RIDARE DIGNITÀ PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Attivo Nazionale Mobilità

Attivo Nazionale Mobilità

Oggi pomeriggio si sono aperti i lavori della seconda sessione dell’attivo dedicato alle attività ferroviarie:

Il Segretario Nazionale, Paolo Fantappiè, ha aperto i lavori: ”Il titolo del nostro attivo riguarda la mobilità tra il rinnovo del ccnl e gli effetti della pandemia. Gli effetti della pandemia sul trasporto ferroviario sono stati pesantissimi, il traffico passeggeri ha toccato riduzioni del 70-80%.
Il ruolo dei media ha poi fortemente penalizzato il trasporto pubblico locale descritto come non sicuro. Il Governo ha stanziato risorse per far fronte alle perdite subite nel settore ferroviario ma sono insufficienti. In questo quadro si sono avvicendati cambi di vertice nel Gruppo FS che ancora non hanno reso nota la programmazione che intendono fare circa la gestione emergenziale legata alla pandemia. I nuovi vertici hanno manifestato la volontà di fare un piano industriale decennale. Siamo preoccupati della quotazione in borsa dell’impresa ferroviaria Trenitalia, nel merito occorre maggiore chiarezza. Al contempo si parla della ricapitalizzazione della stessa.

In questo ambito incerto si inserisce il PNRR che stanzia più di 30 mld per le infrastrutture ferroviarie. Quando parliamo di trasporto ferroviario si fa riferimento principalmente al Gruppo FS per dimensioni e numeri.
Per quanto riguarda il tema delle aggressioni del personale da parte dell’utenza abbiamo chiesto alle Istituzioni azioni concrete, e l’aumento dellla presenza della Polfer. Bisogna lavorare di prevenzione e non di repressione. A livello istituzionale siamo ancora agli albori, serve coordinamento tra i vari Ministeri. La responsabilità della sicurezza del lavoratore è in capo al datore di lavoro.


Sul tema green pass la nostra posizione è chiara, il vaccino garantisce la sicurezza di tutti. Il nostro obiettivo è uscire dalla pandemia e affrontare i problemi legati al lavoro.
Il rinnovo del ccnl delle attività ferroviarie non è più procrastinabile, è troppo il tempo che trascorre tra un rinnovo e l’altro e questo comporta ingenti perdite salariali. È necessario rendere il contratto più attrattivo attraverso un approccio più efficace e con un bacino più ampio e al contempo più vincolante e cogente. All’interno del Gruppo FS ci sono alcune società controllate dal Gruppo che non applicano il ccnl.
Per noi è fondamentale riaffermare la centralità del ccnl come unico strumento regolatorio del mercato, partecipare attivamente alla gestione dei fondi del PNRR ed infine comprendere quale sarà il futuro del trasporto su ferro portandolo ad avere un ruolo primario nel sistema dei trasporti.

Dopo un ampio dibattito, il Segretario Generale, Claudio Tarlazzi, è intervenuto esprimendo alcune considerazioni di carattere generale: “La Uiltrasporti registra una struttura solida, bene la crescita complessiva dell’organizzazione, significa che nei territori si lavora bene e che si risponde alle esigenze delle persone, avanti così! Se si assume personale a tempo determinato significa rendere precario il mondo del lavoro, bisogna stabilizzare questa crescita e renderla strutturale. 

Il 6% di crescita registrato dalla nota di aggiornamento al DEF deve essere impiegata per la ripresa dei consumi. Il tema delle pensioni è un tema caldo che incombe perché riguarda anche il mondo dei trasporti dove ci sono molti lavori usuranti. 

In tutto questo si pongono i temi della sicurezza, del green pass, dei tamponi… abbiamo chiesto da subito al Governo di assumersi la responsabilità di fare una legge che rendesse obbligatoria la vaccinazione, necessaria per la crescita strutturale economica e sociale di cui il Paese ha bisogno. La libertà di tutti noi passa attraverso questo. Le questioni legate al tema di contrasto al green pass non hanno fondamento nel merito, dobbiamo parlare alla maggioranza delle persone che non deve essere schiacciata da una minoranza prepotente. I tamponi devono essere gratuiti ma anche su questo il Governo è rimasto silente. L’intervento del Ministro Lamorgese relativamente al pagamento a carico delle aziende dei tamponi per i lavoratori del Porto di Trieste è stato di carattere parziale e rivela una non conoscenza del tessuto del mondo logistico: questa raccomandazione doveva essere estesa a tutte le categorie.

La nostra posizione è sempre stata molto chiara, come quando abbiamo novellato l’art 14 dell’allegato per le procedure anti covid dove si dice che il controllo deve essere fatto da personale esterno all’azienda a terra e non a bordo. Sono misure necessarie per prevenire i rischi di aggressione al personale. Altrettanto chiari siamo sul tema della sicurezza sul lavoro, fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico. La Uil è stata la prima ad intraprendere questa battaglia. Sicurezza nel lavoro è sinonimo di civiltà e di modernizzazione, la campagna zero morti è una campagna indirizzata ad un modello di società nuovo incentrato sulla valorizzazione delle professionalità, del lavoro e della persona. Il PNRR è un’opportunità per rendere il Paese più inclusivo, più sostenibile, più moderno. Quello che però manca nel piano è l’aspetto del sociale. Se alle opere non abbiniamo le riforme necessarie non centreremo gli obiettivi prefissati. Quando parlo di riforme mi riferisco anche alla lotta contro il dumping contrattuale così come la lotta contro il nanismo aziendale che danneggia profondamente il tessuto produttivo comprimendo il costo del lavoro e le sue tutele. L’intero sistema produttivo del Paese è da riformare come abbiamo scritto nel documento inviato ai Ministeri. La questione dei contratti è una di quelle. In ambito portuale la concorrenza ha funzionato perché c’è un riferimento normativo e retributivo efficiente. Servono interventi legislativi che individuino il contratto come riferimento minimo per poter competere, c’è forte attenzione da parte nostra su questo. 

La questione del trasporto merci è legata ad un sistema, se non evolve il sistema della logistica che ricomprende al suo interno il trasporto ferroviario, le merci sul ferro non ci vanno. Il camion è più economico, più flessibile. La logistica è un sistema armonico e complesso che deve funzionare in modo sincrono. Il mercato del trasporto ferroviario è cresciuto ma mercitalia non ha intercettato questa crescita. Si deve tener conto delle necessità dei lavoratori altrimenti avremo pochi macchinisti, pochi autisti di camion… la filiera della logistica se si interrompe blocca il sistema. La digitalizzazione è un aspetto imprescindibile ma alla fine c’è sempre una persona dietro ad una azione. Il sistema non diventa efficiente se non si valorizza l’attività dell’uomo. Chiediamo soluzioni alle Istituzioni. 

Ambiamo a portare all’interno del Gruppo FS un contratto unico e che sia inclusivo altrettanto nell’intero settore bisogna prevedere uno strumento contrattuale unico per allineare i principali parametri normativi e salariali di riferimento. C’è bisogno di una forte determinazione di tutti i nostri iscritti di questo settore perché la strada è impervia”.