Cagliari, 27 luglio – Si è svolto oggi il Consiglio Regionale della Uiltrasporti Sardegna
Il Segretario Generale Uiltrasporti Sardegna, William Zonca, ha aperto i lavori con la relazione introduttiva:
“Ci teniamo ad essere una squadra, così facciamo la differenza e abbiamo la forza per andare avanti. La nostra Organizzazione deve farsi valere nelle realtà che rappresentiamo. In merito alla situazione politico sindacale in essere abbiamo uno scenario che non è molto diverso rispetto a quello nazionale: chiediamo alle Istituzioni l’apertura di tavoli di confronto, provvedimenti a sostegno del settore dei trasporti ma le nostre richieste restano inascoltate.
In Sardegna abbiamo tutti i settori che la nostra categoria racchiude tranne le autostrade. Le questioni critiche sono molte, speriamo di chiudere al più presto il contratto multi servizi, uno dei settori che si è rivelato fondamentale nel periodo pandemico, e i lavoratori devono essere tutelati nella fase più critica ovvero nell’assegnazione dell’appalto.
Il trasporto aereo e il trasporto marittimo necessitano di una programmazione per la continuità territoriale, non solo per garantire la mobilità delle persone ma anche per sviluppare l’economia del territorio. Lo stesso ragionamento riguarda il TPL, un servizio fondamentale nella nostra Isola che deve garantire la possibilità alle persone di potersi spostare da una città all’altra. Per le infrastrutture ferroviarie chiediamo che siano fatti investimenti in chiave sostenibile e per avere dei tempi percorrenza competitivi rispetto all’utilizzo del mezzo privato. I porti sono fondamentali, rappresentano l’economia del nostro territorio, occorre prevedere maggiori investimenti, manca un indirizzo politico generale. Per l’igiene ambientale non è previsto un piano regionale sul ciclo di smaltimento dei rifiuti e a nostro avviso occorre provvedere al più presto per evitare conseguenze pesanti. I fondi messi a disposizione dal PNRR per la Sardegna sono irrisori, la ripartenza è fondamentale, noi non possiamo attendere.
Sosteniamo la campagna della Confederazione Zero Morti Sul Lavoro, ogni giorno i morti aumentano, dobbiamo capire che cosa fare, e come intervenire per combattere questa sfida che riguarda la vita dei lavoratori.
La Uiltrasporti Sardegna sta crescendo, possiamo fare di più, abbiamo chiara la direzione di fronte a noi: vogliamo essere coraggiosi nell’affrontare i cambiamenti e nel portare avanti le idee della Uiltrasporti.
Il nostro impegno continua, la contrattazione nazionale per noi è importantissima, stiamo dando il massimo. Noi non ci accontentiamo per i lavoratori che rappresentiamo e che rappresenteremo”.
Ha preso parte ai lavori il Segretario Generale Uil Sardegna, Francesca Ticca:
“La Sardegna sta vivendo un momento complicato dal punto di vista delle scelte strategiche e dei rapporti Stato – Regioni, dobbiamo aprire un dibattito a carattere nazionale all’interno delle nostre organizzazioni.
La Uiltrasporti è una delle categorie più coinvolte nello sviluppo e nella ripresa della Sardegna, è possibile che una regione italiana continui a muoversi su gomma per il trasporto delle merci e delle persone perché il trasporto ferroviario non è sufficientemente sviluppato?
Lo stato centrale è sempre più lontano rispetto ai bisogni dei Sardi, la Sardegna non deve essere priva delle opportunità a disposizione delle altre Regioni. È importante essere coordinati e coesi in tutti i territori, come Uil e come Uiltrasporti, per affrontare le varie problematiche, abbiamo partite politiche complesse. Il governo regionale non da risposte e il governo centrale continua a vedere la Sardegna come un’isola con pochi abitanti ma a nostro avviso, invece, riveste una posizione strategica in un’ottica geo politica. Abbiamo bisogno di grandi opere infrastrutturali”.
Dopo un ampio e articolato dibatitto che ha visto gli interventi dei Segretari Regionali e Territoriali, il Segretario Generale, Claudio Tarlazzi, ha chiuso i lavori del Consiglio Regionale.
“In Sardegna lo stato centrale è assente sia per quanto riguarda le politiche economiche sia per quelle infrastrutturali che devono invece garantire all’isola le stesse opportunità delle altre regioni, bisogna intervenire subito. È un grande orgoglio aver trovato forte energia nei contributi che avete espresso, gli elementi trasformativi che coinvolgeranno il Paese devono trovarci pronti, non possiamo rimanere indietro. Oggi abbiamo inaugurato la sede di Cagliari, è un traguardo non solo economico ma anche politico, gli iscritti troveranno nella sede una caratterizzazione di continuità per il futuro.
Il momento che stiamo affrontando è molto particolare, gli elementi trasformativi del Paese devono essere inclusivi. Con tutte le categorie, con la Uil, siamo concordi su questo, la digitalizzazione, la trasformazione tecnologica, devono rappresentare il progresso dell’Italia senza escludere nessuno, tutti devono avere parità di opportunità.
Le politiche industriali sono carenti, i trasporti sono fondamentali per lo sviluppo del Paese, abbiamo condiviso un documento unitario sul settore con le Confederazioni, l’idea è quella di fare un accordo quadro con Palazzo Chigi affinché sia chiaro quanto il sistema dei trasporti sia fondamentale.
I trasporti non si identificano soltanto nelle infrastrutture, occorre abbinare politiche industriali adeguate. Politiche industriali che devono essere riadeguate in vari settori.
Nel trasporto aereo, che sta vivendo un momento drammatico ed in cui, da sempre, mancano regole omogenee su tutto il territorio, il mercato italiano è in mano quasi interamene alle compagnie low cost.
La riforma dei porti avrebbe dovuto essere volta alla loro razionalizzazione, ma il sistema non funziona. La riforma avrebbe dovuto evitare che la concorrenza continuasse a svilupparsi tra singoli porti. Gli investimenti vanno fatti in base alla vocazione specialistica di ogni singolo porto.
Manca da parte della politica la volontà di pianificare, di prevedere politiche industriali e regole che possano valorizzare il sistema nel suo complesso anziché ostacolarlo.
La riforma del Tpl deve essere orientata verso i bisogni dell’utenza, non è sufficiente rinnovare il parco mezzi. L’affidamento dei servizi deve prevedere una razionalizzazione delle aziende che lo compongono e non deve sacrificare i diritti dei lavoratori.
Il pnrr si pone grandi obiettivi ma deve prevedere politiche industriali all’altezza e non deve ridursi ad una mera elencazione di opere.
In italia si sconta il ridotto dimensionamento delle imprese, e questo alimenta una catena di appalti affidati a chi realizza il servizio al prezzo più basso, scaricando poi le conseguenze sul costo del lavoro. Occorrono politiche industriali che incentivino il maggior dimensionamento aziendale. Deve essere eliminato il maggior vantaggio competitivo. Tutti i contratti che abbiamo stipulato prevedono il concetto della parità di trattamento economico ma serve un sostegno legislativo.
Se vogliamo che la Sicurezza sul Lavoro sia efficace occorre investire, la campagna Zero Morti ha portato il tema all’attenzione dell’opinione pubblica. 1200 morti registrati da inizio anno è un dato inaccettabile, la società oramai assume questo dato come fisiologico. Dobbiamo pretendere che le aziende investano su Salute e Sicurezza.
Faremo tutte le battaglie, non faremo sconti a nessuno per salvaguardare i diritti delle persone. Occorre forza, determinazione, unità di intenti tra le categorie e la Confederazione. Dobbiamo mettere al centro delle nostre iniziative il valore della persona, solo così si può ricostruire il Paese”.