RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Si è svolto oggi a Milano il Convegno “La cura del ferro” Oltre la crisi: la logistica nell’era post Covid 19

Si è svolto oggi a Milano il Convegno “La cura del ferro” Oltre la crisi: la logistica nell’era post Covid 19

Milano, 8 ottobre – Ha aperto i lavori il Segretario Generale Uiltrasporti Lombardia, Antonio Albrizio: “La pandemia ha inciso molto significativamente sulla vita delle persone ma anche nel mondo dei trasporti le ripercussioni sono state pesantissime. Quello che ci attende è un percorso in salita, non bisogna distogliere l’attenzione. Noi abbiamo sempre sottolineato l’importanza dell’intermodalità e della logistica integrata in un’ottica proattiva per cercare di capire quali soluzioni proporre. Oggi è il momento di agire, abbiamo le opportunità per farlo (PNRR) i fondi devono essere utilizzati in modo organico e coordinato. Ci piace pensare che il tema dei trasporti sia un tema da affrontare in modo organico ponendo in essere azioni coordinate. La tutela dei lavoratori è fondamentale e prioritaria per noi. 

Come Uiltrasporti è altrettanto fondamentale il tema della sicurezza sul lavoro, a questa campagna crediamo fermamente e auspichiamo che riscontri una certa sensibilità da parte di tutti gli attori. La sicurezza non è un costo ma un investimento”. 

È intervenuto il Segretario generale Uil Lombardia, Danilo Margaritella: ”La pandemia è una rivoluzione epocale, ha impostato nuovi modelli di organizzazione del lavoro – smart working, trasporto logistico e merci. È un’occasione per essere più forti e più moderni attraverso l’utilizzo dei fondi del pnrr, con un nuovo modo di lavorare.

Il trasporto su ferro rappresenta uno degli assi fondamentali del trasporto. Penso ad un futuro dei trasporti green, competitivo, moderno che abbia a cuore i diritti dei lavoratori accompagnato da una digitalizzazione moderna in cui il lavoratore sia protagonista e non schiavo. La digitalizzazione e la tecnologia sono un’occasione per portare benessere e creare lavoro. La salute e la sicurezza saranno il primo pensiero nel lavoro e nei trasporti, senza lavoro non può esserci né crescita e né futuro”.

Ha seguito la relazione del Segretario regionale Uiltrasporti Lombardia, Angelo Cotroneo, organizzatore del convegno giunto all’ottava edizione: ”l’obiettivo di questa edizione è quello di mantenere alta l’attenzione del trasporto merci su ferro affinché ci sia una svolta nel settore approfittando delle risorse messe a disposizione del PNRR. L’emergenza Covid ha dimostrato ancora una volta il ruolo strategico del trasporto ferroviario delle merci nel nostro Paese ecco perché bisogna investire e creare quella sinergia con la logistica cercando di favorire il trasporto intermodale. Le risorse dedicate alle  infrastrutture nel PNRR hanno l’obiettivo di ridurre i tempi di percorrenza al sud, aumentare il traffico merci su rotaia e migliorare le connessioni con i porti. 

Gli interventi infrastrutturali devono ridurre il gap tra nord e sud del Paese perché solo così si può ripartire. Bisogna mettere al centro degli investimenti anche il benessere delle persone, il rispetto dell’ambiente, pensando ad una mobilità più sostenibile. Il 2021 è stato scelto dalle Istituzioni europee come anno europeo delle ferrovie per accendere i riflettori su un trasporto più sostenibile, innovativo e sicuro. Lo squilibrio tra trasporto merci su ferro rispetto alla modalità stradale comporta un inquinamento notevole. Un ruolo fondamentale per il rilancio del settore lo avranno le imprese ferroviarie. Solo con il rilancio del settore e il trasferimento di quote di trasporto su ferro si potranno raggiungere obiettivi importanti e migliorare l’ambiente in cui viviamo”.

È intervenuta la Vice Ministra alle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Teresa Bellanova: “Il successo del Green Deal europeo è strettamente legato alla nostra capacità di rendere sostenibile e interoperabile l’intero sistema dei trasporti, perché la sostenibilità agisca sui tre fondamentali livelli sociale, ambientale, economico. La logistica è uno dei settori strategici su cui si misurerà il successo del processo in atto e la nostra capacità di realizzare gli investimenti, materiali e immateriali. Che non sono fini a sé stessi ma funzionali al rafforzamento della nostra capacità di essere player globali per rispondere all’esigenza più forte che ha l’Italia e che si chiama lavoro.
Oggi in Italia la quota di mercato del cargo ferroviario si attesta attorno al 12%, ben al di sotto della media europea. Riequilibrare le modalità di trasporto sostenibili e ridurre le quote di mobilità su gomma sono obiettivi che non possono più essere rimandati, per convergere verso una mobilità a zero emissioni entro il 2050.
E’ esattamente qui che il Pnrr, dove il nostro Ministero è centrale per risorse e linee di azione ed è centrale il riequilibrio Nord-Sud, giocherà un ruolo strategico, per una mobilità più sostenibile, resiliente ed inclusiva.
Superare gli attuali colli di bottiglia che impediscono un rapido collegamento delle linee ferroviarie nazionali con le infrastrutture portuali, limitando di fatto lo sviluppo del trasporto merci sul ferro. Obiettivo cui si correla la necessità di sviluppare l’intermodalità portuale e i collegamenti di ultimo miglio, soprattutto ferroviari. In questa direzione vanno i 250 milioni di euro del Fondo Complementare per realizzare i collegamenti di ultimo e penultimo miglio ferroviario e stradale nei porti di Civitavecchia, Napoli, Salerno, Ancona, Venezia e Trieste come le risorse in ambito ZES.
Rafforzare il mercato del lavoro, rendendolo molto più inclusivo per nuove generazioni e donne. Per questo la parola d’ordine non è solo qualità dei progetti e della spesa, rispetto dei tempi e dei cronoprogrammi, qualità delle pubbliche amministrazioni e di ogni singola stazione appaltante ma deve essere anche e soprattutto qualità e tutela del lavoro.
Questo richiamo vale per tutti gli snodi strategici del processo in atto, e richiede la massima allerta e la massima attenzione di parte di tutti noi.
Se il Piano è il punto più alto di una strategia complessiva che ci siamo dati per incidere sui punti di debolezza del Paese allora deve saper agire in profondità sul tessuto sociale, economico, produttivo, istituzionale, e avrà successo anche nella misura in cui avrà dimostrato che la qualità del lavoro e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori è una condizione irrinunciabile per uno sviluppo di lunga durata. Un processo in cui il ruolo del sindacato è determinante”.

Ha preso parte al dibatto la Segretaria Generale ETF, Livia spera: “La Commissione europea ha deciso di proclamare il 2021 come anno europeo delle ferrovie. In italia il calo del trasporto merci è stato molto significativo a seguito delle liberalizzazioni. Il nostro punto di partenza è analizzare le ragioni per cui gli obiettivi prefissati dalla commissione europea non sono stati raggiunti. Dal nostro punto di vista c’è una questione fondamentale che riguarda l’occupazione e le condizioni di lavoro. Il 26 ottobre organizzeremo una riunione dei nostri sindacati e delegati per parlare delle prospettive nei luoghi di lavoro e pensare alle attività future. La logistica è molto importante per l’intero sistema dei trasporti, non si può pensare di rendere attraente il trasporto su rotaia quando il trasporto su gomma è molto più competitivo a livello di costi. Come sindacato dovremo fare la nostra parte e adeguarci al cambiamento”.

Ha chiuso i lavori il Segretario Generale, Claudio Tarlazzi: “Grazie alla Uiltrasporti e alla Uil Lombardia per l’organizzazione del Convegno giunto alla sua ottava edizione. Tanti sono stati gli argomenti e spunti di riflessione. Parlare di logistica integrata significa parlare del modello di sviluppo di questo Paese. Le opportunità e le risorse sono molto importanti, servono programmi di sviluppo sociale ed ambientale. Non ci può essere sviluppo economico senza sviluppo sociale. Veniamo da una crisi pesante, dobbiamo darci da fare per recuperare quanto perso. Serve un Paese competitivo e un modello di sviluppo diverso, che sia incentrato sulla persona. C’è molto da recuperare in termini occupazionali, circa 400 mila persone, bisogna colmare la differenza di genere. Il PNRR insieme ai fondi complementari sono una grande opportunità. Bisogna incidere sulla domanda aggregata senza la quale è impensabile incrementare il trasporto su ferro e ridurre contemporaneamente le emissioni inquinanti. Secondo noi era necessario fare qualcosa in più per ridurre il gap infrastrutturale. Occorre un approccio migliore di sistema, se alle infrastrutture non vengono adeguate le necessarie riforme si rischia di cadere in una lunga e mera elencazione di opere utili ma non sufficienti. La logistica integrata ha bisogno di sincronizzazione, è un piccolo eco sistema in cui vivono numerose aziende che necessitano di essere regolate. Servono politiche che incentivino l’integrazione e l’armonizzazione. C’è una forte competitività del trasporto merci su gomma che è più conveniente e la logistica ne esce perdente. L’assenza e l’inosservanza delle regole crea disservizio. In questo quadro la dimensione delle imprese è fondamentale, servono imprese più grandi per combattere l’eccessiva frammentazione che impedisce l’innovazione di processo e di prodotto e si alimenta la compressione dei diritti e delle tutele dei lavoratori. Non possiamo poi permettere lo sfruttamento nell’autotrasporto quanto nel sistema della logistica e dei magazzini. A queste persone deve essere garantita l’applicazione del ccnl e non di contratti pirata. Se ancora una volta assistiamo a incidenti sul posto di lavoro è perché non si investe in salute e sicurezza e su questo noi non indietreggeremo. Vogliamo uno sviluppo del sistema Paese adeguato con interconnessioni efficienti attraverso una maggior consapevolezza di quanto sia importante la forza lavoro. Il ruolo del sindacato in questo quadro è fondamentale”.