La Uiltrasporti esprime profonda indignazione e grande preoccupazione per l’ennesimo atto di violenza accaduto in queste ore ai danni di un autista dell’AMAT, vittima di due aggressioni consecutive mentre era in servizio sulla linea 619.
Come riportato nella denuncia presentata presso il Commissariato di Polizia “Porta Nuova”, il lavoratore è stato prima bersagliato da una sassaiola da parte di un gruppo di ragazzi e, il giorno seguente, minacciato con una pistola ad aria compressa da due individui a bordo di uno scooter.
Fortunatamente, in entrambe le circostanze, non si sono registrati danni fisici, ma le conseguenze psicologiche per il lavoratore sono state pesanti.
“La misura è colma – dichiarano la Segretaria Generale della Uiltrasporti Sicilia, Katia Di Cristina, e Alfredo Montalto, Segretario Uiltrasporti con delega al settore della mobilità –. Non è ammissibile che chi garantisce ogni giorno un servizio pubblico essenziale venga esposto a rischi di questo genere. Esortiamo con forza l’Amat e la classe politica a intervenire, reagendo immediatamente a questo ennesimo atto violento, con misure immediate e concrete per garantire la sicurezza degli autisti, prima che sia troppo tardi.
Commentando il recente accaduto, Uiltrasporti ricorda anche la disponibilità di Amat a installare dei nuovi dispositivi di emergenza su circa 300 autobus cittadini entro la fine dell’anno. Una volontà che ormai, però, non sembra essere più sufficiente.
“Chiediamo con forza l’installazione di cabine blindate e antisfondamento sugli autobus, la presenza costante delle forze dell’ordine e che vengano ridefiniti gli itinerari percorsi dagli autisti dell’Amat nelle ore serali, stabilendo ulteriori zone e linee rosse, in aggiunta a quelle già individuate, garantendo così l’incolumità dei lavoratori”.
“Il nostro – prosegue la Segretaria Generale – è un appello accorato al sindaco di Palermo, perché intervenga in tempi brevissimi. Nessuno deve incorrere in simili rischi sul posto di lavoro, o temere di poter perdere la vita ogni volta che esce di casa per andare a guadagnarsi il pane. Ora è il momento dei fatti concreti, non si può attendere oltre”.