RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Tpl, oggi a Campobasso un workshop sul futuro del sistema dei trasporti del Molise

Tpl, oggi a Campobasso un workshop sul futuro del sistema dei trasporti del Molise

Si è svolto questa mattina a Campobasso il workshop, organizzato dalla Uiltrasporti e la Uil del Molise, dal titolo: “Diritto alla mobilità in Molise: il ruolo del Tpl tra criticità e opportunità”.

L’incontro è stata un’occasione di confronto tra sindacato, imprese e istituzioni sulle problematiche e sul futuro del sistema di trasporto e delle infrastrutture del Molise.

Al workshop, introdotto dalla Segretaria Generale della Uil Molise Tecla Boccardo, sono intervenuti numerosi rappresentanti delle istituzioni come l’Onorevole Costanzo Della Porta, il Presidente della Regione Molise Francesco Roberti, il Presidente della Provincia di Isernia Daniele Saia e i rappresentanti di aziende e consorzi del territorio tra cui il vice presidente di Confindustria Molise Rosario Morelli. Roberto Napoleoni, segretario nazionale Uiltrasporti con delega alla mobilità, ha tracciato la situazione del settore e le sfide future a partire dall’efficientamento della mobilità e dalla necessità di decarbonizzazione.

A chiudere i lavori il Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi: “Il Molise risente di un gap con le altre regioni che va assolutamente colmato perchè se non si realizzano davvero investimenti è difficile attrarre aziende e sviluppare il territorio dal punto di vista economico e sociale aumentando quindi anche l’occupazione.

Potersi muovere è espressione di libertà ed è un diritto che non deve essere precluso a nessuno in nessun territorio.

Per portare le persone a un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici bisogna disincentivare l’uso del mezzo privato e per farlo il trasporto pubblico locale deve tornare ad essere un servizio appetibile, basato sulla domanda e non sull’offerta, migliore dal punto di vista tecnologico.

Ma le tecnologie costano ed è per questo che chiediamo che venga aumentato il fondo nazionale trasporti in via strutturale di almeno 700 milioni, perchè i soldi una tantum non possono dare certezza al sistema.

Siamo in fase di rinnovo del contratto e abbiamo bisogno di rinnovarlo in fretta per ridare dignità a questo lavoro. Se i giovani non vogliono più fare gli autisti è perchè non hanno un giusto trattamento e una giusta remunerazione per un nastro orario e una qualità del lavoro sempre più stressante. Bisogna quindi sviluppare un sistema valido invece di cercare lavoratori all’estero. Non possiamo immaginare una rete di trasporti efficiente e poi non garantire condizioni di lavoro adeguate”.