Nel 1999, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha istituito la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su
questo grave problema sociale e di promuovere azioni concrete per combattere la violenza di genere. La ricorrenza viene celebrata il 25 novembre di ogni anno.
Per la Uiltrasporti l’azione di contrasto alla violenza sulle donne è un impegno quotidiano, un atto di civiltà che fa parte dei valori più profondi del sindacato. Ogni lavoratrice del settore dei trasporti
ma non solo, ha diritto ad un posto di lavoro sicuro e non discriminatorio.
La panchina o la sedia rossa colore del sangue, sono il simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, portata via dalla violenza. Da qui nasce la nostra campagna “La violenza non fa parte del lavoro” che come simboli proprio la panchina o la sedia rossa. Noi vogliamo che questi posti rimangano vuoti, che non
vengano più occupati ed ogni giorno il nostro impegno è massimo per promuovere un ambiente di lavoro sicuro e privo di discriminazioni per tutte le donne.
“Con questa iniziativa – ha dichiarato la Segretaria Nazionale Francesca Baiocchi – che coinvolge tutte le nostre rappresentanze regionali, vogliamo sottolineare l’impegno della Uiltrasporti contro la violenza di genere, nonché la nostra vicinanza e supporto a tutte quelle donne che non hanno ancora trovato la forza per denunciare questa piaga sociale. Questa giornata rappresenta un’occasione importante per riflettere sulle azioni che ciascuno di noi può intraprendere per contribuire a porre fine alla violenza contro le donne”.
Il sindacato svolge un ruolo chiave di vigilanza e di garanzia per l’applicazione delle norme, il rispetto dei diritti e la promozione della cultura della parità, che metta al centro l’uguaglianza, la libertà e l’inclusività sempre.
“Nel nostro Paese – ha commentato il Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi – la violenza contro le donne rappresenta un grande un problema sociale che deriva da una cultura spesso latente, maschilista e patriarcale. Compito prioritario del sindacato è quello di favorire una cultura inclusiva che consideri le donne in quanto persone senza una caratterizzazione di genere. Abbiamo bisogno di una rivoluzione culturale che parta dalle scuole e combatta ogni tipo di violenza e discriminazione”.