calabria e S.E. Fortunato Morrone-Arcivescovo Città Metropolitana di Reggio Calabria. Il fulcro della giornata è stato il panel sul dumping contrattuale, una piaga che compromette profondamente il mercato del lavoro in Italia, colpendo in modo particolare il Mezzogiorno.
A discuterne sono stati Pierpaolo Bombardieri – Segretario Generale UIL, Stefano Bellomo – Prof. Ordinario di Diritto del lavoro, facoltà di Giurisprudenza, La Sapienza Università di Roma, On. Roberto Occhiuto- Presidente Regione Calabria, e la testimonianza diretta di Pierfrancesco Freno. Bombardieri ha scandito con forza la necessità di invertire la rotta, evidenziando come il dumping contrattuale – che si traduce nella diffusione di contratti irregolari e nella precarizzazione sistemica – rappresenti un ostacolo insormontabile per la coesione sociale e lo sviluppo economico. Il segretario generale ha sottolineato che senza investimenti mirati e un robusto rafforzamento della contrattazione collettiva, si rischia di approfondire ulteriormente il divario tra Nord e Sud, alimentando un’emorragia di talenti e risorse verso altre aree del Paese. Per Bombardieri il Mezzogiorno ha bisogno di politiche lungimiranti che garantiscano lavoro stabile, diritti e dignità, elementi imprescindibili per il rilancio non solo locale ma nazionale.
Il 14 giugno la discussione si è focalizzata sulle infrastrutture, la mobilità e i servizi pubblici in Calabria, temi che rappresentano il cuore pulsante di un progetto di sviluppo capace di ridisegnare il volto della regione. Mariaelena Senese, confermando la necessità di un cambiamento radicale, ha sottolineato come solo attraverso investimenti strutturali e pianificati sia possibile superare l’isolamento infrastrutturale che ancora oggi penalizza il Sud, limitando le opportunità di crescita economica e sociale. Rita Longobardi – Segr. Gen. UIL FPL, Marco Verzari Segr. Gen. UIL Trasporti, Gandolfo Miserendino- Direttore Generale Azienda Zero,e i professori Gerardo Mancuso e Alessandro Bianchi hanno arricchito il dibattito con analisi puntuali sulla necessità di modernizzare e integrare i sistemi di trasporto, di garantire servizi sanitari adeguati e di rafforzare le reti amministrative e sociali. Si è parlato della mobilità come elemento chiave per la coesione territoriale, della digitalizzazione dei servizi come strumento indispensabile per rendere più efficienti le pubbliche amministrazioni, e dell’urgenza di un approccio inclusivo che metta al centro i bisogni delle comunità locali.
Accanto al confronto politico e tecnico, la Festa ha celebrato anche la ricchezza culturale del territorio. Il coro del Liceo Tommaso Gullì ha dato voce alle nuove generazioni, protagoniste di un Sud che guarda al futuro con consapevolezza e partecipazione. Il tributo a Rino Gaetano, artista simbolo dell’impegno civile e della denuncia sociale, ha chiuso i due giorni con un messaggio forte: il riscatto passa anche dalla memoria, dalla musica e dalla libertà di pensiero.
Da Reggio Calabria è arrivato un messaggio netto: il Mezzogiorno non è una periferia da sopportare o compensare, ma una risorsa vitale per il futuro dell’Italia. La UIL rinnova il suo impegno accanto alle comunità meridionali, per costruire un Paese in cui la giustizia sociale non sia un principio astratto, ma una realtà concreta. La sfida è aperta: non si tratta più di chiedere, ma di pretendere diritti, investimenti e dignità per tutti, ovunque si nasca. E la UIL continuerà ad esserci, in prima linea, per trasformare le parole in azioni e le rivendicazioni in cambiamento.