RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

TRENITALIA: Proroga di un mese per i trasferimenti da AV a DPR

TRENITALIA: Proroga di un mese per i trasferimenti da AV a DPR

Roma, 23 marzo 2021 – Dall’inizio della crisi pandemica il Sindacato ha cercato di condividere con Trenitalia un percorso complicato, con l’obiettivo di tutelare occupazione e salari in un momento drammatico per il Paese e per la Società. Tuttavia, da ormai tre mesi, in continuità con quanto fatto nel corso del 2020, sembra che questa Azienda abbia deciso di affrontare gli effetti e la gestione della riduzione del traffico ferroviario, limitandosi a fornire, in cronico ritardo, semplici informazioni su processi già in atto, senza che sia data la possibilità al Sindacato di approfondire tematiche inerenti criticità lavorative e che inevitabilmente hanno un impatto sui lavoratori.

Proprio in circostanze come queste un management responsabile dovrebbe confrontarsi quanto più possibile su ipotesi e soluzioni di medio periodo, anziché alimentare la disgregazione delle relazioni con il Sindacato. Non possiamo che continuare a riscontrare quanto già evidenziato fino ad oggi, ossia che la mancanza di una discussione sul medio termine, seppure sollecitata dal Sindacato, stia condizionando negativamente l’esito del confronto, alimentando forti tensioni tra i lavoratori anche a causa di una serie di azioni unilaterali non più tollerabili.
Solo per ricordare alcuni di questi episodi: variazioni dell’offerta commerciale anticipate sistematicamente da siti internet amatoriali e ditte appaltatrici, ripetute violazioni contrattuali, proroghe forzose dei trasferimenti temporanei volontari scaduti, mancata trasparenza sulle reali necessità di organico del personale mobile e totale disinteresse mostrato dalla Società rispetto ai disagi logistici sofferti dal personale in questa pandemia.
Oggi, mentre una parte dei lavoratori degli equipaggi lavora anche in straordinario in condizioni logistiche spesso critiche e senza nemmeno la possibilità di prendere ferie, l’altra parte si trova spesso stipata nelle sale riserva in attesa di improbabili incrementi dell’offerta commerciale che, come supponevamo, al di là delle rassicurazioni di Trenitalia, sono stati rinviati a data da destinarsi. Un percorso relazionale inadeguato, fatto di rinvii che costringono il Sindacato ad inutili attese e spesso con rimandi all’incontro successivo, in netto contrasto con il clima emergenziale che ci aveva suggerito di istituire un tavolo permanente di monitoraggio.
Ancora più complicato il percorso negoziale su manutenzione rotabili e commerciale, che a detta dell’azienda non potrà avviarsi prima della revisione del Piano di Impresa, nonostante più volte si sia evidenziato quanto fondamentale fosse trovare soluzioni ai problemi che i lavoratori di quelle attività produttive affrontano quotidianamente.

Contemporaneamente, invece, non passa giorno in cui attraverso i media e la stampa vengono enfatizzati piani di esternalizzazione di attività pregiate, in barba agli accordi sottoscritti nel settore negli anni 2018 e 2019.
D’altro canto, ci sconforta notare come l’Azienda abbia accelerato ad introdurre novazioni di attività avviate per il settore commerciale di Trenitalia, lasciando lavoratori e Sindacato privi di informazioni adeguate. Sarà quindi opportuno che, almeno su biglietterie, assistenza e post-vendita, l’Impresa si confronti prima con il Sindacato.
Considerato l’incontro di ieri del tutto insoddisfacente, se non per la proroga dei trasferimenti temporanei da AV a DPR fino al 30 Aprile, in chiusura di riunione il Sindacato ha ribadito la richiesta alla Società di affrontare i temi di manutenzione rotabile e commerciale, treno covid-free e sanitario e di approcciare concretamente e con urgenza le criticità vissute dal personale degli equipaggi, partendo dalle consistenze e dai fabbisogni della DPR fino ad arrivare ad un impegno fattivo da parte di Trenitalia per risolvere le criticità che attengono alla logistica di tutto il personale mobile.
Le parti si aggiorneranno nei prossimi giorni, nella reciproca consapevolezza che il tempo per rinviare le soluzioni ai problemi dei lavoratori, in tutti i segmenti produttivi di Trenitalia, è terminato.