RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Sindacato, Aperti i lavori dell’XI Congresso nazionale della Uiltrasporti

Sindacato, Aperti i lavori dell’XI Congresso nazionale della Uiltrasporti

Tarlazzi: Ripresa Paese riparta dal lavoro stabile e di qualità

Si è tenuta questo pomeriggio a Baveno l’apertura dell’XI Congresso nazionale della Uiltrasporti. L’assise, dedicata al tema “Ridare dignità al Paese, alle persone, al lavoro” ha riunito 222 delegate e delegati e si concluderà con l’elezione dei nuovi organismi nazionali giovedì 21 luglio.

Alla cerimonia di apertura, tra gli ospiti intervenuti in presenza o da remoto, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, il Segretario Generale del Sindacato Europeo (CES) Luca Visentini e la Segretaria Generale del sindacato europeo dei trasporti (ETF) Livia Spera, la Vice Ministra alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova, impossibilitata a partecipare ha inviato un messaggio di saluto.

La relazione introduttiva è stata svolta dal Segretario Generale uscente della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi che nel suo intervento ha passato in rassegna tutti gli aspetti di ogni settore dei trasporti e servizi e ha sottolineato le principali problematiche sociali ed economiche che si trova ad affrontare il Paese in questo particolare momento.

“L’inflazione – ha detto Tarlazzi – è una tassa occulta con effetti regressivi sul piano sociale e sul sistema economico complessivo del Paese, che rende oggi ancora più evidente il problema della redistribuzione dei redditi. Serve ora, più che mai, una politica salariale espansiva evitando le “una tantum” e dando invece strutturalità ad un sistema fiscale, che non si regga solamente sul prelievo a lavoratori e pensionati, ma che recuperi le centinaia di miliardi di elusione e di evasione e che defiscalizzi i rinnovi dei contratti. Il contratto nazionale rappresenta lo strumento fondamentale di regolazione del mercato, l’elemento essenziale di garanzia e di tutela per le lavoratrici e i lavoratori. L’opportunità di introdurre nel nostro sistema un salario minimo deve, pertanto, scongiurare l’idea che si possa applicare solo la parte strettamente inerente ai valori salariali tabellari e non comprendere invece il trattamento economico complessivo derivante dall’applicazione anche della parte normativa dei contratti maggiormente rappresentativi sul piano nazionale.

Una vera e concreta ripresa del Paese – ha proseguito il Segretario – non può basarsi sul ricorso ai lavori precari e di scarsa qualità, bensì deve poggiare sul lavoro stabile e di qualità, sul benessere lavorativo, sulla sua qualificazione, sulla formazione e sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Dobbiamo perseguire un’idea di crescita che corregga gli squilibri in atto, che sappia tenere insieme produzione e sostenibilità, ambiente e tecnologia, qualità e occupazione, profitto e sicurezza, tutto ciò puntando sulla transizione ecologica e digitale e sulla sostenibilità sociale. C’è bisogno – ha concluso Tarlazzi – di interventi strutturali anche nell’ottica del Green Deal Europeo, che punta al raggiungimento della completa decarbonizzazione entro il 2050. Un obiettivo ambizioso, ma necessario, dove i trasporti giocheranno un ruolo decisivo”.

La chiusura dei lavori della prima giornata del Congresso è stata affidata al Segretario Generale della Uil Pierpaolo Bombardieri: “Quando avevamo indetto lo sciopero generale per mettere attenzione su una parte del Paese che soffriva, ci avevano dato tutti degli irresponsabili. Noi non vogliamo dare giudizi ma adesso, in questa crisi economica e sociale, serve un governo per dare risposte a lavoratrici, lavoratori e pensionati che subiscono la perdita del potere reale d’acquisto.

Se si aprisse una crisi – ha proseguito Bombardieri – la distanza tra politica e vita reale delle persone inevitabilmente si allargherebbe. Una crisi di governo colpirebbe soltanto i più deboli, lasciando ancora inascoltate le loro richieste, il loro grido d’aiuto.

Noi invece continuiamo a pensare alle persone, alle lavoratrici e ai lavoratori, alle pensionate e ai pensionati, perché è a loro che rispondiamo, a nessun altro.

Sono loro a darci la linea”.