Riccione, 3 novembre – A Riccione, è in corso l’attivo nazionale del settore Ambiente, Logistica, e Porti: “Lavoro: una passione che non passa”. Presenti i Segretari regionali e i delegati del settore.
Ha aperto i lavori il Segretario Nazionale, Marco Odone, con la sua relazione.
“Buongiorno a tutti e benvenuti, siamo felici di vedervi qui tutti insieme e finalmente in presenza.
Questo è stato un obbiettivo che ci siamo dati durante i nostri incontri in video conferenza, modalità che abbiamo spesso utilizzato con l’avvento della pandemia e che abbiamo apprezzato… innanzi tutto perché ci ha permesso di dare continuità al nostro lavoro ed anche perché, in quei momenti di isolamento, ci ha permesso di vederci, parlarci, sentirci vicini anche se lontani.
Ci ha permesso anche di abituarci ad un confronto efficace. Questa modalità di lavoro che è stata molto importante in questo periodo difficile, non dovremmo perderla anche se dobbiamo riconoscere il valore che ha vedersi di persona per confrontarsi e comunicare empaticamente, che è importantissimo.
Queste 3 giornate sono dedicate al confronto attivo e su come sviluppare la nostra azione. La tensione verso la pandemia sta riemergendo in questi ultimi mesi.
Che cosa dovremmo fare come organizzazione sindacale per combattere la pandemia dal punto di vista sociale? Come sindacato dobbiamo tutelare il diritto di tutti. Durante la pandemia i settori strategici come logistica, igiene ambientale… non si sono mai fermati. Nei momenti difficili i lavoratori e il Paese non si sono mai fermati. Da parte nostra ce l’abbiamo messa tutta sollecitando il Governo alla adozione di provvedimento mirati. I nostri lavoratori devono essere ringraziati. La parola d’ordine di questa emergenza è stato isolamento, le persone si sono rivolte in modo più massivo al sindacato, il sistema confederale ha tenuto. Come dipartimento abbiamo registrato una crescita del 10.73% dovuta non solo al tipo di attività che rappresentiamo ma anche per le politiche che in questi anni abbiamo sviluppato.
Le persone sono il valore aggiunto dell’organizzazione, in questi anni abbiamo cercato di valorizzarle cercando di dare loro il massimo supporto soprattutto quando meritevoli. La nostra è una organizzazione democratica ed unitaria, il nostro Statuto indica in modo chiaro che gli organismi interni devono rappresentare in modo equilibrato la base associativa. Ci sono temi importanti che dovremo sviluppare in queste giornate di lavoro, a partire dalla sicurezza sui luoghi di lavori, alla valorizzazione delle nostre risorse, soprattutto donne e giovani.
Chiunque siate, dovunque siate grazie perché avete fatto un buon lavoro!”
Ha preso parte ai lavori la Segretaria Generale Uiltemp, Lucia Grossi.
“La UILTemp sta crescendo molto, soprattutto negli ultimi 5 anni, rappresentiamo non solo il contratto di somministrazione ma tutto ciò che rientra nel mercato del lavoro atipico.
I precari hanno bisogno di risposte efficaci e veloci.
Dobbiamo lavorare per prevenire il disagio sociale delle lavoratrici e dei lavoratori con forme di lavoro flessibile e con la Uiltrasporti lo stiamo già facendo. Dobbiamo collaborare e gestire insieme tutte le criticità che siamo chiamati ad affrontare”.
Dopo un ampio ed articolato dibattito è intervenuto il Segretario Generale, Claudio Tarlazzi.
“Un bellissimo attivo, belle relazioni, vedere qualcuno di voi emozionarsi significa ancora avere la passione giusta da trasferire ai lavoratori e la giusta energia. I comparti della logistica, servizi ambientali hanno retto il Paese nella fase pandemica, hanno continuato a lavorare, come anche il Multiservizi, rischiando all’inizio per la propria salute quando mancavano i dispositivi di protezione. Non ci siamo mai fermati, siamo rimasti accanto alle lavoratrici e ai lavoratori. Importante la comunicazione, che non deve mai mancare, ma bisogna continuare ad essere presenti e mantenere il contatto con le persone. Se la Uiltrasporti cresce, così come la UIL, significa che siamo nella direzione giusta. La Uiltrasporti deve rimanere unica e indivisibile.
Abbiamo deciso di investire nel settore della logistica e dei servizi in generale, consapevoli che abbia maggiore propensione a crescere e abbiamo scelto di investire laddove c’erano maggiori garanzie per i lavoratori.
Da fare c’è ancora molto, il nostro impegno dev’essere incentrato sulla consapevolezza che questo modello di Paese non ci piace, è vero che registriamo un aumento del PIL ma non basta, abbiamo un Paese dove la precarizzazione è altissima, abbiamo una situazione dove si assume a tempo determinato piuttosto che indeterminato. Grande incertezza che investe le donne, i giovani e in generale tutta la comunità del lavoro. Questo nel mondo della logistica è ancora pù accentuato, come è evidente lo sfruttamento poiché non si appalta per logiche organizzative me per risparmiare e questo determina una involuzione del piano qualitativo e quantitativo dei servizi e genera il dumping sociale. La nostra forza deve partire dai territori e dalle aziende, e capire perché come e a chi si appalta.
Aumenta il trasporto su strada ma non quello su ferro, il quadro industriale del Paese non delinea una logistica integrata efficiente ed efficace e questo impedisce di raggiungere gli obiettivi di abbattimento delle emissioni inquinanti, ma si sceglierà sempre la strada più facile… questo non funziona lo abbiamo detto più volte al Governo quando siamo stati chiamati a giudicare il pnrr che sul piano teorico stanzia fondi importanti ai quali dovranno essere abbinate le necessarie riforme per creare un vero sistema di interconnessioni, materiali e immateriali tra i nodi logistici, quello che manca è lo sviluppo sociale, ma soprattutto quando si parla di sostenibilità ambientale si deve tener conto della sostenibilità sociale, bene la digitalizzazione, l’evoluzione tecnologica ma ci sarà sempre un uomo dietro ad una macchina.
La catena logistica è un eco sistema che deve funzionare in modo armonico. Non si può pensare che il contesto industriale sia avulso dal contesto sociale, valorizzare il lavoro a partire da questi concetti significa far funzionare bene la catena. La questione sociale è fondamentale al pari di qualsiasi altra logica industriale, su questi temi non possiamo abdicare. Lo sfruttamento che si registra è fin troppo evidente, le molteplici ispezioni condotte nel settore hanno rilevato un tasso di irregolarità altissimo. Il settore richiede una politica industriale diversa cominciare da noi.
Nei porti dobbiamo evitare lo sfruttamento per quanto sia un settore regolato in cui si applica il contratto di riferimento come minimo inderogabile e dovrebbe essere di esempio per altri fattori. Per queste ragioni non possiamo permettere che si sviluppi una competizione tra i lavoratori, ecco perché non possiamo cedere all’idea che vengano meno le norme sull’autoproduzione. Dobbiamo far partire le assemblee nei porti per preparare le persone e per ribadire la consapevolezza che quando c’è da fare una battaglia si lotta.
Il porto deve essere visto come una comunità, i lavoratori sono dipendenti del porto, le risorse che provengono dalle tasse sulle merci devono essere impiegate per investimenti adeguati a beneficio dei lavoratori, delle imprese e dei terminal per permettere loro di beneficiare dell’anticipo pensionistico. Nell’elenco dei lavori gravosi non ci sono i lavoratori portuali, nella riforma delle pensioni non possono mancare interventi che diano risposte uguali a problemi diversi.
Non possiamo dimenticare la battaglia che stiamo facendo insieme alla uil se non ci saranno risposte dal governo su pensioni fisco e ammortizzatori la mobilitazione sarà ineludibile.
Siamo nella direzione giusta, se cresciamo è perché sapete stare nei territori, in mezzo ai lavoratori, siamo stati tra le lav e i lav anche nei momenti più bui ed era giusto così. Io credo che il motivo per cui si cresce è perché siamo una grande squadra, una famiglia che persegue obiettivi comuni. Rispetto per le donne ed i giovani è quello che dobbiamo continuare ad avere.
La sicurezza nei luoghi di lavoro deve sempre avere la nostra massima attenzione. Oggi abbiamo lanciato la piattaforma RLS Uiltrasporti, situata sul nostro sito, dove si potranno scambiare informazioni ed esperienze da mettere a fattore comune per una Organizzazione che vuole crescere ed essere partecipe di un cambiamento non più rinviabile.
La nostra Organizzazione deve dare sempre di più le giuste risposte alle persone che rappresentiamo”.