RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Richiesta di audizione sul Trasporto Aereo e sul Piano Industriale di Alitalia ITA

Richiesta di audizione sul Trasporto Aereo e sul Piano Industriale di Alitalia ITA

30 dicembre 2020 – Le Segreterie Nazionali FILT CGIL – FIT CISL – UILT – UGL T richiedono audizione presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, il Ministero dello Sviluppo Economico Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il Trasporto Aereo italiano ed europeo sta attraversando una crisi senza precedenti nella sua storia. Nel nostro Paese, le cause riconducibili perlopiù all’emergenza sanitaria Covid-19 hanno azzerato la produzione industriale; oltre 130 aziende del settore hanno avviato procedure di crisi ed oltre 40.000 lavoratori sono stati posti in ammortizzatore sociale riportando il settore ai volumi di traffico del 1995. In questi giorni, inoltre, è stato reso noto lo schema di Piano Industriale della NEWCO ITA che reputiamo, dopo aver preso visione di dati in ogni caso ancora sommari ed incompleti, quanto meno incoerente, incongruente ed inadeguato rispetto agli impegni che il sistema politico si era assunto. Lo schema di Piano che ci è stato presentato non è condivisibile. A nostro avviso il Piano Industriale deve, al contrario, traguardare un rilancio vero della nuova Alitalia, la quale dovrà avere un numero di dipendenti ed un perimetro in grado di intercettare la ripartenza del settore. 2 Crediamo infatti che non sia stata valutata la portata dell’innovazione richiesta. Manca, ad esempio, una visione complessiva sull’incredibile business collegato alla manutenzione aeromobili ed alle attività ad essa connesse, non comprendiamo, ad esempio, come non possa essere stata valorizzata l’opportunità di sviluppare un’area di business come quella dell’Handling, così come quella del Cargo e del Charter/Leisure, ed è impensabile, inoltre, che l’Italia si doti, con lo sforzo economico a Voi noto, di un’azienda sottodimensionata di 52 aeromobili perdendo quindi l’opportunità di poter competere nel mercato globale. È bene quindi sottolineare che l’intero fronte sindacale non potrà accettare logiche di retroguardia industriale che peraltro determinerebbero insostenibili ricadute sociali che, al contrario, potrebbero e devono essere evitate. Per noi non è accettabile che 6000 lavoratori altamente qualificati attendano nella Alitalia in a.s. di avere certezze circa il loro futuro, fuori dal ciclo produttivo e senza garanzie sul mantenimento delle qualifiche e delle certificazioni! Il Paese sta investendo giustamente tre miliardi in una NEWCO che dovrebbe fungere da volano per il rilancio dell’intero settore, motivo per cui quanto sopra esposto rappresenta un paradosso inaccettabile per il fronte sindacale oltre ad essere nel contempo un controsenso industriale rispetto al rilancio dello stesso. E’ necessario quindi un intervento urgente affinché sia predisposto un Piano Industriale in linea con gli obiettivi di rilancio del settore che possa traguardare Alitalia, e quindi l’intero progetto di riassetto industriale, in una nuova era e valorizzando, non solo un’azienda sino ad oggi mortificata da scelte industriali che ci limitiamo a definire errate, ma ponendo le basi e facendo sì che, attraverso questo nuovo progetto, si possa riordinare l’intero settore per non consegnare un importante asset strategico come il Trasporto Aereo, nelle mani di altri Paesi e per non vedere desertificato uno dei business più ricchi. Gli interventi legislativi già individuati consentono, per il momento, solo la mera sopravvivenza del settore anche se non riteniamo che la situazione possa essere a lungo sostenibile in assenza di un intervento combinato sia in termini di ristoro economico per i danni subiti, sia di azioni straordinarie sugli ammortizzatori sociali. Solo a titolo di esempio, il Fondo di Solidarietà del Trasporto Aereo non avrà, già dalla prossima primavera 2021 la necessaria dotazione economica per erogare, ad invarianza numerica, le integrazioni del reddito in assenza di nuovi interventi normativi. In merito alle disposizioni legislative per il sostentamento del settore già individuate, al di là di interventi di natura assistenziale, non ci sembra che siano state individuate e focalizzate le strategie per impostare una nuova visione di azione per cogliere le enormi opportunità che il Trasporto Aereo può intercettare per il bene e la prosperità futura delle aziende interessate in questa filiera produttiva, ma anche per l’economia del nostro Paese. Possiamo con certezza affermare che il Trasporto Aereo è il primo settore ad essersi fermato per gli effetti della crisi sanitaria e sarà l’ultimo a ripartire; Pertanto in assenza di interventi straordinari sopra richiamati, la sostenibilità e l’esistenza stessa di tutta la filiera industriale del Trasporto Aereo (Handling, Gestori Aeroportuali, Vettori, Catering, Manutenzione) e di tutte quelle realtà ad esse collegate, non è più assicurata ed il futuro di decine di migliaia di famiglie è messo seriamente a rischio. Serve quindi uno scatto di orgoglio della politica del nostro Paese, delle sue capacità per disegnare una via maestra da seguire e per trasformare questa eccezionale difficoltà in opportunità. Siamo convinti che dietro questa crisi si celino interessanti prospettive che non possiamo non cogliere quando il mercato si riavvierà. In questa fase transitoria dove i principali concorrenti sono ancora nelle nostre medesime condizioni, dovremmo urgentemente riordinare e riorganizzare l’intera industria del Trasporto Aereo italiano, regolandola e dotandola di un impianto normativo e legislativo e di un Autorità nazionale in linea con le future necessità, ponendola al centro degli interessi economici e strategici del nostro Paese. Serve quindi una nuova visione, un nuovo modo di pensare ed immaginare il Trasporto Aereo per il progetto Paese Italia. L’intervento legislativo già predisposto di cui da ultimo la legge N° 77 del 2020, ha gettato le basi per il riordino del settore avendo previsto una serie di interventi normativi, oltre all’intervento economico pari a 3 MLD per il nuovo progetto di Alitalia. Per quanto illustrato, per la salvaguardia di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori e delle loro famiglie, auspichiamo con urgenza una specifica audizione. 

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