“La prima azione di sciopero di oggi è una risposta necessaria alla politica aziendale che continua a ignorare gli obblighi contrattuali e a minacciare il futuro del personale in Italia”. Commentano così Filt Cgil, Uiltrasporti e Anpac lo sciopero nazionale degli assistenti di volo Vueling che si è svolto oggi dalle 13:00 alle 17:00.
“La protesta si svolge in un contesto di profonda crisi determinato dal piano industriale di Vueling, che prevede una drastica riduzione della propria presenza a Roma Fiumicino: gli aerei basati passeranno da quattro a uno, con la conseguente cancellazione di diverse rotte europee. Questa scelta, presentata come una mera ottimizzazione di network, ha un impatto diretto e inaccettabile sull’occupazione, avendo inizialmente comportato l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo per 82 dipendenti, tra piloti e assistenti di volo, poi revocata grazie alla forte pressione sindacale.
Questo risultato, che ha scongiurato il trauma immediato per i lavoratori, dimostra l’efficacia della mobilitazione e del confronto sindacale. Tuttavia, la revoca non risolve le criticità di fondo.
Persistono – continuano Filt Cgil, Uiltrasporti e Anpac – violazioni degli accordi contrattuali aziendali e una preoccupante mancanza di trasparenza .Inoltre la compagnia fa un uso sistematico di personale estero sul territorio italiano, in una logica che penalizza i diritti dei lavoratori assunti in Italia.
Nonostante le iniziative sindacali, non c’è stato un reale e costruttivo avvio di un dialogo per trovare soluzioni condivise che riducano l’impatto sociale delle scelte aziendali. Per la categoria degli assistenti di volo, in particolare, la compagnia si è riservata la possibilità di valutare nuovi strumenti di gestione, mantenendo un’inquietante ambiguità sul loro futuro.
La compagnia deve avviare un sano dialogo per ridurre l’impatto sui lavoratori delle scelte di disinvestimento dall’Italia. pur avendo accolto con favore la revoca dei licenziamenti, ribadiamo la necessità di mantenere alta la guardia e di esercitare la massima pressione affinché vengano adottate soluzioni non penalizzanti per il personale. Chiediamo con forza all’azienda – conclude la nota – di attivare immediatamente ammortizzatori sociali, come la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, per proteggere l’occupazione e il reddito e prevenire il ripetersi di procedure così traumatiche”.



