RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Ancora incerto il futuro delle lavoratrici e lavoratori impiegati nelle pulizie delle sedi di FiberCop in tutta Italia. 

Ancora incerto il futuro delle lavoratrici e lavoratori impiegati nelle pulizie delle sedi di FiberCop in tutta Italia. 

I sindacati di categoria reiterano la richiesta di un incontro urgente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy

 Desta ancora preoccupazione la situazione lavorativa degli oltre 460 addetti impiegati nelle pulizie delle sedi FiberCop in tutta Italia. A quasi cinque mesi dal cambio di appalto (avvenuto il primo gennaio di quest’anno) non si è ancora definito il nuovo assetto delle aziende subentrate alla precedente impresa, con importanti ripercussioni sull’organizzazione, sulle sedi coinvolte e sugli orari di lavoro di addette e addetti.

Per questo motivo i sindacati nazionali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno sollecitato il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per la convocazione di un incontro – già chiesto a marzo ma senza alcun riscontro – per l’apertura di un tavolo di confronto cui invitare FiberCop e le aziende subentrate nell’appalto di pulizia.

Prima del passaggio di appalto, nei mesi di novembre e dicembre 2024, i rappresentanti sindacali hanno affrontato un confronto particolarmente teso con le aziende uscenti e subentranti. Queste ultime hanno evidenziato criticità legate alle modalità di aggiudicazione dell’appalto da parte di FiberCop, caratterizzate da un taglio ai servizi e da un’assegnazione delle sedi poco chiara. Una situazione particolare, che avrebbe reso complessa la redazione degli elenchi del personale coinvolto nel passaggio, come previsto dal Contratto Collettivo di lavoro per i Servizi di Pulizia e Servizi Integrati/Multiservizi.

Al momento del subentro, le Direzioni aziendali hanno annunciato significative riduzioni degli orari di lavoro (già esigui, con una media di dodici ore settimanali ma con casi limite che arrivano a due ore a settimana) e la possibilità che alcuni dipendenti, precedentemente assunti da un’unica azienda, dovessero essere impiegati da due diverse società. 

Dopo un lungo e complesso confronto le Organizzazioni Sindacali hanno ottenuto il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali, con l’impegno di continuare la trattativa coinvolgendo la committente FiberCop. 

Nel frattempo, però, le aziende subentranti, addebitandola al perdurare delle incertezze relative all’assegnazione delle attività nelle varie sedi FiberCop, hanno comunicato un esubero, a causa del quale sono stati attivati gli ammortizzatori sociali. 

“Di fronte alla gravità e alla confusione della situazione – scrivono in una nota Filcams, Fisascat e Uiltrasporti – che si sta ripercuotendo esclusivamente su lavoratrici e lavoratori che vivono già la precarietà e la povertà dell’appalto, e considerando il grave e inaccettabile silenzio di FiberCop Spa, si chiede al MIMIT la convocazione urgente di tutte le Parti in causa, finalizzata a effettuare un confronto sulle prospettive dell’appalto”.